No Remigration = No Rimpatri
No CPR, Documenti e Cittadinanza per tutt3!
📣Corteo spontaneo da Piazza Duomo, perché la reimmigrazione non sta solo nelle parole di un manipolo di nostalgici con la svastica, ma è una politica concreta fatta di rimpatri e negazione di diritti.
❌Per questo siamo arrivati in piazza San Babila dove si ci siamo unit3 alle decine di associazioni e realtà che ogni giorno costruiscono una Milano ribelle e solidale, ma abbiamo anche fischiato e contestato il PD, lo stesso partito della Turco-Napolitano, della Minniti-Orlando, della Lamorgese che vanta più rimpatri di Salvini, delle zone rosse nella Milano di Sala, che commemora Ramelli ma non dice una parola su Ramy, lo stesso partito che vuole il riarmo quando la guerra è il primo motivo che scatena le migrazioni.
🔒Reimmigrazione è chiudere Corelli, è fermare i respingimenti, disarmo e giustizia sociale.
Oggi abbiamo occupato la Rai di corso Sempione, perchè fino ad oggi ha dedicato solo lo 0,62% della propria programmazione al Referendum sulla cittadinanza. Un Razzismo di Stato pericoloso almeno tanto quanto un convegno di naziskin che parlano di Remigration.
La Remigration infatti la stanno già facendo: con i rimpatri, con i cpr, con i lager in Albania, con gli accordi con i peggiori dittatori ai confini della fortezza Europa. Il silenzio sul Referendum è parte dell Remigration, perché espone decine di migliaia di persone che vivono e crescono in Italia al ricatto continuo del permesso di soggiorno e a una vita di serie B.
Se nulla cambierà, lo abbiamo promesso, torneremo, perché il vostro silenzio è da assassin3: vogliamo tutt3 cittadin3!
⏰8 e 9 giugno, votiamo sì al referendum, ogni giorno lottiamo per tutt3 l3 cittadin3 del mondo!
No Remigration
No Deportazioni
Cittadinanza e documenti per tuttə.
#nessunapersonaèillegale #fuckrearm
✊ Basta raduni neofascisti, CPR, rimpatri, guerre, eserciti e confini
🔓 Per la libertà di movimento, per una cittadinanza universale e incondizionata, per una vita degna.
Saremo partigian3 contro il fascismo e il razzismo; ribelli ad ogni forma di riarmo e reimmigrazione.
Sabato 17 scendiamo in Piazza
A pochi chilometri da Milano, gruppi neonazisti si riuniscono per discutere di “reimmigrazione”.
Non è solo allarmante. È intollerabile. Il fascismo e il razzismosono violenza e morte. Quando si traducono in dispositivi istituzionali, diventano un pericolo concreto per tuttə.
Ma il problema non finisce con le svastiche tatuate o i giubbotti neri.
L’idea stessa di “reimmigrazione” è già penetrata nel cuore delle istituzioni italiane ed europee: nelle leggi, nei confini militarizzati, nei CPR, nella detenzione amministrativa, nei rimpatri forzati, nel razzismo sistemico, nei fondi all’industria bellica, nel riarmo globale, e nel silenzio politico sul referendum per la cittadinanza.
In Italia, questo sistema si è costruito nel tempo, governo dopo governo, senza distinzioni tra destra e cosiddetto centro-sinistra. Dalla legge Turco-Napolitano del 1998, che ha introdotto i CPT, fino ai CPR attuali, ogni riforma ha rafforzato un apparato sempre più repressivo: dalla Bossi-Fini ai decreti Salvini, dal decreto Minniti-Orlando fino al “Piano Mattei” del governo Meloni. Ogni passaggio ha aggiunto nuove barriere, nuove violenze, nuovi strumenti di esclusione.
E non è un’anomalia italiana.
Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump ha promosso deportazioni di massa e arresti su base razziale. Nell’Unione Europea, gli ordini di espulsione aumentano di anno in anno.
In Italia, nel solo 2024, sono stati eseguiti oltre 5.400 rimpatri forzati e investiti 78 milioni di euro nella rete dei CPR.
Dal 2019, almeno 14 persone sono morte in questi centri. Le condizioni sono disumane.
Nel Mediterraneo e lungo i confini d’Europa si continua a morire: più di 24.000 persone hanno perso la vita in mare dal 2014.
Viviamo già in una terza guerra mondiale, che si consuma nel genocidio in Palestina, nell’invasione dell’Ucraina, nei massacri in Sudan e in Congo.
Il riarmo europeo è parte di un’economia di guerra che produce migrazioni forzate.
Nel paradosso più crudele, i governi — di destra come di sinistra — finanziano le guerre da cui le persone fuggono, e poi competono su chi riesce a espellerne di più.
Nessuna persona dovrebbe essere costretta a scappare dalla propria casa per le guerre dei potenti.
Ogni persona dovrebbe essere libera di scegliere dove vivere, amare, costruire la propria vita.
Per questo serve abolire i documenti come strumento di controllo, o garantirli a tuttə: perché nessun essere umano è illegale.
“Nessuna persona è illegale” significa cittadinanza, documenti e disarmo.
Significa rompere il ricatto del permesso di soggiorno.
Significa distruggere i lager di Stato.
Significa una vita degna, libera e giusta per tuttə.
✊ Basta raduni neofascisti, CPR, rimpatri, guerre, eserciti e confini
🔓 Per la libertà di movimento, per una cittadinanza universale e incondizionata, per una vita degna.
Saremo partigian3 contro il fascismo e il razzismo; ribelli ad ogni forma di riarmo e reimmigrazione.
Sabato 17 scendiamo in Piazza
