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Saranno molti i momenti a Milano in questo Aprile che vedranno impegnata la Milano Meticcia contro razzismo, fascismo e austerity. Momenti di mobilitazione di piazza, cortei, assemblee studentesche, festival e dibattiti per non lasciare spazio nella nostra città a chi in questo momento di Crisi e annullamento dei diritti costruisce ulteriore miseria e guerra tra poveri, a chi si rimette la camicia, nera o verde che sia, e si fa promotore di odio e xenophobia in televisione con i suoi proclami o nelle strade con aggressioni e intimidazioni. Oggi, nel 70° anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo, diventa ancora più necessario essere Partigiani.

CALENDARIO COMPLETO DELLE INIZIATIVE:
dal 15 al 17 Aprile FESTIVAL della STATALE ANTIFASCISTA e ANTIRAZZISTA
21 Aprile PRESENTAZIONE di “STORIE PARTIGIANE”
25 Aprile CORTEO CITTADINO
dal 25 al 28 Aprile P.O.Q.  FESTIVAL delle CULTURE ANTIFASCISTE
29 Aprile CONTRO LE PARATE NAZIFASCISTE!

> 15/16/17 Aprile – Festival della Statale Antifascista e Antirazzista

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statale antifaTre giornate di dibattiti, approfondimenti, pranzi sociali, aperitivi, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, occasioni per incontrarsi e stare insieme.
Tre giornate per scommettere insieme che un’altra università è possibile.

GUARDA IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA 3 GIORNI! 

> Giovedì 16 Aprile 2015 – Ore 21.00 allo  SPAZIO MICENE, Via Micene 4
16 aprile micene   Prima proiezione pubblica del dvd   “Giovanni e Nori, una storia di amore e Resistenza” video per ricordare        Giovanni Pesce e Onorina Brambilla Nori.
Un dvd che racconta due vite straordinarie fatte di passione politica, Resistenza e amore, dove la grande Storia                incontra per la prima volta la vita privata di due partigiani.  Con la partecipazione degli autori Daniele Biacchesi e      Gaetano Liguori

> Martedì 21 Aprile 2015 – h.16.30 @ Centro Sociale Cantiere via monte rosa, 84
 storie partigianePRESENZAZIONE DEL LIBRO “STORIE PARTIGIANE”  con l’autore Andrea Gaetangelo Grassia
Una tappa di avvicinamento, formazione e memoria a cura del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi, verso il 25 Aprile e lo spezzone studentesco che attraverserà il corteo del 70° della Liberazione…100% METICCI, 100% RIBELLI!
GUARDA L’ARTICOLO DELLO SPEZZONE STUDENTESCO by C.C.S. & C.U.T.

 

> 25 Aprile 2015 – INIZIATIVA IN RICORDO DELLA RESISTENZA PER LE VIE DEL QUARTIERE h.10 Via Micene – San Siro. CHI NON HA MEMORIA NON HA FUTURO. FUORI FASCISTI E RAZZISTI DAI QUARTIERI. Il 25 Aprile mattina partiremo da Via Micene per un’iniziativa in ricordo della Resistenza e contro ogni razzismo insieme con le famiglie, i ragazzi e i bambini che vivono il quartiere: una resistenza che è pratica quotidiana per non lasciare spazio a fascisti e razzisti, ma anche per difendersi dalle speculazioni che devastano il nostro quartiere e negano il diritto all’abitare a centinaia di persone: proprio questo autunno abbiamo bloccato sgomberi e sfratti,  non disposti ad accettare il tentativo di trattare il diritto all’abitare come una questione di ordine di pubblico. [continua qui]

> 25 Aprile 2015 – CORTEO CITTADINO h.14 MM1 PALESTRO –

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25Aprile2015LD
LIBERIAMOCI DELLA CASTA!
PARTIGIANI CONTRO RAZZISMO E AUSTERITY!
#MAICONSALVINI #MAICONRENZI
GUARDA L’ARTICOLO DELLO SPEZZONE STUDENTESCO by C.C.S. & C.U.T.

A 70 anni dalla Liberazione non possiamo smettere di essere partigiani.Non dobbiamo mai stancarci di ricordare che è proprio nei momenti di povertà, di crisi, che fascisti e razzisti hanno terreno più fertile per seminare odio e xenofobia, e infatti lo stanno facendo.

I fascisti in camicia nera, con le braccia tese nel saluto romano, quelli delle squadracce e degli agguati (come quello che ha lasciato in fin di vita Emilio a Cremona), quelli che hanno assassinato Modou e Mor a Firenze solo perché migranti, quelli che hanno ammazzato Dax una notte di marzo a Milano. I fascisti in camicia nera, dunque, ma anche quelli in camicia verde, che nell’ultimo anno erano sui palchi sotto i quali si salutava con il saluto romano, che sotto banco prendono mazzette per Expo e fanno accordi con mafia e ‘ndrangheta, e dagli spalti parlano di “stop invasione”, come se il problema non fossero loro ma i migranti, chi prende la via del mare rischiando la vita alla ricerca di diritti e di dignità, chi è costretto dalla legge ad essere sempre clandestino, senza diritti, obbligato a lavorare in nero per pochi spiccioli o per niente, sotto ricatto continuo, sotto la continua minaccia della reclusione nei CIE o della deportazione, nella migliore memoria fascista. Quelle camicie verdi, quelle camicie nere, che quando vogliono cambiare registro danno sfogo ai loro deliri omofobici, vagheggiando sulla necessità di tornare alla famiglia tradizionale, dimenticando consapevolmente che è nella cosiddetta famiglia tradizionale che si consumano la maggior parte delle violenze di genere o di abusi; ignorando che una famiglia, una coppia è sempre tale quando c’è amore e rispetto. Le abbiamo viste, le camicie verdi e nere, negli ultimi anni stringere mani e alleanze, andare a braccetto con i peggiori rigurgiti della storia in tutta Europa: da Alba Dorata, a Jobbik al Front National di Marine Le Pen. Sappiamo in che trappola vorrebbero stringerci: quella della guerra tra poveri, dell’accettazione di buttare a mare chi è divers@ o semplicemente più pover@, quello del taglio ai diritti, ufficialmente per poter pareggiare il bilancio, in realtà per continuare a finanziare le loro speculazioni, tangenti, interessi. Una trappola, un ricatto, di cui gli artefici non sono solo le camicie verdi e nere, comodi megafoni della paura e dell’insicurezza, ma che vedono tra i propri autori anche altri, in testa Renzi e il Partito Democratico. Infatti riforme e leggi come il Jobs Act e lo SbloccaItalia, la Buonascuola o il Piano Casa del corrotto e dimissionario Ministro Lupi, che non fanno altro che cancellare i diritti di migliaia e migliaia di persone, che siano migranti o italiani, non sono altro che l’ennesima grande opera di cammufage politico: ci dicono che servono a far girare l’economia ma l’unica cosa che vediamo continuare a girare sono le mazzette e gli interessi dei soliti noti, mentre intere famiglie perdono il lavoro, la casa, mentre le scuole e le università cadono a pezzi, mentre interi territori vengono distrutti e devastati dalle grandi opere e grandi eventi, da Expo, al MUOS alla TAV. D’altronde proprio le grandi opere sono state il campo d’addestramento per le abilità di “cammufage” ed Expo ne è forse la prova più evidente: dopo 7 anni e a meno di un mese dall’inaugurazione la maggior parte dei lavori non è finita, le supposte “opere e infrastrutture sociali” sono state buttate nel cestino e gli unici che ci hanno guadagnato sono state multinazionali e le varie mafie e ‘ndrine che hanno fatto miliardi con cantieri aperti che non verranno mai ultimati, ma appunto “cammuffati”. Davanti a chi continua a confondere le acque, a chi soffia sulla guerra tra poveri per nascondere quali sono i veri autori di una crisi che continua a mordere e su cui in troppi continuano solo a speculare, noi scegliamo di essere ancora partigiani. Scegliamo di lottare, ancora per i diritti, la dignità e la libertà di tutte e tutti. Scegliamo di essere in piazza, in uno spezzone meticcio, antirazzista, antisessista e antifascista il 25 aprile, all’interno del corteo cittadino che attraverserà la città nel 70° della Liberazione. Così come, con quello stesso spezzone, saremo in piazza il 29 aprile, contro la parata nazifascista che vorrebbe sfilare a Milano, contro ogni rigurgito razzista, fascista, sessista e omofobo, di ieri e di oggi. Partigiani contro razzismo e austerity! #maiconsalvini , #maiconrenzi

> 29 Aprile – Mobilitazione cittadina – h.19,30 piazza Tricolore
29aprile (1)MOBILITAZIONE CITTADINA CONTRO LA PARATA NAZIFASCISTA!
MILANO AMA LA LIBERTA’ – #BELLACIAO

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un crescente incremento delle iniziative e della propaganda razzista, sessista, omofoba e xenofoba da parte di numerose sigle e organizzazioni neo fasciste, in particolare Milano è diventato un pericoloso crocevia dell’estrema destra europea.

Forti di nuove alleanze, tattiche o strategiche come ad esempio il nuovo soggetto nero-verde di Salvini, questi gruppi possono operare più o meno indisturbati; così abbiamo visto fiorire banchetti nei mercati e nei quartieri popolari, spazi mediatici televisivi, iniziative all’interno di scuole e università, momenti di piazza nei quali ce la si può prendere con il più debole di turno. Grazie a queste coperture e alleanze il neo fascismo nostrano ha alzato il tiro, con aggressioni nei confronti di migranti, rifugiati, studenti, militanti o simpatizzanti antifascisti, delle quali una delle ultime ha mandato in coma Emilio, compagno del CSA DORDONI, che solo pochi giorni fa è riuscito a tornare a casa dalla sua famiglia dopo aver lottato per settimane contro il coma e la morte. Solo le mobilitazioni che abbiamo saputo costruire complessivamente e collettivamente, a partire dai quartieri, dalle scuole e dalle università dove il lavoro politico e sociale è quotidiano, sono riuscite a porre un freno a questo proliferare e a dare delle risposte concrete a chi vorrebbe sfruttare un grave momento di crisi economica per sdoganare la propria impresentabile e nostalgica ideologia, alimentando una guerra tra poveri che ha come unico obiettivo quello di farci scannare tra di noi mentre i potenti e i governanti continuano indisturbati ad arricchirsi. Utili e pericolosi idioti quindi, da un lato al servizio del potere in un momento e un contesto tanto delicati, dall’altro veri e propri portatori di odio, razzismo e prevaricazione dei più deboli, tanto nelle sale delle loro conferenze, quanto nelle strade delle nostre città, esattamente come quelle ideologie a cui direttamente si ispirano. Poco o nulla è stato messo in campo a livello istituzionale per fermarli e contrastarli, e d’altra parte non molto ci aspettavamo. Anche all’interno di alcuni Partiti e Associazioni che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, il silenzio diventa assordante, spesso si cede a un formalismo “democratico” figlio del pensiero che tutti hanno diritto a manifestare. Ma a chi sostiene l’ideologia della sopraffazione, della violenza e della supremazia razziale non deve essere garantito alcun diritto di parola. Affermare questo concetto è anche un contributo a tenere vivo tutto l’anno l’impegno che ognuno di noi prende nella Giornata della Memoria appena celebrata. In questo contesto siamo riusciti insieme a costruire momenti importanti, a partire dallo scorso 29 aprile, data nella quale dopo molti anni siamo riusciti a costruire una mobilitazione antifascista contro la parata nazi fascista che da troppo anni Milano è costretta a tollerare, proseguendo il 18 ottobre, dove un corteo ha saputo portare in piazza migliaia di persone, giovani e meno giovani, realmente meticci, antifascisti e antirazzisti, il vero cuore pulsante e sangue di questa città; e poco conta se non eravamo più del corteo dei fascisti (organizzato a livello nazionale con i pullman pagati dal partito, mentre noi ci siamo mobilitati a livello locale e costruendolo dal basso) di Salvini e Casa Pound, quello che conta è che siamo riusciti a mostrare che c’è un pezzo di città, ampio, condiviso e diffuso, superiore a quei numeri portati in piazza, che non è disposto ad accettare sfilate fasciste e che non ha nessuna intenzione di stare dietro a tentennamenti e immobilismo di questure, governanti e sindaco. In questa ottica leggiamo positivamente tutte le iniziative che si sono svolte proprio a partire dal 18 ottobre in giro per l’Italia, quelle mobilitazioni che da Palermo a Roma il 28 febbraio scorso con la giornata ‪#‎maiconsalvini‬, hanno puntualmente e sistematicamente prodotto una risposta ampia e determinata all’agibilità di questi nuovi fasci nero-verdi. Lo abbiamo fatto dimostrando di avere quell’intelligenza collettiva che ci ha portato di volta in volta a scegliere con serenità che tipo di iniziativa fosse giusto costruire e che livello di conflittualità tenere, sempre in base all’efficacia, al risultato e al dato reale da ottenere, mai sulla base di vezzi presuntamente democratici o di pura estetica del conflitto che fossero. Il prossimo 29 Aprile, con la solita scusa del ricordo dei caduti, i neo fascisti e neo nazisti milanesi insieme ai loro simili europei vorrebbero, a 4 giorni di distanza dall’anniversario della Liberazione, sfilare in quella che si è ormai dimostrato essere una vera e propria parata nazista per le vie della nostra città. Quest’anno lo faranno anche con lo scopo di utilizzare l’inaugurazione di Expo e la grande attenzione mediatica concentrata su Milano, per realizzare un grande spot per la loro triste ideologia. Facciamo appello a tutti i nostri compagni di strada in questo anno, a tutti coloro che hanno contribuito a costruire le iniziative che ci hanno visto camminare insieme in tante e tanti, affinché la Milano antifascista e antirazzista sia all’altezza della sfida, riesca a costruire una partecipazione grande e determinata nella giornata del 29 Aprile che riesca a impedire che la nostra città sia offesa e violentata in questa maniera ancora una volta. Milano è città medaglia d’oro alla resistenza e la memoria dell’insurrezione del 25 Aprile non è materia da mettere in naftalina: associazioni antirazziste, circoli Anpi, organizzazioni politiche e sociali, comunità migranti, centri sociali, comitati di base, tutti i giorni si battono affinché la società non sia distrutta da una guerra tra poveri che favorisce soltanto i peggiori poteri forti attraverso l’odio alimentato dell’estrema destra. Facciamo vedere a questi nostalgici, ai loro padri, padroni e padrini politici, alle istituzioni cittadine che Milano ama la libertà e ripudia il fascismo, oggi come settanta anni fa! Milano Meticcia e Antirazzista Milano: nazisti e razzisti, no grazie!

> 25/26/27/28 Aprile PARTIGIANI IN OGNI QUARTIERE presenta: FESTIVAL DELLE CULTURE ANTIFASCISTE
POQ2015Per il settantesimo anniversario della Liberazione dal Regime nazifascista, Partigiani in Ogni Quartiere quadruplica ed è lieto di presentarvi il “Festival delle culture Antifasciste e Antirazziste”, una quattro giorni di concerti, teatro, sport popolare, dibattiti ed incontri che si terrà presso il Parco di Trenno, uno dei parchi minacciati dalle opere di cementificazione di EXPO, dal 25 al 28 aprile.
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