Questa mattina a Cologno Monzese in Via Trento 92, era previsto lo sfratto di Cherifa e di suo figlio. Terza uscita con la forza pubblica. Cherifa è una madre sola, da più di 20 anni in Italia, che da molto tempo si barcamena tra più lavori per poter pagare l’affitto, ma un anno fa , dopo la perdita di uno di questi, non ha più potuto sostenere i 700 € al mese di affitto. Ha fin da subito proposto alla proprietà di pagare di meno ( 400 € al mese ) al meno fino a quando non fosse migliorata la sua situazione lavorativa, ma dopo il rifiuto , è partito il procedimento di sfratto.
Anche questa volta ci troviamo di fronte ad un caso di MOROSITA’ INCOLPEVOLE, dovuta alla perdita del reddito e all’insostenibilità dell’affitto.
Lei non si è voluta arrendere, ed insieme al Comitato ed ad Asia in questi mesi ha voluto far riconoscere il proprio diritto.
Questa volta si è ottenuta una proroga dello sfratto di 15 giorni, ma dopo pressioni al Comune si è riusciti a far riconoscere il suo stato di morosità incolpevole. Il Comune di Cologno si è impegnato ad ottenere un decreto del prefetto che blocchi il suo sfratto per almeno 6 mesi, in attesa di un’altra soluzione. Per noi la soluzione è un passaggio da casa a casa. A Cologno come a Milano le soluzioni ci sono e devono mirare ai bisogni e ai diritti delle persone.
Negli ultimi anni la Lombardia è diventata la regione più colpita dall’emergenza abitativa e dagli sfratti ( più 13% nel 2014 e più di 50mila richieste di sfratto), e quella che si prepara a diventare Città Metropolitana, Milano, nonostante un crescente bisogno di case popolari detiene anche il triste record di alloggi popolari vuoti ( più di 10mila),
Sugli sfratti si deve cominciare ad intervenire con un blocco, in attesa di un ricollocamento della famiglia, che sia definitivo: si spendono troppi soldi per soluzioni temporanee come le comunità o gli alberghi, soldi che potrebbero essere investiti per dare soluzioni reali e durature a questi bisogni.
Con un cosi elevato crescente bisogno abitativo è insostenibile vedere il patrimonio pubblico vuoto o in vendita. E’ insostenibile vedere le decine di migliaia di case private sfitte o invendute.
Le soluzioni ci sono:
– Blocco degli sfratti e degli sgomberi
– Assegnazione delle case popolari vuote , anche in stato di fatto
– Blocco della vendita del patrimonio pubblico
– Requisizione del vuoto privato sfitto
COMITATO ABITANTI SAN SIRO – ASIA MILANO