Al lavoro!
Il nuovo governo si è già messo al lavoro. Oh, finalmente.
Certo, perchè con tutti i problemi che abbiamo in questo Paese, non c’era da perdere tempo.
C’è la guerra e la bomba atomica viene seriamente presa sul serio dai potenti della guerra.
C’è una crisi energetica senza precedenti, l’economia basata sul fossile sta portando il Pianeta all’estinzione e migliaia di famiglie non riescono più a pagare le bollette.
C’è l’inflazione all’8% e i salari sono fermi da anni: nemmeno un gesto quotidiano come fare la spesa è più scontato.
Meno male che le priorità di questo governo sono chiare. Il primo consiglio dei ministri se la prende con i “rave”. A posto siamo.
Obiettivi:
Se il vero obiettivo del primo consiglio dei ministri sono i rave, andassero subito a casa, perchè è offensivo e spudorato parlare di rave quando le persone sono sommerse dai debiti.
Se il vero obiettivo del primo consiglio dei ministri non sono i rave, allora è chiaro che il problema sono gli assembramenti da più di 50 persone e questo significa che il governo prepara i suoi strumenti per gestire un dissenso che non può non crescere nei prossimi mesi, visto lo scenario di crisi economica ed energetica che si annuncia.
Hanno fatto campagna elettorale presentandosi come “forza anticasta” e “antisistema”, ma sono i soliti noti di sempre al servizio di banche, mercati e Confindustria.
Non possono e non vogliono fare nulla sul piano economico, se non attaccare ogni forma di sussidio al reddito attaccando lə poverə e non di certo i ricchi. E quindi?
Se lə poverə poi si incazzano vorranno essere pronti, se lə studentə e la generazione a cui stanno letteralmente rubando il futuro si ribellano vorranno essere pronti, se le soggettività sfruttate e discriminate in base al portafoglio, al colore della pelle, ai documenti o al genere si alleano e alzano la testa vorranno essere pronti. Pronti, con il codice penale in tasca e il manganello in mano.
Se il vero obiettivo del primo consiglio dei ministri non sono i rave, allora è chiaro che il problema sono le occupazioni. Si, ma mica di un capannone per tre giorni. Se le aziende e le fabbriche falliscono e chiudono, certo che chi ci lavora le occuperà per mandare avanti in proprio la produzione. Ce lo insegna l’Argentina del default del 2001, la Grecia dell’austerity del 2008 e tanti esempi in tutta italia. Loro sono e saranno il vero obiettivo. Mica di un capannone per tre giorni.
Se a Milano un affitto costa più di uno stipendio, ma il mercato immobiliare pubblico e privato lascia case vuote per guadagnare con la speculazione edilizia, è facile immaginare che le persone si troveranno nel dilemma tra occupare un alloggio per necessità e vivere sotto un ponte. Loro sono e saranno il vero obiettivo.
E’ chiaro che questo governo non può e non vuole fare nulla contro la finanza e i grandi poteri dell’economia, perchè li rappresentano.
L’unica cosa che possono fare è mostrare i muscoli contro i diritti sociali e civili, nelle migliori tradizioni delle squadracce fasciste.
Giustizia – sicurezza – salute
Luana è morta sul lavoro come altre 677 persone dall’inizio del 2022 e il governo parla di rave.
Lorenzo, Giuseppe e Giuliano sono tre studenti morti in alternanza scuola lavoro, ma la sicurezza dei giovani importa solo quando si divertono senza pagare il pizzo ai locali dei mafiosi amici di LaRussa&Co., ma non quando devono essere sfruttati gratis dagli amichetti di Confindustria.
Le scuole cadono a pezzi e sono senza insegnanti, ma tanto meglio se la formazione fa schifo: chi è ignorante è più facile da controllare.
In ospedale e nei consultori 8 medici su 10 sono obiettori e si rifiutano di fare il proprio lavoro assicurando il diritto alla salute per le donne* che vogliono abortire, ma la priorità è un atto di propaganda -ancora!- novax.
Altro che libertà di scelta sul proprio corpo. L’unica sicurezza è una salute che tutela lə più vulnerabili, dal Covid e dagli obiettori di ogni genere.
Qualche consiglio:
Se vogliono intercettare, intercettassero i mafiosi, tanto i loro numeri li hanno salvati in rubrica.
Se vogliono requisire, requisissero lo sfitto e dessero casa per tutt* subito.
Se vogliono multare, cominciassero da chi inquina e ci pagassero la transizione ecologica.
Se vogliono arrestare, fermassero la produzione e la vendita di armi e destinassero i fondi delle spese militari all’istruzione e al welfare.
Se vogliono occuparsi di sanità cacciassero le lobby cielline, gli obiettori e i grandi privati, riducessero le attese per le visite mediche, i prezzi dei ticket, moltiplicassero consultori laici e presidi territoriali.
Se vogliono parlare di sicurezza, garantissero un reddito minimo universale e un reddito di autodeterminazione per tuttə.
Altrimenti sono chiacchiere. Le chiacchiere pericolose di una demagogia fascista che sfoga sui diritti le sue frustrazioni governative.
#Partigianə, organizziamo la Resistenza #M50:
Cattiva notizia, noi siamo furiosə, perchè non provare rabbia è un privilegio che nessuno si può più permettere e siamo moltə, saremo molti molti più di 50:
– il 18 Novembre, per il corteo studentesco del #NoMeloniDay a Milano
– il 12 Dicembre a Milano, perchè chi non ha memoria non ha futuro!