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8-9 Giugno: referendum cittadinanza

L’8 e il 9 giugno si potrà votare, per abbassare il tempo di soggiorno regolare in Italia necessario per richiedere la cittadinanza da 10 a 5 anni. Si potrà votare dopo 600’000 firme raccolte in poco meno di un mese, e si potrà votare da fuorisede.

Ridefinire cosa vuol dire essere italiani. Che cosa ce ne frega? Mica siamo di destra. Questa domanda non ci interessa perché non ci interessano le identità esclusive ed omogenee. Non ci interessa parlare di italianità, Dante, Manzoni, Galileo e pastasciutta.

Parliamo di diritti.  Estendere i diritti di cittadinanza significa permettere a più di due milioni di persone di accedere gratuitamente al SSN, di non dover perdere giorni di scuola per rinnovare i documenti, di poter partecipare a concorsi pubblici. Insomma, di partecipare ai diritti che dovrebberò già essere di tutt3.

Come votare da fuorisedeProssime iniziative

L’8 e il 9 giugno si potrà votare, per abbassare il tempo di soggiorno regolare in Italia necessario per richiedere la cittadinanza da 10 a 5 anni. Si potrà votare dopo 600’000 firme raccolte in poco meno di un mese, e si potrà votare da fuorisede.

Ridefinire cosa vuol dire essere italiani. Che cosa ce ne frega? Mica siamo di destra. Questa domanda non ci interessa perché non ci interessano le identità esclusive ed omogenee. Non ci interessa parlare di italianità, Dante, Manzoni, carbonara e pastasciutta.

Parliamo di diritti.  Estendere i diritti di cittadinanza significa permettere a più di due milioni di persone di accedere gratuitamente al SSN, di non dover perdere giorni di scuola per rinnovare i documenti, di poter partecipare a concorsi pubblici. Insomma, di partecipare ai diritti che dovrebberò già essere di tutt3.

Come si vota da fuorisede?

Si potrà votare da fuorisede! Abbiamo vinto questa battaglia: l’8 e 9 giugno si potrà votare anche al di fuori del proprio comune di residenza, ma ci sono dei limiti.

Quali sono i requisiti?

In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto che consente di votare ai referendum dell’8 e 9 giugno 2025 a tutti coloro che, per motivi di studio, lavoro o cure mediche, sono temporaneamente domiciliati in un comune di una provincia diversa da quella di residenza. Per richiedere il voto fuorisede occorre:

  • essere domiciliati temporaneamente in un comune di una provincia diversa da quella di residenza;
  • essere lontani dal proprio comune di iscrizione elettorale per almeno tre mesi, compresi quelli in cui si svolgerà il referendum;
  • avere l’attestazione rilasciata dal comune di domicilio per l’ammissione al voto

Come fare richiesta?

Bisogna registrarsi entro il 4 maggio! Non perdere tempo! Il ministero dell’interno ha pubblicato il modulo da compilare, che andrà consegnato al comune di domicilio. Al modulo va allegato, la copia di un documento di riconoscimento in corso di validità e della tessera elettorale personale. Inoltre, servirà compilare un’autocertificazione o altra documentazione attestante la condizione di votante fuori sede.

Il modulo dovrà essere consegnato al comune di domicilio temporaneo insieme a una copia di un documento di riconoscimento valido e della tessera elettorale. Si potrà consegnare:

  • di persona:

    Comune di Milano – Ufficio Elettorale
    via Messina, 52/54
    20154 – Milano
    orario: dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:00 e dalle 14:30 alle 15:30; domenica 4 maggio: dalle 8:30 alle 12:00 e dalle 14:30 alle 15:30.

    Puoi trovare gli orari del tuo comune di domicilio sul loro sito. Cerca la pagina dell’ufficio elettorale.

  • tramite persona delegata
  • per il comune di Milano si può compilare questo form.

Ricordati che dovrai portare l’originale della tua tessera elettorale al seggio. Se torni nel tuo comune di residenza per le vacanze non dimenticarla, altrimenti non potrai votare!

Iscritt3 all’AIRE

Anche le persone iscritte all’AIRE potranno votare al referendum cittadinanza. Si potrà votare sia per corrispondenza, sia presso il proprio comune di origine (facendo richiesta entro il 10 aprile).

L’8 e il 9 Giugno si andrà a votare e dobbiamo farlo tutt3, insieme.

Votare per riformare la legge sulla cittadinanza è il minimo che ogni persona possa fare per cambiare l’ordine delle cose, per muovere un primo passo e migliorare concretamente le condizioni di vita di milioni di persone che abitano in questo paese.
Non è un regalo nè una concessione. È il processo di costruzione di una società globale, dove la cittadinanza non sia più unicamente associata allo sterile concetto di patria o di adesione ad una nazione, ma il riconoscimento di un’umanità e di diritti senza confini.
Negli ultimi 80 anni l’Europa ha vissuto l’illusione di scontrarsi indirettamente con gli effetti della guerra quando è stata essa stessa esportatrice di conflitti attraverso il colonialismo. Per gli europei, la migrazione è stata l’unica conseguenza tangibile dei diversi conflitti globali. Questo ci ha fatto credere di non essere in guerra e di poter godere del nostro privilegio, non sentendo gli effetti diretti di quella devastazione di corpi e territori, che ha lacerato il mondo.
Hanno eroso tutto, dalla terra su cui viviamo, ai diritti, che davamo tanto per scontati. Ora ci chiedono di andare in guerra, che dobbiamo armarci per difendere il nome di una presunta nazione, di una patria, di un confine e di aderire ad un processo di arruolamento culturale. Vogliono provare a convincerci che questa sia una nostra comune necessità, ma non c’è nessuna ragione per credergli: siamo già in guerra e ci sta distruggendo.
La sicurezza collettiva non si costruisce con i carri armati e le zone rosse, ma con la solidarietà, l’eliminazione dei confini, la giustizia climatica e sociale.
Quello di cui abbiamo bisogno è un futuro senza confini, in cui la cittadinanza non sia un privilegio per pochi ma un diritto per chiunque. Un futuro in cui non si investano miliardi nella guerra, ma nella scuola, nel welfare, nell’ambiente e nella vivibilità degli spazi in cui viviamo. La cittadinanza è il minimo!
Lo Stato che nega la cittadinanza a milioni di persone è lo stesso che ignora e minimizza la violenza sulle donne, che restringe i diritti sessuali e riproduttivi, che criminalizza le persone migranti e non garantisce protezione alle soggettività marginalizzate. È lo stesso Stato che spende miliardi per la guerra, ma non investe in centri antiviolenza, in politiche di prevenzione, sostegno e in educazione al consenso.
La violenza di genere è un sistema che si nutre di confini: quelli delle leggi ingiuste, della discriminazione economica, del razzismo istituzionale, della precarietà. Numerosi sono i confini invisibili che vengono costruiti per dividere le persone le une dalle altre: si pensi alle recenti zone rosse indette dal comune o la continua gentrificazione che prova a dividere sempre di più il centro dalle periferie. Combattere per la cittadinanza significa anche combattere per una società libera dalla violenza patriarcale, libera dai confini, dove ogni persona possa vivere senza paura, senza essere marginalizzata o criminalizzata.
Questo referendum popolare è una conquista dal basso, ottenuta dalle battaglie di generazioni di giovani italiani con genitori stranieri, che per anni sono stati resi invisibili da una politica miope e senza lungimiranza.
Questa battaglia di civiltà non ha come obiettivo ridefinire il concetto di italianità, questa discussione la lasciamo ai nazionalisti, a coloro che promuovono l’esclusione, la segregazione, per poter sfruttare le persone con meno diritti per cui ribellarsi è quasi impossibile. 
L’obiettivo è estendere i diritti di cittadinanza, che permetteranno  a molt3 di lottare a pieno per una società più sicura, senza preoccuparsi di essere deportat3 e abusat3.
Vogliamo che questa maratona verso il voto sia un’occasione per diffondere anticorpi contro il razzismo, per tornare a parlare e discutere di come smantellare la violenza istituzionale, fatta di infiti tasselli che rendono la vita delle persone straniere soffocante e tormentata. Vogliamo dare voce e visibilità alla vita silenziata di queste persone. 
Cittadin3 del mondo: nessun confine e nessuna guerra

Prossime iniziative

Vieni a conoscerci. Aiutaci a portare il referendum in città e a costruire un tessuto sociale antirazzista.

Mercoledì 16 Aprile

Dalle 10:00 alle 18:00 saremo alla sede di Unimi di Via Festa del Perdono con tutti i materiali informativi del referendum. Vieni a conoscerci!

Alle 15:00 ci sarà una formazione aperta a tutt3, e un’assemblea per organizzare i prossimi banchetti informativi. Vuoi sostenere la campagna? Vieni a scoprire come fare! Abbiamo bisogno di tutt3, anche di te!

Giovedì 10 Aprile

Dalle 10:00 alle 16:00 saremo al polo di Mediazione Culturale di Unimi con tutti i materiali informativi del referendum. Vieni a conoscerci!

Mercoledì 9 Aprile

Ci vediamo in via Festa del Perdono! Parliamo di cittadinanza e aiutiamo l3 fuorisede a votare. Riprendiamoci gli spazi che il fuorisalone vuole rubare all3 studenti.

Partecipa alla campagna per la cittadinanza e i diritti

Non sai come fare? Non preoccuparti, è facilissimo.

Puoi trovarci:

  • Tutti i mercoledì, ore 15:3o in Cantiere (via Monterosa 84). Organizziamo insieme le iniziative della settimana per la cittadinanza.
  • Tutti i giovedì, tra le 17 e le 20 allo Spazio di Mutuo Soccorso (piazza Stuparich 18). Vieni a conoscerci durante il mercato contadino e scopri come puoi aiutare la campagna.
  • A tutti gli eventi in Cantiere

Vuoi organizzare un banchetto o un’iniziativa?

Scrivi una mail a cantiere@cantiere.org o scrivici su instagram a @cantiere_milano. Possiamo organizzarci per portare i materiali della campagna nella tua scuola, nel tuo posto di lavoro, nel tuo quartiere o ovunque ci sia bisogno.

Ti servono materiali?

Passa a trovarci e potrai prendere gratuitamente volantini e locandine. Oppure scarica i files e stampali in autonomia.

Per maggiori informazioni sul referendum e per iniziative in altre città, puoi visitare il sito della campagna referendaria.