Domenica 28 Gennaio
Memorie Antifasciste per un futuro di Libertà
Incontro con Franco “Bifo” Berardi e Alessia Manera
A seguire Polentata: cena per le spese legali del Cantiere!
Il 27 gennaio venne istituita la Giornata della Memoria, per fare i conti su un passato terribile e guardare al futuro pensando le parole “mai più”. Mai più campi di sterminio, mai più genocidi, mai più l’uccisione di milioni di persone nel silenzio e nella complicità del mondo.
Oggi ci interroghiamo su quanto valgano queste parole. Dopo la seconda guerra mondiale, non si sono fermati i genocidi, non è finito il razzismo ma anzi sembra che la situazione sia peggiorata. è sempre più chiaro che mai più non valga per tutti: mai più in europa, mai più persone bianche. Ma gli altri?
Quella celebrata dalle istituzioni il 27 gennaio è una memoria selettiva, europea, bianca e coloniale. Sono state messe a tacere e dimenticate troppe memorie, troppi mai più che continuano a ripetersi. Il mai più è diventato un ancora, basta che non qui.
L’europa si rifiuta di affrontare il suo colonialismo, che provoca genocidi ancora oggi.
Il passato coloniale è rimasto anche nel presente, ed è chiaro che mai più sono solo parole vuote, se valgono solo per un’angolo privilegiato del mondo.
Se vogliamo davvero parlare di memoria dobbiamo toglierci i paraocchi di un’ Europa che si vede come centro del mondo, come unico luogo dove le vite contano, vite di una società bianca etero-cis patriarcale, si intende.
Dobbiamo parlare di memorie, al plurale. E’ troppo facile fare tesoro delle lezioni del passato, di un passato. Bisogna invece ascoltare le grida nel presente, che troppo spesso sono messe a tacere dalla narrazione istituzionale.
Per dirla con le parole di Bifo, non ci basta ricordare l’apertura dei cancelli di Auschwitz ad opera dell’armata rossa, se restiamo indifferenti e complici di fronte ai troppi Auschwitz on the Beach, come sta succedendo a Gaza, in Sudan, in Congo, contro il popolo Armeno.
Celebreremo in Cantiere la giornata delle memorie antifasciste, per un futuro di libertà, al fianco della Palestina e di tutti i popoli resistenti del mondo.
“Negli ultimi 4 mesi è genocidio in atto, ma l’esistenza dello stato di Israele è genocidio in potenza.
Se il precipizio pare inevitabile, per la prima volta vediamo con tanta nettezza delinearsi una linea di faglia tra il mondo bianco colonialista e il mondo. Da una parte coloro che per 500 anni hanno sottomesso sfruttato e colonizzato e dalla altra parte ci sono tutti gli altri. Esiste una direzione politica? Il sud del mondo è un’entità unificabile? Non c’è per il momento una sintesi possibile della rivolta anti coloniale Cosa sta accadendo nelle metropoli dell’Occidente dove parte della popolazione è di origine africana, asiatica, araba? A Londra in piazza 800.000 persone e ovunque “free Palestine” sono le sue parole più ripetute dai giovani di tutto il mondo. … Questa è la guerra del 21esimo secolo, che contrappone vecchi colonizzatori con le mani sporche di sangue e le tasche sporche di ricchezze rubate, e dall’altra i disperati della terra. Dobbiamo provare a tracciare un nuovo programma Internazionalista per tutti i disperati della terra”