CANTIERE.ORG

CANTIERE

.ORG

25 NOVEMBRE 2023:

TRANSFEMMINISTƎ INGOVERNABILI CONTRO LA VIOLENZA PATRIARCALE

LEGGI L'APPELLO DEL CORTEO

Anche questo 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza di genere, con più rabbia che mai e per l’ottavo anno consecutivo, Non Una di Meno chiama la marea in piazza. Quest’anno saremo in due città che per noi rappresentano bene l’urgenza di questo momento storico, a Roma e Messina, per permettere a più persone possibile di partecipare e organizzarsi contro la violenza patriarcale!

La rabbia sale contro la violenza che evidentemente non è un fenomeno emergenziale, ma strutturale e in continuo aumento, e che conosciamo bene in quanto donne, persone non binarie e LGBTQIAPK, con disabilità, persone razzializzate, migranti e seconde generazioni, sex workers e detenutə, che la vivono quotidianamente in tutti gli ambiti delle proprie vite.

Dall’inizio dell’anno sono stati registrati più di 100 casi di femminicidi e transcidi, a cui si aggiungono, di quelli noti, almeno 12 tentati femminicidi, ed anche le aggressioni omolesbobitransfobiche e razziste sono purtroppo numerose.

Oltre alla violenza domestica, negli ultimi mesi si sono susseguiti diversi casi di violenze sessuali che hanno richiamato l’attenzione dei media. Sono state narrate con toni e linguaggi che spettacolarizzano e colpevolizzano costantemente chi la violenza la subisce, alimentando stigma e delegittimazione, spiano il privato delle persone coinvolte, cercano colpe e ragioni lontane, rendono protagonista chi la violenza la agisce giustificando e costruendo attenuanti per l’aggressore e, riducendo tutto a un fenomeno episodico e isolato.

Il governo ha prodotto un’opposizione solo formale a questi fenomeni, strumentalizzando gli stupri di Palermo e Caivano, rispondendo a violenza con violenza e militarizzando il linguaggio e i territori considerati “problematici” a causa della povertà e del degrado sociale, evidenziando ed accrescendo un antimeridionalismo sempre più feroce e discriminatorio. Lo stesso governo che ha portato avanti un attacco spietato alle famiglie omogenitoriali, ai percorsi di affermazione di genere, e più in generale alle esistenze delle persone LGBTQIAPK per cui l’Italia, ancora oggi, non garantisce diritti e tutele minime. A questo, si aggiunge la criminalizzazione del sex work, che riproduce lo stigma e invisibilizza la vita di chi fa il lavoro sessuale.

Nel mentre, in Parlamento, le forze di destra e conservatrici, in aperta complicità con i gruppi anti-gender e anti-scelta, sferravano attacchi continui contro l’educazione alle differenze, all’affettività, alla sessualità e al consenso nelle scuole, l’unico strumento che permette di smantellare fin dalla prima infanzia gli stereotipi di genere e le dinamiche di sopraffazione che stanno alla base della violenza.

Il governo tace anche sulle misure reali per il contrasto a questo portato di violenza, come il reddito di autodeterminazione, l’allargamento dei criteri di assegnazione per le case popolari e, più in generale, le garanzie per il diritto all’abitare, sottraendo fondi ai servizi e welfare svincolati dalla famiglia, e centrati sulla libertà di scelta. Una politica che si concretizza nella sottrazione di risorse ai Centri anti-violenza (CAV), presidi fondamentali nel garantire i percorsi di fuoriuscita dalla violenza, mentre nei criteri per l’assegnazione dei bandi scompare l’approccio femminista, in favore dell’ingresso silente ma costante di gruppi cattolici o fintamente “neutri”, come nei consultori.

Non è un caso se l’accesso all’aborto continua a essere ostacolato e negato. Nei territori dilaga l’obiezione di coscienza con una media del 70% di personale obiettore. La sanità pubblica, d’altra parte, viene smantellata da decenni, compromettendo l’accesso alla salute riproduttiva, sessuale e ai percorsi di affermazione di genere.

Questo attacco sempre più feroce all’autodeterminazione di donne, persone non binarie e LGBTQIAPK, con disabilità, migranti e seconde generazioni, sex workers e alle persone povere, si esprime anche nella recente ma non meno importante cancellazione del reddito di cittadinanza e l’affossamento del – seppur pallido e del tutto insufficiente – tentativo di fissare un tetto per il salario minimo.

Allo stesso tempo, il governo partecipa e finanzia in prima fila all’escalation bellica, con la produzione e invio massiccio di armi, tentativi di moltiplicare le basi militari, oltre quelle già esistenti (non ultimo sul territorio di Pisa, a Capo Frasca, Sigonella e Niscemi), nonché in pratiche di controllo varie; quali ricoprire le Città di Venezia e Messina di telecamere a riconoscimento facciale (prodotte in Israele) già in sperimentazione nel trasporto pubblico di Padova. Uno strumento spacciato come prevenzione di una violenza sistemica che lo Stato risolve in un solo modo: repressione. Le stesse utilizzate per la repressione e genocidio delle nostre sorelle Palestinesi. Lo stato Italiano deve smetterla di essere complice di genocidi in tutto il mondo e schierandosi in aperto supporto dello stato coloniale di Israele, appoggia di fatto il genocidio in corso del popolo Palestinese.

Il fine ultimo di queste politiche è la conservazione e il rafforzamento della famiglia tradizionale: sotto la retorica sulla natalità, si nasconde la riproduzione della nazione bianca e ciseterosessuale, con ruoli e aspettative di genere che da sempre ci stanno stretti e con una buona dose di razzismo. La retorica su famiglia, natalità e Nazione infatti si consolida anche nella chiusura e esternalizzazione dei confini, nel razzismo di Stato, negli attacchi continui a persone migranti e razzializzate che vengono considerate, strumentalmente, come responsabili di tutti i problemi economici e sociali del paese. Contro i confini, contro la violenza che producono, contro le politiche razziste dello Stato, le persone migranti e le seconde generazioni si organizzano.

Siamo consapevoli però di quanto la violenza si nasconda spesso proprio nelle famiglie, nelle istituzioni e che la cultura di dominazione patriarcale ha la sua massima espressione nella guerra, dove violenza e dominio vengono normalizzati, potere e prevaricazione organizzano tanto le relazioni affettive quanto le relazioni tra Stati.

Non vediamo quindi discontinuità vera tra questo governo di estrema destra della Meloni e i precedenti meno conservatori e nazionalisti. Sappiamo bene che in un presente dominato dal capitalismo neoliberale, non ci sono istituzioni che mettano davvero in discussione le fondamenta costitutive della nostra società, ma tramite il pink, rainbow e green washing, sanno solo prendere delle nostre lotte contenuti, depoliticizzandoli, e costruiscono misure insufficienti.

Vogliamo costruire un mondo diverso, contrario alla logica patriarcale e capitalista del conquista e distruggi. Questa spasmodica ricerca di dominio per darsi l’illusione di essere forti. Dominare corpi. Dominare terre. Ed è per questo che la lotta transfemminista intersezionale si intreccia con la lotta ecologista, con la difesa dei territori.

In questa prospettiva non possiamo non citare il ponte sullo Stretto, che occupa un posto d’onore tra le grandi opere, essendo di fatto oltre che un affare economico-politico, anche un grande specchio per le allodole.

Non solo la propaganda e il tentativo di arginarla fagocitano completamente il discorso e le energie impedendo di fatto di pensare a problemi più urgenti, ma, ancor di più, i fautori del Mostro sostengono, da un lato che sarà il volano per tutti gli altri interventi e, dall’altro, che se ci fosse il ponte tutti i problemi sarebbero già risolti, tra cui il calo demografico e lo svuotamento dell’Italia tutta.
Allora ci chiediamo: i nostri territori e chi li abitano contano davvero così poco che la prevenzione dei terremoti, degli incendi e del dissesto idrogeologico -insomma, la cura minima del territorio- possiamo averli solo se funzionali a megacostruzioni di interessi miliardari?
Non solo lo Stato Italiano non permette contraddizioni alle scelte che prende arbitrariamente, ma paragona le manifestazioni di contrarietà per come si amministra il proprio territorio ad azioni sovversive. Lo conoscono bene lə compagnə NO TAV, visti allontanati dalla propria città attraverso la strumentazione del DASPO urbano per il decoro di cui tanto parlano.
Non possiamo aspettare il prossimo disastro per fare qualcosa e, se chi dice di occuparsi di noi non lo fa, dobbiamo occuparcene da solə.

Di fronte a tutto questo saremo ingovernabili, con l’amore, la rabbia, con i nostri corpi e desideri vogliamo far esplodere il vincolo di soppraffazione-dominio-obbedienza nelle case, nelle strade, sui luoghi di lavoro, ovunque!

Sappiamo che la guerra è la manifestazione più totalizzante della violenza patriarcale e ne intensifica gli effetti a tutti i livelli, per questo, e più che mai, siamo al fianco del popolo palestinese che affronta l’ultimo episodio della lunga storia di un genocidio portato avanti da uno degli apparati politico-militari più potenti al mondo, lo Stato di Israele. Non ci sono margini di ambiguità in questa storia di colonialismo, razzismo e violenza, tesa a cancellare il territorio palestinese e, soprattutto, il suo popolo.

Per questo, il 25 Novembre la marea si riprende strade e piazze: per ricordarci che insieme siamo più forti e solo unitə possiamo organizzarci e immaginare insieme come distruggere la violenza patriarcale, che è il fenomeno sociale strutturale più duraturo e pervasivo che conosciamo, così come i conflitti armati, che di questo sistema patriarcale sono diretta conseguenza.

Le maree del 25 Novembre tornano in piazza contro il governo, le sue politiche e le sue retoriche, che dietro una misera facciata di contrarietà alla violenza nei fatti ne riproduce e anzi consolida le fondamenta in tutti gli ambiti della vita: dalla scuola, alla famiglia, alle relazioni interpersonali, agli ospedali, ai tribunali, alle politiche pubbliche.

Il 25 N saremo a Roma e Messina per ribadire che siamo arrabbiate e vogliamo:

  • Una trasformazione radicale della società, consapevoli che non saranno pene più severe, militarizzazione e sicurezza ad azzerare la violenza. Anzi siamo sicurə che l’impianto punitivo del sistema sia parte del problema e non la soluzione, che è invece cambiare le fondamenta su cui questo sistema si riproduce
  • Scegliere noi chi considerare famiglia e che tipo di relazioni vogliamo avere, liberə da destini biologici e sociali
  • Un pieno riconoscimento e implementazione dei percorsi di educazione al consenso, all’affettività, alla sessualità e alle differenze nelle scuole a partire dalla prima infanzia;
  • Il rifinanziamento dei Centri anti-violenza, presidi fondamentali per il contrasto alla violenza, e l’approccio femminista come criterio fondamentale per l’assegnazione dei bandi, perché la prevenzione e il sostegno all’autodeterminazione nei percorsi di fuoriuscita da una prospettiva transfemminista sono elementi centrali e non sacrificabili
  • Il sostegno all’autonomia economica per donne e persone LGBTQIAPK attraverso misure reali di sostegno economico, unite a servizi e welfare adeguati e svincolati dalla famiglia nucleare
  • Una sanità pubblica universale e accessibile, la piena tutela del diritto di aborto e nuovi approcci alla medicina di genere, che garantiscano l’accesso alla salute e all’autoaffermazione di tutte le soggettività fuori da percorsi di colpevolizzazione, patologizzazione e psichiatrizzazione dei corpi
  • Il cambiamento delle narrazioni e del linguaggio con cui la violenza viene raccontata nei media e nel dibattito pubblico, per uscire dalle logiche di pornografia del dolore e ri-vittimizzazione
  • Un permesso di soggiorno slegato da qualsiasi ricatto lavorativo e familiare e leggi che consentano a chi nasce in Italia in famiglie straniere di avere subito il riconoscimento della cittadinanza
  • Ribadire il nostro posizionamento anticarcerario, riconoscendo nel carcere una delle peggiori violenze istituzionali
  • Un chiaro posizionamento in favore del popolo palestinese e della sua liberazione e una visione antimilitarista che ci permetta di evidenziare come i conflitti armati siano l’espressione più terribile della violenza patriarcale
  • La liberazione e il desiderio, come unici orizzonti rivoluzionari per i nostri corpi, le nostre esistenze e le nostre collettività

Infine questo 25 Novembre gridiamo forte contro la Regione Lazio, perché faccia marcia indietro sulla revoca della delibera che apriva alla casa delle donne Lucha Y Siesta l’uso degli spazi di via Lucio Sestio, a Roma, e che saranno ora messi a bando. Esempio violento dell’attacco istituzionale ai luoghi di liberazione femministi e transfemministi, contro cui saremo ancora più rabbiosamente in piazza.

Proprio per questo, chiamiamo l’assemblea nazionale del 26 Novembre alla Casa delle donne Lucha Y Siesta.

La rivoluzione sarà transfemminista, o non sarà: Il transfemminismo è ingovernabile!

L’avvicinamento

23 Novembre: Passeggiata Arrabbiata a Milano

Il 23 Settembre una marea transfemminista ha inondato Milano, per Giulia e per tuttə! Contro la cultura dello stupro e contro ogni femminicidio, che è sempre un femminicidio di Stato.

IL 25 NOVEMBRE

CORTEO NAZIONALE A ROMA

Il 25 novembre una marea di sorellɜ hanno alzato la testa, hanno alzato la voce contro la violenza maschile sulle donne e di genere.

A Roma mezzo di milione di persone è scesa in piazza.  Siamo stancɜ di questo sistema, siamo stanchɜ della violenza e stanchɜ della narrazione mediatica tossica e patriarcale che non fa altro che alimentare la cultura dello stupro, della violenza.

Questo sistema ci sta uccidendo ma noi ci vogliamo vive.

Chiediamo immediatamente un’educazione sessuale, al consenso, al piacere, all’affettività. Un’educazione sessuale che non sia eteronormata, che non sia binaria e soprattutto che venga dal basso e non da delle istituzioni che sono complici di tutti i femminicidi in questo paese.

Soprattutto vogliamo che ci siano delle vere ore di prevenzione alla violenza di genere dai primi anni della scuola.

I femminicidi non sono omicidi passionali ma come ci ricorda la sorella di Giulia Cecchettin, i femminicidi sono omicidi di potere, sono omicidi di stato, uno stato che non ci tutela ma anzi smantella centri anti violenza e consultori laici.

Durante il Corteo, non abbiamo potuto non parlare di Palestina. Un genocidio in corso aumenta solamente la nostra rabbia. Transfemminismo è lottare per la libertà di tutti i corpi e di tutti i popoli.

PER TUTT3 L3 SORELL3 UCCISE, DA GAZA A ALL’ITALIA, NON FAREMO NESSUN MINUTO DI SILENZIO, FAREMO UNA VITA DI RUMORE, BRUCEREMO TUTTO

Vi diranno che era giusto, vi diranno che ero sola.

Ve lo giuro, sorellɜ, sono morta combattendo.

articoli

Chiamata alle arti: PRIMA POPOLARE ANTIMILITARE!

CHIAMATA ALLE ARTI PRIMA POPOLARE ANTIMILITARE Appello alla galassia delle arti, degli spettacoli, delle espressioni, delle musiche. Questa é una chiamata a tutt3 l3 pirat3 e all3 hacker della Cultura con la C maiuscola, perché é nelle minuscole di tutti gli alfabeti,...

Incontro e presidio in Statale contro la violenza sui nostri corpi, verso il 25 novembre!

SE DOMANI TOCCA A ME, VOGLIO ESSERE L'ULTIMA  Mercoledì 20/11 - dalle 16.00 Via festa del Perdono 7 INCONTRO: BASTA GUERRA AI NOSTRI CORPI Ci sono stati altri 104 femminicidi e 405 transicidi nel 2024.L3 nostr3 sorell3 sono sotto le bombe in Palestina, Congo, Sudan,...

Assemblea festante: serata benefit verso il 23 e 25 novembre.

Questo mercoledì 20 novmebre non mancate a una serata di cospirazione, sorellanza e festa transfemminista! h.20 assemblea e laboratorio scenografie e cena sociale dalle 21 “Canta fino a dieci”, il collettivo di cantautrici dal vivo Non Una Di Meno - Milano djset by dj...

23 novembre a Roma e 25 a Milano: disarmiamo il patriarcato! #nonunadimeno

25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE E DI GENERE CONTRO LA GUERRA AI CORPI E AI POPOLI, DISARMIAMO IL PATRIARCATO! CI VOGLIAMO VIVƏ! Sabato 23 novembre Manifestazioni nazionali a Roma e a Palermo contro la violenza patriarcale.Lunedì 25...

15 novembre corteo studentesco: scuola e cultura contro guerra e ignoranza.

📢15 novembre 2024 H. 9.30 L.go Cairoli🔴CORTEO STUDENTESCO: SCUOLA E CULTURA CONTRO GUERRA E IGNORANZA. 🔥 Scendiamo in piazza con la Palestina, per la sua liberazione.Più di 40.000 mila persone sono morte sotto le bombe, delle bombe che oltre ad uccidere delle persone...

“Universo Parallelo”: presentazione del libro con l’autrice Nogaye Ndiaye

Venerdì 25 Ottobre alle 19 presentiamo "Universo Parallelo" il nuovo libro di Nogaye Ndaye @leregoledeldirittoperfetto al @cantiere_milano.     Per presentarlo non c'è modo migliore che usare le parole dell'autrice: "Con questo libro vorrei rispondere a...

The Story of Jenin: con il regista palestinese Ehab Ghafri

👉”The story of JENIN” é il racconto di vite vissute nel campo profughi di Jenin, nella Palestina sotto colonialismo e apartheid. La cinepresa di Ghafri racconta storie di resistenza quotidiana e una lotta mai domata per costruire il futuro di una Palestina libera....

Lunga Vita SMS. 18 ottobre colazione resistente

18 ottobre colazione resistente allo Spazio di Mutuo Soccorso.

11/10 Corteo Studentesco #FreePalestine #ClimateJusticeNow

🔴LA SCUOLA RICOMINCIA MA NON IN TUTTO IL MONDO🔴 il 12 settembre in italia siamo tornati sui banchi di scuola ma non tutt* hanno potuto farlo.A Gaza sono 440 le università distrutte, 9.700 l student uccisi sotto le bombe. non rimaniamo indifferenti, solidali a chi a...

ABBA VIVE: 6-7-8 settembre festival antirazzista per ricordare Abba e fermare il razzismo. #decolonize

6-7-8 Settembre 2024 #AbbaVive Festival Antirazzista Parco Sempione || Teatro Burri Il 14 Settembre 2008 Abba Abdoul Guiebre è stato ucciso da due suprematisti bianchi in via Zuretti, nei pressi della stazione centrale di Milano. Il 14 Settembre 2008 Milano si è...

eventi

Assemblea festante: serata benefit verso il 23 e 25 novembre.

Questo mercoledì 20 novmebre non mancate a una serata di cospirazione, sorellanza e festa transfemminista! h.20 assemblea e laboratorio scenografie e cena sociale dalle 21 “Canta fino a dieci”, il collettivo di cantautrici dal vivo Non Una Di Meno - Milano djset by dj...

Verso il 23 e 25 novembre assemblea pubblica cittadina #NUDM

Appello alla Milano transfemminista ASSEMBLEA PUBBLICA CITTADINA, MERCOLEDI 12 NOVEMBRE, H19.30 Lato B - l'altro lato di Milanoper la costruzione delle manifestazioni del 23 e del 25 Novembre, a Roma e a Milano, in occasione della giornata internazionale contro la...

Ven8Nov Jam Session In Cantiere

Abbiamo costruito uno spazio in cui poter suonare senza spendere un capitale, dove poter essere noi stess3 senza discriminazioni o gatekeeping.

Troverai amplificazione e mixer, batteria, amplificatori per chitarra, microfoni per voce e tanta voglia di suonare.

FURIA 2° edizione: fumetti ribelli e autoproduzioni

Tra ali di fumetti e unghie d'inchiostro arriva in volata la Seconda Edizione di FURIA ! FUmetti RIbelli & Autoproduzioni!! Sabato 16 Novembre gli spazi del Cantiere si riempiranno di carta e colori tra i tanti stand e banchetti con artistə, illustratorə,...

Cena marocchina per le spese legali del Cantiere e raccolta solidale per il Libano.

🍽️Cena Marocchina per le spese legali del Cantiere e raccolta solidale per il Libano! Domenica 17 dalle h. 20 al Cantiere (via Monte Rosa 84) Cena con piatti marocchini a sostegno delle spese legali del Cantiere e la possibilità di partecipare alla raccolta solidale...

“Universo Parallelo”: presentazione del libro con l’autrice Nogaye Ndiaye

Venerdì 25 Ottobre alle 19 presentiamo "Universo Parallelo" il nuovo libro di Nogaye Ndaye @leregoledeldirittoperfetto al @cantiere_milano.     Per presentarlo non c'è modo migliore che usare le parole dell'autrice: "Con questo libro vorrei rispondere a...

AglioWeen: cena per le spese legali del Cantiere.

AGLIOWEEN: cena per le spese lageli del Cantiere Domenica 27 novembre 2024 dalle 200.00 🧛‍♀️L’aglio viene utilizzato da secoli come repellente naturale contro l* vampir*.Quale migliore modo per festeggiare Halloween se non con una cena piena di gustosi piatti, in cui...

The Story of Jenin: con il regista palestinese Ehab Ghafri

👉”The story of JENIN” é il racconto di vite vissute nel campo profughi di Jenin, nella Palestina sotto colonialismo e apartheid. La cinepresa di Ghafri racconta storie di resistenza quotidiana e una lotta mai domata per costruire il futuro di una Palestina libera....

Sayri x Decolonize The City! Celebriamo insieme la Giornata della Resistenza Indigena.

Sabato 12 Ottobre 🦋Sayri x Decolonize The City!✨Celebriamo insieme la Giornata della Resistenza Indigena. Ore 21:00 Apertura Cantiere, Taverna Sociale e Bar a prezzi pop Ore 23:00 SAYRI: CRL TXXX & ACID EYES   Contro le mire imperialistiche dei paesi europei,...

Presentazione del libro “Disonorate società”.

Venerdì 27 settembre presentazione del libro ”Disonorate società” al Cantiere 👉 Presentazione del libro dedicato alla storia delle mafie e all’antimafia sociale, a cura di Laboratorio Lapsus e Cronache Ribelli. 🔎 ”Troppo spesso il racconto delle mafie si spacca tra il...

approfondimenti

“Al lavoro! Priorità, sicurezza, diritti”

Al lavoro! Il nuovo governo si è già messo al lavoro.  Oh, finalmente. Certo, perchè con tutti i problemi che abbiamo in questo Paese, non c'era da perdere tempo. C'è la guerra e la bomba atomica viene seriamente presa sul serio dai potenti della guerra. C'è una crisi...

SPECIALE STOP WAR: Di fronte ad ogni guerra la parola NO e l’azione Ribelle

CLICCA e vai alla raccolta di contributi, approfondimenti e call to action #STOPTHEWAR!   di seguito intanto trovi il nostro contributo. Per seguirci @cantieremilano su twitterDi fronte ad ogni guerra c’è solo una parola degna e una azione conseguente, la parola...

Quale libertà?

Già da quest’estate manifestazioni e proteste contro il Green pass si sono verificate in molte città d’Italia.A nostro parere la contrapposizione tra libertà individuale e la libertà coniugata con la solidarietà e la responsabilità sociale è il discrimine attraverso...

Da Milano al Messico, “EL AGUA ES DEL PUEBLO”, #FueraBonafont! – azione solidale per l’acqua

#boycottdanone FUERA BONAFONT [ITALIANO] Oggi, 11 giugno, a 10 anni dal referendum contro la privatizzazione dell'acqua, siamo stati davanti alla sede del gruppo Danone, di cui fa parte Bonafont, e abbiamo lasciato davanti all’ingresso della loro sede vernice rossa a...

Pueblos Zapatistas Unidos contro il furto dell’acqua: #FueraBonafont

“Bonafont” è una impresa legata al gruppo francese “Danone” che si dedica all’imbottigliamento dell’acqua. Dal 1992 Bonafont si è installata nel territorio di Puebla, in Messico, senza che le popolazioni locali venissero in alcun modo consultate dallo Stato, che ha...

No Profit On Pandemic!

Nessun profitto sulla pandemia. Cure e vaccini per ciascun* ovunque e gratuiti.Durante entrambi gli incontri affronteremo, da vari punti di vista, la battaglia che vede contrapposti grandi attori globali di fronte alla sfida delle vaccinazioni contro il Covid 19 e le...

Restituiteci Sankara.

Restituiteci Sankara.L’Africa non è una macchia nella cartina del mondo, non può essere rimossa. Esiste non molto lontano, a due passi dal mare, che si chiama Africa. L'opinione pubblica europea sa che da lì partono le imbarcazioni dei migranti, in fuga dalla...

Vive la Commune!

150 anni fa, una delle più straordinarie esperienze rivoluzionarie della storia contemporanea: la Comune di parigi. Sconfitta dalle armi dell'esercito del Kaiser ha lasciato un'eredità raccolta per tutto il secolo successivo da chi ha alzato la Bandiera Rossa per la...

Un altro mondo è possibile: a 19 anni da Genova.

STOP GLOBAL WAR: AVEVAMO RAGIONE NOI. Non dimenticare genova per continuare a costruire altri mondi possibili. Nel 2001 a Genova migliaia e migliaia di persone da tutto il mondo invasero le strade contro il g8, il vertice dei "grandi potenti" del mondo. Era il...

Contro le passioni tristi, le sardine urtano il populismo

Di MARCO BASCETTA Nel cercare di comprendere la natura dei movimenti, la loro direzione di marcia, il posto che occupano nella sfera politica si rischia sempre di essere prematuri o inattuali. Del resto ogni movimento sociale è attraversato da flussi emotivi e bisogni...