Vi proponiamo uno speciale per raccontare la giornata di Parigi, oggi, con gli occhi di chi era li. In fondo all articolo trovate diversi audio e video che compongono una cronaca della manifestazione. Buona lettura.
System change! Not climat change!
In più di 2mila città nel mondo oggi ci sono state mobilitazioni contro il COP21, il vertice ONU sul clima. Anche a Parigi, nonostante il divieto posto dalle autorità francesi, migliaia di persone sono scese nel cuore di Parigi dando vita a un enorme corteo che, nonostante lo stato d’emergenza, ha sfilato per le arterie della città per dire che un altro modello di sviluppo, più sostenibile, è possibile e necessario, e che contrastare i cambiamenti climatici e il saccheggio delle risorse energetiche significa anche opporsi alle guerre.
La giornata di oggi a Parigi dimostra che da un lato le autorità hanno cercato di lavarsi le mani e, di facciata, garantire l’espressione del dissenso (ad esempio la catena umana di Boulevard Voltaire), cosi da potersi rivendicare che la possibilità di manifestare è stata garantita nonostante lo stato d’emergenza. Al tempo stesso però hanno reso palese come lo stato d’emergenza è in realtà solo uno strumento di repressione del dissenso, non sicuramente di garanzia e sicurezza dei cittadini, e l’hanno fatto vedere nel modo in cui hanno dichiarato conclusa la manifestazione, cioè con cariche e lanci di lacrimogeni senza che ci fosse assolutamente alcuna giustificazione di tale reazione da parte della polizia.
Dopo che la polizia lanciato lacrimogeni in mezzo alla piazza, il gruppo di attivisti che prima aveva cercato di passare lungo Boulevard de la Rèpublique ha cercato di passare lungo i vari viali che confluiscono nella piazza senza riuscirci. Improvvisamente la polizia a lanciato nuovamente lacrimogeni, cominciando a caricare i manifestanti: la stazione della metropolitana è stata chiusa, e un centinaio di attivisti sono stati bloccati, identificati e poi caricati sui pullman della polizia e portati via in stato di fermo.
In questo modo il governo francese ha ottenuto che la mobilitazione di Parigi contro il COP21 fosse schiacciata sulla necessità di garantire il diritto al dissenso rivendicando l’illegittimità dello stato d’emergenza e della gestione repressiva dell’ordine pubblico. Per concludere il quadro, ricordiamo che nell’ultima settimana, cioè nei giorni di avvicinamento a questa mobilitazione, moltissimi attivisti e le persone più determinate a scendere in piazza sono stati perquisite con irruzioni nelle abitazioni alle 6 del mattino, seguite da obblighi di firma e obblighi di dimora: così il governo francese ha cercato di minare alla base l’organizzazione stessa della giornata e la partecipazione dei gruppi più organizzati: la manifestazione di oggi infatti si è trovata, dopo queste operazioni preventive, principalmente composta di cittadini parigini, senza la presenza di tutti quei gruppi che avevano partecipato alla costruzione della giornata, che aveva l’obiettivo di dimostrare dal basso il dissenso nei confronti delle politiche neoliberiste fatte di guerre, devastazione dei territori e saccheggio delle risorse energetiche e non solo.
Diretta della manifestazione e altri contributi
Di seguito il racconto della giornata. Lasciamo parlare foto e video accompagnate da una cronaca audio della manifestazione.
Per ulteriori contributi, vi segnaliamo l’articolo “Stop war. E poi? Contributi e riflessioni contro la guerra globale permanente” per altri spunti e altre letture, ti consigliamo il nostro speciale “La guerra globale nel cuore di Parigi“ e dell’articolo di Anomalia Parma “Parigi si riprende la libertà di manifestare: in migliaia per gridare ”Migrant.e.s bienvenu.e.s”“.
Per partecipare alle mobilitazioni, ti invitiamo a cogliere e diffondere la campagna Stop War Not People: ci vediamo il 12 dicembre, saremo alla manifestazione per non dimenticare la strage di piazza Fontana e la strategia della tensione con uno spezzone contro la guerra. Ore 15 in porta Venezia.
Qui trovate l’appello, in francese Bravons l’état d’urgence, manifestons le 29 novembre!
Cronaca audio, video e foto della giornata
Nella prima della mattinata alcune organizzazioni ecologiste hanno organizzato una catena umana lungo Boulevard Voltaire con l’intenzione di essere presenti nello spazio pubblico lungo una delle principali arterie del quartiere. Altri gruppi di manifestanti nel frattempo si stanno già concentrando all’interno di Place republique che si presenta presidiata dalle forze dell’ordine in ciascuna delle vie di accesso. Ciononostante l’afflusso di manifestanti all’interno della Piazza è continuo e non ostacolato dai cordoni di polizia in assetto antisommossa.
Una parte dei manifestanti si sta organizzando per fare una catena umana che vada verso Place de la République. Altri hanno intenzione di forzare il divieto.
Il maggior numero di persone si sta concentrando lungo le arterie. L’obiettivo è entrare nella piazza.
Place de la République è isolata, ma le catene umane si stanno formando in maniera spontanea…
Davanti al Bataclan l’area è delimitata, numerose persone si trovano li e la polizia tenta, con difficoltà, di tenerle sul marciapiede
Vicino a Place de la Rèpublique alcune centinaia di persone si stanno avvicinando in ordine sparso.
La piazza non è militarizzata, probabilmente per non interrompere lo shopping natalizio, che non sembra subire alcuna ripercussione dallo stato d’emergenza
Il blocco libertario ha raccolto i manifestanti intorno a Place de la Rèpublique. Il corteo è stato ora bloccato da un cordone di polizia in antisommossa… Contro lo stato d’emergenza, per ribadire la necessita di centralità di reclamare un nuovo modello si sviluppo economico che tuteli il pianeta dai mutamenti climatici e contro lo sfruttamento delle risorse energetiche che sono alla base delle politiche di guerra…
La cronaca della giornata prosegue:
H. 14:30..
Vicino a Place de la Rèpublique alcune centinaia di persone si stanno avvicinando in ordine sparso.
In Boulevard Voltaire una folla di persone canta “Bella Ciao” avvicinandosi a Republique. Place de la République è isolata, ma le catene umane si stanno formando in maniera spontanea…
Un grosso spezzone intanto prosegue intorno a Place de la Rèpublique
La manifestazione riesce a uscire da Place de la Rèpublique e comincia a sfilare per le vie della città
La polizia ha fermato il corteo dopo i primi cento metri di ingresso dalla piazza. Le persone si avvicinano e si compattano verso la testa del corteo, ormai enorme.
La piazza urla “Libertè”, bloccata dalle camionette di polizia che impediscono al corteo di sfilare
Il cuore di Parigi è invaso da migliaia di persone, che chiedono a gran voce di poter sfilare per le vie della città..
Il corteo indietreggia di qualche metro per le cariche di alleggerimento della polizia, ma nessuno dei manifestanti pare intenzionato ad andare via
Senza nessun motivo la polizia ha iniziato a lanciare lacrimogeni per svuotare la piazza e interrompere il presidio spontaneo
Moltissime persone all’interno della piazza! In lontananza il fumo dei lacrimogeni, sparati dalla polizia per cercare di sciogliere l’assembramento.
Dopo che il corteo infatti ha girato intorno alla piazza, i manifestanti si sono diretti verso Rèpublique, trovanto gli accessi sbarrati dalla polizia. Davanti ai cordoni di polizia, il grido “Libertè! Libertè!”. Cariche e lacrimogeni, con l’obiettivo di svuotare la piazza .Intanto fuori, in solidarietà si sono formati presidi spontanei mentre all’interno si è creato un cordone umano intorno alla statua. Anche i presidi nei boulevard vengono caricati; dall’interno di Rèpublique parte un corteo in direzione Strasbourg- Saint Denis. Nonostante gli attacchi della polizia le persone sono ancora moltissime, e continuano ad arrivare. Il bilancio della giornata, alla fine, è di circa un centinaio di attivisti.