Contro questa imposizione il territorio è insorto, e da ogni parte d’Italia ci è arrivata solidarietà e sostegno. Perché, pur nelle specificità che ci contraddistinguono, riconosciamo all’opera le stesse dinamiche di oppressione e lo stesso desiderio di liberazione da un sistema che fa della devastazione, della precarietà e della guerra un suo elemento costitutivo.
Abbiamo imparato che nessunə si salva da solə, se toccano unə toccano tuttə.
Per questo vi chiamiamo a insorgere con noi, a farlo il 2 giugno tuttə insieme, per sentire le nostre voci levarsi insieme, per sentire i nostri passi andare allo stesso ritmo, per guardarci negli occhi e dirci che possiamo farcela se restiamo insieme.
Il percorso che abbiamo previsto è stata la sintesi di numerosi confronti, abbiamo deciso di attraversare il territorio, di iniziare a presidiare l’area destinata alla base, abbiamo deciso di partire e di restare su Coltano!
Siamo consapevoli che non sarà semplice raggiungere la frazione con i mezzi di trasporto, vi chiediamo sin da subito la massima collaborazione per arrivare con meno macchine possibili, a noi la sfida di affrontare tutte le difficoltà logistiche mettendo a disposizione un servizio navetta e i nostri mezzi per permettere a tuttə di esserci, di starci, di sentirsi parte.
È per questo che non ci basta il corteo, è per questo che il borgo di Coltano aprirà le sue porte dalle ore 11, in questo modo ci daremo l’occasione di stare insieme e assodare quella comunità resistente che è il movimento no base. Troverete cibo, ristori e tutto quello di cui avrete bisogno per affrontare il percorso nella giornata più calda della primavera.
Scriviamo la storia
NESSUNA BASE PER NESSUNA GUERRA
[IL COMUNICATO COMPLETO]
Manifestazione Nazionale, 2 giugno | Pisa
440.000 metri cubi di edifici. 73 ettari di territorio cementificato a fini militari. In un territorio già insopportabilmente militarizzato. All’interno di un parco naturale, dove non si potrebbe cementificare un metro quadro. In segreto, in aperto spregio alla trasparenza democratica e alla partecipazione popolare. A danno di chi ci vive e chi ci lavora. Attraverso le procedure del PNRR, con soldi pubblici – 190 milioni di euro – che dovrebbero essere ufficialmente destinati a fondamentali progetti ambientali e bisogni sociali. Nel contesto di un tragico e pericolosissimo scenario di guerra in cui il governo decide di eliminare l’iva per i servizi e beni militari anziché finanziare scuole, sanità, edilizia popolare e agevolata, misure di prevenzione e contrasto della violenza di genere.
Questo è ciò che ha cercato di imporre al territorio pisano e in particolare alla comunità di Coltano e al Parco di Migliarino San Rossore Massacciuccoli il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi pubblicato il 23 marzo 2022 sulla Gazzetta ufficiale e tenuto nascosto da più di un anno da chi governa a livello locale, il sindaco Michele Conti e il presidente della Regione Eugenio Giani, e nazionale. Un chiaro attacco alla democrazia rispetto al quale la popolazione chiede il ritiro immediato del decreto.
Contro questa imposizione un territorio è insorto, con forza. Da ogni parte d’Italia arrivano
solidarietà e sostegno. Tanti territori si riconoscono in Coltano, perché i tratti costitutivi del progetto di base militare, sono propri del sistema capitalista e patriarcale in cui siamo immers*.
Un sistema che associa la sicurezza al controllo, al filo spinato, ai mezzi blindati. Un sistema
che vuole trasformare Pisa nella più importante piattaforma logistica per la guerra, da Camp Darby all’aeroporto militare. Per noi la sicurezza è diritto a un’abitazione dignitosa, autodeterminazione e indipendenza economica, un ambiente e un cibo sano, servizi sociali che funzionano, diritti e sicurezza sul lavoro, libertà dalla violenza e dalla devastazione su corpi e territori.
Un sistema che disprezza la tutela dell’ambiente e del paesaggio, perché è un ostacolo alla
produzione continua e incontrollata. Nel quale la guerra è il paradigma dell’inquinamento e della
distruzione delle risorse. Per noi il mondo che verrà avrà più campi da coltivare e meno
speculazione edilizia, più biodiversità e meno ruspe, più tutela delle risorse naturali, più risorse ai parchi per vivere meglio e più a lungo.
Un sistema che si fonda sull’economia di guerra che investe in armi, continua ad aumentare le
spese belliche, invia missioni militari all’estero è l’espressione più organizzata della violenza
patriarcale che impone e riproduce identità di genere funzionali a questo sistema. Noi vogliamo che le risorse pubbliche vengano utilizzate davvero per rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale, di genere e provenienza che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine.
Noi vogliamo un mondo di pace in cui le persone possano crescere e vivere sapendo che i loro
diritti sono garantiti e non debbano avere paura.
Un sistema opaco, autoritario, patriarcale e razzista. Che pensa di poter decidere sulla vita di tutti e tutte noi per decreto, scavalcando discussione e partecipazione. La nostra idea di democrazia è ascolto, interesse collettivo, partecipazione, trasparenza.
CONTRO la costruzione di una nuova base militare a Coltano e in qualunque altro territorio, PER ribadire che i soldi pubblici devono essere spesi per la nostra sicurezza sociale e l’accesso ai servizi, la tutela dell’ambiente e del territorio.
Per questo e per molto altro lanciamo una manifestazione nazionale a Pisa il 2 giugno.
Per un 2 giugno contro la guerra.