#moltopiùdi194:
ABORTO LIBERO, SICURO E GRATUITO,
DIRITTI PER TUTT*
#befuriouswithus
Il 28 settembre scendiamo in piazza nella giornata mondiale per il diritto all’aborto libero, sicuro e gratuito
Più di 5000 persone per #moltopiúdi194!
A Milano così come in tutta Italia NON UNA DI MENO é scesa in piazza nella giornata mondiale per l’aborto libero, sicuro e gratuito, perché non siamo dispost3 ad arretrare di un passo sui nostri diritti e perché vogliamo la piena libertà di scegliere sui nostri corpi e le nostre vite.
Contro ogni forma di fascismo, sessismo e razzismo, organizziamo la Resistenza Transfemminista!
Pront3? #Furiose!
LEGGI IL COMUNICATO
SABATO 24 SETTEMBRE CONFERENZA STAMPA VERSO IL CORTEO
Conferenza stampa davanti al palazzo della Regione Lombardia, principale artefice della mala sanità! Venti di destra e ultracattolici soffiano su tutt*noi. Mercoledì 28 settembre saremo in piazza con un corteo per difendere il diritto ad abortire.
ABORTO LIBERO SICURO GRATUITO E DIRITTI PER TUTT@
Mercoledì 21/09 h.19.00 @ Casa delle Donne, via Marsala: assemblea pubblica di costruzione della manifestazione
🔄 Qui l’evento FB di NON UNA DI MENO MILANO da diffondere [CLICCA QUI]
DI SEGUITO IL COMUNICATO DI NON UNA DI MENO MILANO SULLA PIAZZA DEL 28/09
Il 28 di settembre Non una di Meno torna nelle piazze di tutta Italia per la giornata mondiale per l’aborto libero, sicuro e gratuito.
Se ci tenessero veramente alla vita vivremmo in uno stato di welfare e così non è.
Se ci tenessero alla vita avremmo un reddito di autodeterminazione e così non è.
Se ci tenessero alla vita si preoccuperebbero di fermare le guerre e così non è.
Se si preoccupassero della decrescita demografica dovrebbero aprire i confini e così non è, perché quando parlano di natalità si riferiscono a persone bianche, europee, cristiane.
Se ci tenessero alla vita finanzierebbero i consultori, i centri antiviolenza, l’educazione sessuale nelle scuole e la contraccezione gratuita, e così non è.
Se ci tenessero alla vita l’aborto sarebbe libero, sicuro e gratuito. Perché l’aborto illegale significa rischiare di morire.
Se ci tenessero alla vita la regolamentazione dell’aborto non sarebbe concepita come uno strumento di controllo e potere sui corpi ma come cura e tutela.
Scendiamo in piazza perché in tutto il mondo ancora non è possibile abortire in sicurezza e ciò significa la morte per migliaia e migliaia di noi.
Scendiamo in piazza perché venti reazionari e fondamentalisti soffiano su di noi: Stati Uniti, Ungheria, Polonia e Malta sono solo alcuni dei paesi in cui interrompere la gravidanza è difficile se non impossibile.
Scendiamo in piazza perché in Italia la situazione non è migliore.
CONTINUA A LEGGERE IL TESTO
L’applicazione della legge 194 è fortemente ostacolata a causa dell’elevata percentuale di medic* obiettor* all’interno delle strutture sanitarie ed ospedaliere pubbliche.
In quasi la metà delle regioni italiane l3 ginecolog* obiettor* superano il 70% ed in alcune regioni si arriva addirittura a superare il 90%. Quasi il 50% degl* anestesist* sono obiettor* e lo stesso vale per il personale non medico: in Italia l’aborto è un diritto sancito da una legge che non viene rispettata.
I consultori sono in serie difficoltà, senza più finanziamenti e per la maggior parte spariti. Non si investe sull’educazione sessuale e sulla contraccezione gratuita.
In questa campagna elettorale la politica istituzionale si divide tra i peggiori catto-fascisti e i loro amici che attaccano la 194 inneggiando al diritto di vita per un embrione (lasciando però affogare i bambini e le persone che attraversano il mare), decisi a far entrare le associazioni no choice cattolico-integraliste nei consultori e negli ospedali, e chi invece si limita a difendere lo status quo senza tuttavia agire attivamente per un’effettiva realizzazione del diritto all’IVG.
Le politiche che si oppongono a una scelta di vita sono politiche di morte portate avanti da omolesbobitransfobici, razzisti, sessisti e guerrafondai, le stesse persone che sono contro il reddito universale e il welfare garantito per tutt*. Hanno dichiarato guerra alle donne, alle persone LGBTQIAPK+, alle persone non-bianche, ai poveri.
Per questo non solo difendiamo la 194 ma vogliamo molto, molto di più !
Vogliamo il diritto di decidere sul nostro corpo, vogliamo che l’attenzione alla vita significhi attenzione all’autodeterminazione per tutte le persone.
Abortire è un diritto umano inviolabile che tocca tutti gli aspetti dell’esistenza e che non può essere solo di chi ha un privilegio di classe, razza, salute ed orientamento sessuale: quando un diritto è minacciato le prime persone a pagarne le conseguenze sono quelle discriminate, oppresse, emarginate, povere.
In questo tempo di guerra , di crisi economica e di campagne elettorali, i nostri corpi continuano ad essere terreno di battaglia.
Il 28 settembre, per la giornata internazionale per l’aborto libero, sicuro e gratuito saremo in piazza per condividere il nostro desiderio di essere liber* di autodeterminarci, contro ogni strumentalizzazione politica dei nostri corpi.
Esserci è un dovere di tutt* e facciamo appello a tutte le forze nostre alleate.
Perchè l’attacco al diritto all’IVG è l’attacco a tutte le conquiste ottenute dalle lotte dei movimenti sociali, perchè l’attacco all’aborto è una dichiarazione di guerra al futuro, ai diritti e alla libertà di tutt*.