IL NOSTRO FUORISALONE – PER UNA STATALE SENZA CONFINI
Contro il riarmo globale, la speculazione e il greenwashing
Come ogni anno l’Università Statale di Milano spalanca le sue porte al fuorisalone, che ci viene raccontato come fiore all’occhiello del design sostenibile e inclusivo.
La dirigenza decide di speculare sugli spazi pubblici mentre per tutto il resto dell’anno li rende inaccessibili all3 student3 a cui dovrebbero essere rivolti.
E mentre la Statale si mette in vetrina dando spazio al greenwashing e facendo cassa, nessuno di questi soldi viene dedicato all3 student3.
Siamo stanch3 dell’incoerenza di questa università che da un lato ci propone corsi sugli studi di genere ma dall’altro ospita i provita. Che offre corsi sulla decolonialità ma stringe accordi e ospita i protagonisti del colonialismo, come Audi, Eni, Leonardo e Amazon. Che ha come priorità organizzare gli eventi più “cool” della città ma tratta l3 student3 come ultima ruota del carro, riducendol3 a numeri.
Per questi motivi ci siamo ripres3 gli spazi dell’università, e abbiamo posizionato un’installazione immersiva di design (ovviamente in materiali al 100% riciclati, siamo troppo cool) nella vetrina di Interni. Un razzo d’oro, a simboleggiare i miliardi di euro guadagnati dall’industria bellica e del fossile, che è stato dipinto di verde da centinaia di persone. Ognun3 ha messo la sua piccola pennellata, perché il greenwashing è un processo collettivo: esiste e funziona solo se accettato acriticamente da tutt3.
Il siparietto green e sostenibile di unimi può andare avanti finché non viene messo in discussione: la facciata crolla se ci rendiamo conto che sono tutte supercazzole inventate ad hoc per nascondere il marcio di questo sitema. Il design sostenibile è una grossa bugia studiata per placare le coscienze di chi vuole continuare a produrre, incassare e consumare. La vera soluzione non sta nel fantomatico progresso green, ma nella decrescita, nella riduzione dei consumi, e nell’intervento pubblico per vere politiche climatiche.
Abbiamo concluso la giornata in Statale con musica e socialità, aperta e accessibile a tutt3. Mentre dentro i chiostri suonavano famos3 DJ per i party più pettinati dell’anno, l3 student3 cacciate da unimi si sono ripres3 la strada di via festa del perdono.