Le memorie sono presenti
Le memorie sono presenti
27 Gennaio corteo spontaneo contro il divieto di Piantedosi #StopGenocide
Perchè il 27 gennaio impediscono di dire “mai più”?
Fin dai primi anni di scuola, in Italia si legge Primo Levi e si guarda Schinder List. Attraverso simili testimonianze ci insegnano che la memoria serve per avere un futuro, che ognun* di noi può fare molto per salvare l’umanità.
Ci avete chiesto, ogni anno, un minuto di silenzio: ora capiamo perché, volevate che perdessimo la voce, quando quel “mai più” sarebbe stato più urgente, quando il 27 Gennaio, Giornata in cui ricordiamo la liberazione di Auschwitz, sarebbe caduta nel pieno di un altro genocidio.
Bene, noi oggi abbiamo meditato che questo è stato, abbiamo ascoltato le parole che ci sono state comandate, le abbiamo scolpite nei nostri cuori: se questi sono uomini, sotto le bombe, nudi tra le macerie, che non conoscono Pace, noi non resteremo indifferenti nelle nostre tiepide case, noi andremo nelle strade.
La polizia che oggi ha impedito un corteo contro il genocidio del popolo palestinese, che in tutta Italia ha vietato manifestazioni su ordine del Governo Meloni, mentre il suo Ministero dell’istruzione inviava circolari nelle scuole perché non si parlasse di Palestina, è la stessa istituzione che anni fa prelevava tante famiglie dalle loro case e dai posti di lavoro: la vostra legalità è ed è sempre stata complice del razzismo e del suprematismo di cui siete eredi.
Oggi Milano ha mostrato la rabbia e la determinazione della memoria viva: antifascista, antirazzista, decoloniale.
Iniziativa in università per la laurea di Liliana Segre #StopAccordiUnimiIsraele
Memorie Antifasciste per un Futuro di Libertà
Incontro con Bifo Berardi e Alessia Manera
Quella celebrata dalle istituzioni il 27 gennaio è una memoria selettiva, europea, bianca e coloniale. Sono state messe a tacere e dimenticate troppe memorie, troppi mai più che continuano a ripetersi. Il mai più è diventato un ancora, basta che non qui.
L’europa si rifiuta di affrontare il suo colonialismo, che provoca genocidi ancora oggi.