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Questa mattina all’apertura degli uffici di Aler, rimasti chiusi per ferie settimana scorsa. Nel pomeriggio, invece, dai quartieri popolari ci siamo mossi verso la prefettura, con un corteo nelle vie del centro cittadino e un presidio che ha visto i comitati di san siro, corvetto e altre zone della città.

Siamo andati a ribadire che le soluzioni per l’emergenza abitativa esistono e vanno messe in pratica.

 

[L’OCCUPAZIONE DELL’ALER]

 

[IL CORTEO IN CENTRO E IL PRESIDIO ALLA PREFETTURA]

L’emergenza abitativa non va in vacanza, colpisce quotidianamente migliaia di persone e famiglie che faticano a garantirsi un diritto e bisogno fondamentale: avere una casa. E’ la diretta conseguenza di politiche che hanno trasformato la questione in uno strumento di profitto per pochi.

Regione e Aler, ente incaricato di gestire il patrimonio pubblico e tutelare il diritto alla casa, in questi anni hanno lasciato nell’abbandono i quartieri popolari, hanno speculato e rubato, arrivando a lasciare 10mila case popolari vuote , 400 milioni di € di buco di bilancio e oltre più di 1 Miliardo di debito, mentre ci sono ancora 23mila famiglie in lista d’attesa per una casa popolare e ogni anno aumentano gli sfratti di chi , a causa della crisi, non riesce più a pagare un affitto ( 15.000 sfratti nel 2014 a Milano ).

Aler continua a dare la colpa del suo dissesto economico e del degrado dei quartieri popolari a chi non riesce più a pagare l’affitto,a chi ha occupato per necessità, più di 5mila famiglie che in questi anni si sono riprese un diritto ed un bisogno, occupando una casa, perché non avevano altre alternative, se non rimanere in mezzo ad una strada.

Per Aler, Metropolitane Milanesi e Regione l’unica soluzione è la vendita delle case popolari, i tagli ai servizi e gli sgomberi degli occupanti, che non fanno altro che alimentare l’emergenza abitativa,che assume sempre di più l’aspetto di una vera e propria emergenza umanitaria: continua ad aumentare il numero delle persone costrette a vivere per strada, a fronte di un continuo sperperare soldi a suon di sgomberi e sfratti (al costo di 5 mila €).

Chi ha occupato vorrebbe uscire dalla precarietà e ottenere un contratto. Da anni chiediamo una sanatoria, ufficialmente approvata con la Commissione ex Art 34 comma 8 , che non ha ancora mai visionato un caso e dato alcun tipo di soluzione alle migliaia di famiglie in attesa.

Noi sappiamo, pero’, che le soluzioni ci sono:

– Assegnare le 10mila case popolari vuote, anche in stato di fatto se inagibili

– Sanatoria per gli occupanti per necessità

– Bloccare la vendita del patrimonio pubblico

– Requisizione dello sfitto privato

– Recupero delle migliaia di edifici vuoti e abbandonati

Questa sera saremo in Presidio in Prefettura, perché l’emergenza abitativa va risolta e non deve diventare uno strumento per campagne elettorali!

STOP SFRATTI E SGOMBERI

BASTA CASE SENZA PERSONE – BASTA PERSONE SENZA CASA


 

EMERGENZA ABITATIVA: SFRATTI SGOMBERI E OPERAZIONI DI POLIZIA???

SANATORIA SUBITO! #CASAXTUTTI

Venerdì h. 7,30 presidio antisgombero e colazioni solidali a san siro

Sabato h.10 presidio e volantinaggio al mercato di via Osoppo

Sabato h.16,30 Block Party in piazza Selinunte con C_rise il mercatino dell’usato, musica e giochi per i bambini

Domenica dalle 19,30 grigliatona allo Spazio di Mutuo Soccorso di piazza Stuparich 18…siete tutti invitati!

Lunedì: ore 7.30 presidi antisgombero e colazioni solidali a San Siro

Lunedì h. 18,30 presidio davanti alla prefettura per chiedere blocco di sfratti e sgomberi, SANATORIA PER TUTTI GLI OCCUPANTI PER NECESSITA’!!!

5 settembre @ arco della pace: Abba Cup e concertone per non dimenticare Abba e contro il razzismo!

 

11892095_1033234333383425_1657221049404731681_nL’emergenza abitativa non è quella che viene citata da giorni da campagne elettorali e securitarie o da attacchi mediatici, bensì è quotidiana ed è conseguenza diretta di politiche che hanno delegato la questione esclusivamente ad un profitto per pochi e non alla garanzia di un diritto fondamentale di tutti che è quello di avere un tetto sopra la testa.

La situazione dei quartieri popolari non è altro che la diretta conseguenza di anni e anni di malagestione del matrimonio pubblico e della non assegnazione delle migliaia di case vuote, dello sperpero delle risorse utilizzate per le speculazioni e l’arricchimento anzichè per riqualificare le centinaia di palazzine in stato di abbandono ( di cui una decina solo a Corvetto) ma che va perfettamente nella stessa direzione di distruzione delle politiche sociali e di welfare come il piano casa, il jobsact e i tagli a scuola e la sanità.

L’emergenza abitativa di cui parliamo non riguarda pochi, non riguarda spacciatori o microcriminalità, ma migliaia di persone e famiglie che a causa della crisi non hanno più, e forse mai l’hanno avuta, la possibilità di pagare e ora si ritrovano sottosfratto o sgombero a resistere a  politiche che, per disperazione, hanno portato centinaia di persone al suicidio solo negli ultimi anni.

In questo clima, la minaccia di Aler di tagliare i servizi primari e lasciare le famiglie morose al freddo non fa che accrescere la disperazione e la rabbia di chi non può più permettersi di pagare, che ha visto costruire Expo con i soldi pubblici e,  non solo non può andarci, ma ha visto negarsi persino l’assegnazione dei suoi diritti fondamentali. Persone che durante il freddo inverno vedono politicanti spendersi per “l’emergenza freddo” dei senza tetto senza badare al fatto che le case vengono riscaldate e lasciate vuote e le famiglie sgomberate.

Quello che abbiam visto ieri è una costosissima operazione di polizia semplicemente disumano: 52 famiglie, 200 persone lasciate in mezzo alla strada senza soluzioni dignitose che non rispondono minimamente ad alcuna necessità ed esigenza. Donne, bambini ed uomini, additati come mostri soltanto perchè in mancanza di una risposta delle
istituzioni davanti a questa enorme emergenza si son ritrovati a dover occupare per necessità risolvendo da sè ciò che dovrebbe essere un diritto garantito.

A differenza di chi continua ad alimentare una guerra tra poveri dai media ai politicanti di turno, chi vive nei quartieri popolari sa che il nemico non è l’occupante, il migrante o il povero, ma lo stesso potere che gli sottrae i diritti; sa che per conquistarsi una possibilità o un diritto l’unico modo possibile è la solidarietà, il mutuo soccorso e la lotta, la lotta quotidiana e dal basso, che organizza la riqualificazione delle case, delle strade abbandonate
nella monnezza e dei cortili lasciati al degrado, e trasforma quei quartieri che vorrebbero ghetti in quartieri aperti e solidali costruendo quella socialità alternativa di festival da 5000 persone.

Oggi, come abbiam fatto ieri, e faremo domani, saremo nei nostri quartieri.


_DSC0374>> ennesimo sgombero a Milano, parlano alcuni degli occupanti per necessità di via Comacchio

Dopo le colazioni antisgombero a San Siro, siamo andati a portare solidarietà a 10 delle 65 famiglie sgomberate due giorni fa da via Comacchio.

Questi 10 nuclei, tutti composti da genitori e bimbi piccoli, si sono visti buttare giù le porte delle loro abitazioni alle prime luci dell’alba, senza ricevere poi alcuna proposta di soluzione degna per tutti. Container come fossero merci o animali, comunità che prevedono la separazione obbligatoria per uomini e donne coi bambini…[VAI ALLO SPECIALE]


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21/08/2015:

ricominciano con un doppio appuntamento le colazioni solidali e antisgombero a San Siro!

Ci trovate in piazza Selinunte anche la prossima settimana!


Sabato 22 agosto…Block party con C-Rise, la musica, la merenda per i bimbi e il calcetto verso l’Abba Cup!

CNB__hFWoAEjOkv                                           CNBiRDfWoAAy4MECNBuXrRWwAAHNGG                                                               CNCQrfzWIAAmX3o

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