Abbiamo contestato la Meloni, abbattendo il muro di transenne che separa gli ultraricchi dalla vita reale.
Abbiamo contestato la Meloni, portando un’agenda diversa da quella che il presidente del consiglio propone: bisogna tassare i ricchi, redistribuire le ricchezze e garantire reddito per tutt*.
Meloni non ha voluto accettare i nostri suggerimenti, nonostante i nostri sforzi per consegnarle fisicamente decine e decine di “agende” con alcuni appunti per il governo: “stop carobollette”, “stop caroaffitti”, “conversione ecologica”, “stop war”, “aborto libero sicuro e gratuito”, “tax the rich”.
Un incredibile spiegamento di Polizia ha militarizzato piazza Scala, se non fosse stato già sufficientemente chiaro quanto alla Prima della Scala le persone non siano benvenute (che schifo i poveri!)
Sarebbe potuta essere una giornata di cultura, con l’inaugurazione del più importante teatro cittadino aperto alla popolazione. É stata la solita passerella della casta di extraricchi che mettono in mostra i loro extraprofitti, sbattendoli in faccia a tutti noi, che non riusciamo più a pagare le bollette, che non troviamo un affitto decente, che non avremo mai un reddito di autodeterminazione, che soffochiamo nella violenza economica, che rischiamo ogni giorno di morire in alternanza e sul posto di lavoro.
C’era il sindaco Sala, guida di una città vetrina dove gli abitanti dei quartieri popolari vengono ghettizzati e sgomberati, mentre il centro si svuota al ritmo della speculazione immobiliare.
C’era Fontana, che dopo i disastri della gestione Covid e della malasanità dovrebbe solo nascondersi, altro che riflettori.
C’era Ursula von Der Leyen, firmataria delle politiche di austerità che affamano mezza Europa.
C’era Ignazio Larussa, che così in doppiopetto come fascista non si era mai visto.
C’era Meloni, che sa chiaramente da che parte stare, lo dice lei stessa: dalla parte dei grandi capitali. L’agenda della Meloni é una vera e propria dichiarazione di guerra ax poverx.
In campagna elettorale anticasta, da Presidente serva del business del fossile, della guerra, della finanza, delle lobby cattofonsamentaliste.
C’erano tuttx insomma: che spettacolo disgustoso.
Ma c’eravamo anche noi, insieme a chi rifiuta la guerra di Putin e chi la sostiene, a chi rifiuta ogni guerra ai nostri corpi e ai nostri territori.
C’eravamo anche noi, insieme ai sindacati di base, allx lavoratricx in sciopero permanente.
C’eravamo anche noi, student*, giovan* precari, abitanti dei quartieri popolari, meticc* e queer. La nostra agenda é chiara: espropriare i ricchi, reddito e diritti per tutt*.
7 dicembre h.16 @ piazza Scala: contestiamo la Meloni e tutta la casta!
Segnamocelo in agenda…”Agenda Meloni”…ci si vede alla Prima della Scala!
Per chi non riesce più a pagare le bollette, per chi non trova un affitto decente, per chi non avrà più un reddito di cittadinanza, per chi soffoca nella violenza economica, per chi muore in alternanza e sul posto di lavoro, per chi si ribella alla guerra e alla guerra tra poveri, l’appuntamento è il 7 dicembre in piazza della Scala.
Meloni sarà alla prima della Scala, nell’occasione più mondana in cui i ricchi più ricchi celebrano le loro ricchezze sbattendole in faccia a tuttə noi.
Oltre il peggior populismo, questo governo ha proposto una finanziaria addirittura peggiore dell’agenda Draghi, senza vergogna di dichiarare che sono dalla parte dei grandi imprenditori. Vendono armi, finanziano guerre, incoraggiano le energie fossili, attaccano i diritti di tuttə, tagliano scuola e cultura.
Agenda Meloni? Rubare ai poverə per dare ai ricchi.
La nostra è un pò diversa:
1. Reddito per tuttə
2. miseria per nessuno
3. Tax the rich!
…ci vediamo in piazza!