STATALE ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA
LEGGI IL COMUNICATO DELLA GIORNATA:
GROSSO PRESIDIO E CORTEO DENTRO E FUORI DALLA STATALE:
i fascisti si nascondono in via Noto col permesso deel Rettore
Un gruppo neonazista oggi ha cercato di fare un incontro alla sede centrale della Statale di via Festa del Perdono.
L’amministrazione Universitaria del rettore Vago non esita a chiudere per ben tre giorni in piena sessione d’esami tutto l’Ateneo, ma concede tranquillamente spazi ai nazifascisti.
Grazie al numerosissimo presidio organizzato dalla Statale Antifascista e Antirazzista gli squadristi accoltellatori hanno dovuto rinunciare all’ultimo (erano già arrivati in Missori, a pochissimi metri dalla sede universitaria) alla vetrina che speravano di avere nella sede centrale e spostare tutto all’ultimo nella piccola sede distaccata di via Noto, praticamente ai confini cittadini.
Troviamo gravissimo che il permesso per l’aula 102 di Festa del Perdono non sia mai stato revocato, anche una volta che l’amministrazione era in possesso di tutti gli elementi per conoscere questi soggetti che sui loro siti si rifanno a personaggi come il gerarca ss Leon Degrelle, esponenti di gruppi stragisti degli anni 70-80 come Ordine Nuovo, Julius Evola, il teorico del razzismo spirituale o Ezra Pound, il poeta antisemita.
Lo scorso anno, proprio in occasione di una simile situazione, in cui lo stesso gruppo aveva tentato di chiedere un’aula, il permesso alla fine era stato revocato. Non capiamo per quale assurda ragione se erano stati riconosciuti fascisti allora, oggi il problema smetta di porsi.
#Jesuischarlie, disse l’amministrazione, ergendosi a paladina della libertà d’espressione.Poi chiuse per tre giorni l’intero Ateneo in piena sessione d’esami senza alcun avvertimento solo per impedire un’assemblea sui temi di Expo. Poi diede un’aula ai neonazisti che “sono o non sono d’accordo con te, ma morirei affinchè tu possa dire la tua stronzata, e in fondo i nazisti sono bravi ragazzi che amano la politica…”.
Il Rettore si è reso responsabile dell’aberrante scena di un gregge di picchiatori che a braccia tese nel saluto romano entravano in parata in una sede universitaria peraltro per dedicarsi a un’opera di revisionismo storico su esodo e foibe.
Ne chiediamo le dimissioni.
Oggi le sedi centrali della Statale sono state tenute pulite da ignoranza e razzismo e una cosa è certa, nessuna, neanche la più sperduta come è successo oggi dovrà più ospitare una vergogna simile.
Non siamo disposti ad abdicare antifascismo, antirazzismo, resistenza e memoria in Università, solo perchè un Rettore del PD ha deciso che gli sta bene così.
INVITIAMO TUTTI IL PROSSIMO MERCOLEDì ALLE ORE 14,30 IN ATRIO CENTRALE A UN’ASSEMBLEA PUBBLICA PER COSTRUIRE ASSIEME UN CALENDARIO DI INIZIATIVE PARTIGIANE, METICCE, ANTIRAZZISTE E ANTIFASCISTE NELLA MILANO CHE AMA LA LIBERTA’ E NELLA SUA UNIVERSITA’.
>> LEGGI IL VOLANTINO DELL’INIZIATIVA… CHI SONO E COSA VOGLIONO:
Un gruppo neofascista sta organizzando un incontro in università Statale per il prossimo mercoledì:
Chi sono:
Un’associazione studentesca (Fronte Universitario) e un’altra dedicata al “ricordo degli esuli giuliani, fiumani, istriani, dalmati”.
Entrambe sono due coperture della più nota “Lealtà e Azione”, una sedicente associazione culturale, così culturale che dichiara esplicitamente di rifarsi a:
– Julius Evola, il teorico del razzismo spirituale e sostenitore accanito del protocollo dei Savi di Sion
– Leon Degrelle, un comandante delle Waffen-SS
– Condreanu, il golpista nazionalista rumeno
– Romualdi,Figlio del leader MSI e collaboratore del gruppo stragista “Ordine Nuovo”
– Ezra Pound, poeta antisemita sostenitore di nazifascismo e Repubblica di Salò.
Sono stati coinvolti nell’accoltellamento di un ragazzo nella metropolitana milanese perché dall’abbigliamento era troppo “di sinistra”.
Meno di un mese fa 5 “eroi” dai 20 ai 40 anni hanno menato uno studente fuori dal liceo Leonardo da Vinci perché gli ha rifiutato un volantino.
Il portavoce e’ Stefano Del Miglio, condannato per tentato omicidio in occasione di un vero e proprio agguato nei pressi di un centro sociale milanese.
DI CHE PARLANO:
Parlano di Foibe e “esodo” degli italiani.
1) possono parlare anche di matematica pura o ricette di cucina, ma sono esplicitamente fascisti, razzisti e omofobi: l’argomento del giorno è del tutto indifferente.
2) Quando usano il pretesto delle Foibe per conquistare spazi pubblici parlano sempre di decine di migliaia di “fratelli” italiani barbaramente uccisi. Ricordiamo che in Istria furono recuperati 200 corpi (numero estendibile fino ai 500), un numero di poco superiore nel Carso goriziano triestino e sloveno. Al di là di ogni considerazione, non si può proprio parlare di “pulizia etnica”. Aggiungiamo anche che le vittime italiane furono una minima parte rispetto a quelle collaborazioniste jugoslave. Per quanto riguarda “l’esodo” va beh, lo presentano come una drammatica fuga dalle foibe, ma fu un fenomeno della durata di oltre un decennio, non una corsa disordinata. Gli unici a fuggire freneticamente furono militari e persone compromesse con l’apparato statale fascista: la cosiddetta “Ondata nera” esauritasi prima del ’45.
Perché questi ultimi temevano di finire male? «Di fronte a una razza come la slava, inferiore e barbara, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. Io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani.» Mussolini, 1920.
Sono seguiti “atti di purificazione per liberare la città da una presenza immonda” (dove saranno dati alle fiamme 134 edifici: 100 circoli di cultura, 2 case del popolo, 3 cooperative e 21 camere del lavoro in venezia giulia). In nome della “bonifica nazionale”, ogni traccia della presenza slovena e croata deve sparire. Inizia così una«capillare politica di italianizzazione della Venezia Giulia su larghi strati di popolazione slovena e croata».
Parallelamente viene creato l’Ispettorato speciale per il Carso sotto la guida di Emilio Grazioli che si rese protagonista di repressioni e violenze squadriste.
Il 6 aprile 1941 Mussolini dichiarò guerra alla Jugoslavia, dando vita a un’occupazione dai tratti particolarmente efferati con migliaia di vittime, molte delle quali peritenei campi di prigionia italiani all’interno dei quali saranno deportati migliaia di cittadini jugoslavi o allogeni della Venezia Giulia che, uniti a quelli fucilati, torturati e deceduti per sevizie, fanno salire a circa 13.000 il numero delle vittime.
Sarà coda di paglia, ma hanno iniziato a pubblicizzare l’iniziativa lunedì, immediatamente per questo mercoledì e l’aula esatta è tutt’ora top secret.
Invitiamo tutte e tutti a riempire di cultura, sapere, meticciato, antirazzismo, antisessismo l’università e la città, per fare in modo che questa iniziativa vergognosa non possa svolgersi (in una università talmente paradossale da chiudere i battenti senza nemmeno avvisare in piena sessione di esami per impedire un’assemblea sul tema di Expo, ma concede spazi ad accoltellatori picchiatori neofascisti) e perché sia chiaro che la Statale è antifascista e antirazzista, come tutta la città di Milano.