Questo pomeriggio era prevista la presenza del ministro Giannini all’Accademia di Brera, peraltro poco dopo il declassamento subito dal titolo di studio di questo ateneo.
Tanto per non smentirsi nemmeno questa volta, il ministro ha preferito non presentarsi, mandando il suo sottosegretario ad intervenire all’incontro dal titolo ” Un bilancio ad opera d’arte”.
Ci siamo chiesti di cosa parlino per bilancio a regola d’arte, e a regola d’arte per chi. Buona scuola e Buona Università impongono altri tagli ai bilanci del mondo della formazione pubblica, come sempre a favore di enti ed investitori privati.
Abbiamo deciso quindi di presentarci al convegno, che però era a porte chiuse, sia mai che qualcuno dica la sua.
Non solo hanno privatizzato uno spazio di Brera, ma hanno anche ben difeso questa scelta con un ingente schieramento di polizia fuori e dentro i locali dell’Accademia, traformata per l’occasione in caserma.
E’ del tutto evidente come l’attacco alla libertà di critica e dissenso si aormai una delle principali crociate dei governanti di questo paese, dalle minime occasioni nei luoghi del sapere a quelle di piazza: oggi il corteo studentesco si è visto impedire dalle cariche della polizia l’arrivo sotto gli uffici della Regione responsabili di tagli e licenziamenti.
Ma quale buon bilancio? Ma quale buona scuola? Ma quale buona università?
Tagli all’istruzione per 36 mln di euro, ingresso dei privati nei cda e repressione del dissenso: è questa la loro buona istruzione.
Vogliamo libere le nostre università, libere dal mercato, dai ministri, dalla polizia.