Il 25 aprile scendiamo in piazza contro ogni forma di fascismo. C’è bisogno di memoria. C’è bisogno di nuovə partigianə.
L’attuale governo è figlio della tradizione storica fascista e i suoi ministri hanno iniziato la loro carriera tra le file dell’MSI e della destra stragista della strategia della tensione.
In piena continuità con questa storia, da un lato attaccano i diritti, dall’altro difendono gli interessi dei grandi capitali, reprimendo il dissenso con nuove pene in tribunale e squadracce fuori dalle scuole e nelle strade.
Il governo è complice della crisi economica e la sfrutta per fomentare la guerra tra poveri sulla pelle delle persone dellə più marginalizzatə, che vengono incolpate della povertà e della disperazione.
L‘ unico parziale strumento di welfare istituito negli ultimi decenni – il reddito di cittadinanza – è stato immediatamente abolito.
Quasi una centinaia di persone sono morte al largo delle spiagge di Cutro. Nella stessa Cutro, un consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che elimina la protezione speciale: uno strumento che dovrebbe tutelare chi scappa da guerre e violazione dei diritti umani. Chi riesce ad arrivare, nonostante tutto, vive un’esistenza vulnerabile, costantemente minacciata dai CPR, dal caporalato, dallo sfruttamento. Anche la città di Milano è scenario di profilazione razziale e di razzismo: basti pensare al trattamento riservato a chi richiede asilo in via Cagni o al lager di via Corelli.
Nei primi 100 giorni di legislatura sono stati depositati ben due disegni di legge antiabortisti e non si contano le dichiarazione contro il diritto all’autodeterminazione dei corpi, delle identità e degli orientamenti di genere.
L‘Europa diventa bersaglio della propaganda sovranista, ma le sue direttive vengono accettate senza battere ciglio quando si tratta di fortificare i confini, aumentare le spese militari o esportare le armi in Ucraina, alimentando un conflitto che rischia di avvicinarci allo scoppio di una nuova catastrofe mondiale.
La memoria degli orrori del fascismo viene cancellata sistematicamente con gli attacchi alla scuola pubblica e con i tentativi di equiparazione tra fascisti e antifascisti.
Nel frattempo il costo della vita aumenta. A Milano così come in tutta Italia, gli affitti si alzano e i redditi si abbassano. Il fascismo si fonda sulla guerra contro i poveri e tra poveri. Sull’odio per il diverso, visto come una minaccia al proprio orticello.
Oggi più che mai, per combattere il fascismo è fondamentale rivendicare reddito e praticare mutuo soccorso, per organizzare la Resistenza e conquistare una vita libera e degna per il 99%.