I risultati di una idea di libertà basata sull’individualismo li conosciamo già e sono gli effetti di decenni di neoliberismo: poche centinaia di ricchi, miliardi di poveri e il pianeta in fiamme.

Come parlare di Libertà senza cadere in una logica individualista priva di solidarietà, senza pensare a un ribaltamento del sistema? Invece di avere la libertà di fare quello che voglio, non è forse nostro compito e nostra unica speranza batterci assieme per la libertà dalla paura, dai confini, dallo sfruttamento, dal dominio, dalla fatica, per la libertà di vivere?

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Nelle piazze d’Italia e del mondo una vulgata che mischia individualismo, irrazionalismo e attrae anche generiche istanze di rabbia sociale si sta mobilitando, sostanzialmente nel nome della sfiducia nella scienza.

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In questo primo intervento Massimo Malara di Emergency ci parla di benessere collettivo contro il profitto di pochi, del meccanismo di ripartizione dei vaccini e sull’ingiustizia globale della salute.

Che fine hanno fatto le rivendicazioni su scuola e sanità pubblica? Schiacciati in questa dialettica NoVax SiVax ci manca l’aria, manca la possibilità di azione politica. Max Guareschi, docente di Filosofia, ci guida in una analisi pre e post pandemia per capire come il movimento no vax stia sottraendo spazio ad istanze urgenti di cui parlare.

Guido Caldiron, giornalista per Il Manifesto ed esperto di nuove destre, ci guida a ritroso verso l’epoca pre-covid, per comprendere le radici del “trionfo di massa dell’irrazionalità”, tra “pantomime di conflitto” e conflitti sociali per trasformare l’esistente.

Massimo Malara, attivatore della campagna People’s Vaccine di Emergency, ci spiega perchè se, al posto di mettere al centro il profitto delle case farmaceutiche si mettesse al centro il benessere collettivo, si ridurrebbe lo sviluppo del virus e quindi di nuove varianti. Purtroppo, a conferma di quanto sottolinea Malara, meno di una settimana dopo questa discussione si è avuta la notizia della comparsa della variante Omicron, sviluppatasi proprio in uno di quei paesi che avevano chiesto a gran voce la sospensione dei brevetti, il Sud Africa, dove a malapena si riesce a vaccinare una persona su 4 perchè il nord del mondo ha comprato tutte le dosi che poteva,  e delle miliardi di dosi di vaccino promesse in aiuto al continente africano ne è arrivato a malapena il 10%. 

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