Dopo l’assedio di Kobane e la riconquista eroica di questa città da parte delle forze di autodifesa YPG e YPJ prosegue l’esperimento di costruzione del confederalismo democratico. Un esperimento di democrazia confederativa, plurinazionale e diretta che coinvolge le province del Sud del Kurdistan (a Nord della Siria) ma anche il Sinjar (precedentemente abbandonato a Isis dall’esercito regolare del Kurdistan Iraqueno e poi liberato grazie al supporto del PKK) e il Nord del Kurdistan (occupato dallo Stato Turco).
Le organizzazioni rivoluzionarie kurde hanno dimostrato una forza organizzativa incredibile in questi mesi ed aperto la strada ad una speranza nel Medio Oriente che è teatro degli scontri tra potenze globali e regionali, sulla pelle dei popoli che lo abitano. Tra petrolmonarchie, fondamentalisti islamici sunniti e sciiti, il criminale governo israeliano, l’autoritarismo di Erdogan o di Assad, le ipocrisie dei governi Occidentali, il Rojava ha scelto l’autonomia.
Tuttavia la reazione delle potenze e delle milizie fasciste di fronte ai successi dei kurdi è sempre più feroce, ieri a Mersin, Ozgecan, una studentessa kurda è stata stuprata e uccisa da fascisti Turchi. Mentre in Siria la guerra condotta da Isis contro i Rojava non concede tregua, nonostante la ritirata dei sanguinari fascisti islamici.
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