Le nostre vite, la nostra libertà
#Milano3Ottobre
Miseri e turpi personaggi fuori da ogni tempo hanno deciso di inventarsi una “teoria gender” per avere qualcosa contro cui provare ad aizzare le frustrazioni bigotte ed ignoranti.
Parliamo dei diversi gruppi e partitelli neofascisti, che traggono linfa dalla paura del diverso: il nemico su cui fare squallido populismo è una volta il migrante o il rifugiato, il rom o il sinto, l’omosessuale, la lesbica o il transgender.
Dire che non esiste nessuna “teoria gender” è quasi superfluo: esistono donne che rivendicano il rispetto della legge 194 anche su un piano sostanziale per esempio, persone che si battono per vivere felici senza dover fornire spiegazioni su cosa, quando e dove fanno con chi più gli piace. Ragazzi e non solo che vogliono decidere da sè se essere uomini, donne o qualsiasi altra cosa che sfugga dalle etichette che offrono un confortante perimetro di sicurezza a chi ha il terrore di abbandonare il conforto della morale e della tradizione e un utile metodo di classificazione per le ricerche di marketing commerciale. Esiste la voglia di decidere da sè del proprio corpo, da sè delle proprie vite, da sè della propria libertà.
Di tutte le ragioni per opporsi alla legge Giannini di riforma dell’istruzione, quella che scelgono i cattofondamentalisti nostalgici è del tutto ridicola. Il comma incriminato è il 16 dell’articolo 2, che parla della promozione «nelle scuole di ogni ordine grado» dell’«educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni». Ecco qui la famosa teoria gender. Una buona ragione per prendersela con questo articolo, semmai, è che nella sostanza non significa nulla, parole destinate a rimanere su carta nel vuoto di declinazione, di finanziamento, nel deserto di macerie a cui la scuola è ridotta.
Forse a chi si scandalizza piace che un ragazzo venga lasciato soo fuori da una classe perchè omosessuale, usare la fotografia di un giovanissimo transgender suicida per le proprie campagne elettorali, che ogni anno 130 donne vengano uccise tra le pareti domestiche (8 volte su 10 dal proprio marito o compagno), che da “bravi cristiani” feti non ancora formati vengano anteposti alla dignità della vita che potrebbero o non potrebbero avere, che un malato terminale agonizzi all’infinito anzichè decidere più o meno serenamente che la propria vita ha smesso di essere tale.
Peggio delle ridicole marionette disposte a stare in piedi silenziose per ore ci sono solamente i loro manovratori: quelli che Expo è “gay friendly” perchè il mercato ha scoperto un nuovo target su cui fare soldi, ma poi Expo è anche “nutrire la famiglia per nutrire il pianeta”, quando si tratta di organizzare convegni elettorali nella sede della Regione, per esempio.
Come i migranti che vanno benissimo finchè lavorano in nero fino a morire di fatica nelle piantagioni o nei cantieri, finchè sono disposti a farsi “integrare”, anche ogni altra differenza è accettata fino a che resta convenzionale, nei suoi paletti di definizione, funzionale alla produzione di profitto. Se sei gay ok, è del tutto evidente che farai shopping all’ultimo grido e cerca per favore di essere un pizzico effemminato, almeno ti riconosco! Se sei donna ok, va bene, fai pure carriera, ma non lamentarti se ancora nel 2015 prendi in media 2/3 dello stipendio maschile nella tua stessa mansione e perditi nella schizofrenia del “se-resti-incinta-il-contratto-salta” e del “se-non-fai-figli-a-cosa-servi?”.
La partita oggi non si gioca tanto e solo sul nodo del “genere” o “gender”, ma su quello della libertà. Libertà dei corpi di decidere da sè dove andare, che frontiere superare, siano esse confini tra uno stato e l’altro o identità prestabilite in cui modellarsi in serie.
Chi semina odio di “razza” o di “gender” soffoca libertà, diritti e dignità di tutti. Chi si inventa oggi la “teoria del gender” da combattere è pazzo e criminale come chi si era inventato la teoria della “superiorità della razza” da imporre e, guarda caso, come sempre è funzionale alle campagne elettorali di chi governa, perchè anche in questo caso distrarre, separare, iniziare a negare diritti a qualcuno è funzionale a chi semina miseria e continua a fare affari.