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La carovana #SafePassage di Mediteranea Saving Humans riparte per la seconda missione.

A una settimana dal ritorno della prima missione i van sono di nuovo carichi per portare ulteriori aiuti umanitari nella città di Leopoli, sono pronti a riportare al sicuro le persone che fuggono da questo atroce conflitto, che si sta consumando ai confini della fortezza europa.

Una parte della carovana è partita da Milano dallo Spazio di Mutuo Soccorso, con la sinergia delle Staffette e i progetti dello spazio abbiamo organizzato una raccolta solidale: con l’ambulatorio abbiamo trovato medic* e medicine,  con il G.A.S.P. – Gruppo di acquisto solidale e popolare ci siamo occupati del cibo e del suo inscatolamento, con il mercatino di scambio e riuso C_Rise Up ci siamo procurati coperte calde, lenzuola e lettini da campo, l’università popolare ha supportato con traduttor*, con il supporto della Palestra Popolare Hurricane e i progetti tutti, con i silent book dell’Oasi del Piccolo Lettore, con tutt* quell* che sono passat* a lasciare qualcosa, a inscatolare, a tradurre, a guidare, con tutte le persone che sono solidali…la missione è partita!

Siamo in aggiornamento dalla carovana in movimento, stay tuned

ATTIVATI ANCHE TU! PARTECIPA ALLA MOBILITAZIONE PERMANENTE CONTRO LA GUERRA.

MOBILITAZIONE TUTTI I SABATO H. 15 LARGO CAIROLI

Continuiamo a mobilitarci per la pace, per il disarmo, per il futuro

continuiamo a portare solidarietà a chi scappa dalla guerra e a chi resta.

PACE – DISARMO – FUTURO

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Leggi l’articolo della prima missione di #safepassage qui

Giovedì 31 marzo: partenza dallo Spazio di Mutuo Soccorso, direzione Leopoli. La solidarietà non si ferma.

Le staffette del mutuo soccorso sono partite per la seconda missione #safepassage insieme a Mediterranea Saving Humans e a tante altre associazioni per la pace. Quattro van carichi di aiuti si stanno dirigendo verso Gorizia dove incontrernno il resto della carovana Stop War Now!
Contro ogni guerra e confine, per la dignità delle persone #stopwarnotpeople

All’alba di venerdì 31 marzo i van della carovana STOP WAR NOW, provenienti da tutta Italia, si sono riuniti a Gorizia e insieme sono partiti per Leopoli.

 

Un primo video della preparazione dei van, del ritrovo a Gorizia della carovana Stop War Now!

Più di 70 van e 40 tonnellate di aiuti, da portare a Leopoli, per riportare al sicuro quante più persone possibili, senza distinzione di passaporto o provenienza, con una cura particolare ai più vulnerabili a discriminazioni di ogni tipo!

 

#StopWar #hetboйhe #stopwarnotpeople #Mediterranea #SafepassageForAll

Questa mattina 2 aprile la carovana è entrata in Ucraina.

Dopo una notte in Polonia, questa mattina la missione #safepassage con tutta la carovana Stop War Now, è entrata in Ucraina, superando numerosi checkpoint, rinforzati per il cambiamento di clima e le bombe cadute nelle ultime settimane nei pressi di Leopoli.

Da questa mattina si stanno scaricando e consegnando gli aiuti dentro la città di Leopoli, in particolare nei centri di accoglienza e ad una associazione che li porterà direttamente a Kiev.

Tante sono le persone che vogliono scappare dalla guerra, la carovana si sta organizzando per garantire passaggi sicuri contro la violenza delle frontiere, fortificando quel corridoio umanitario dal basso che la prima missione #safepassage aveva aperto.

Oggi pomeriggio invece si andrà alla stazione di Leopoli dove verrà messa in campo una iniziativa di pace: essere contro la guerra significa attivarsi e portare il proprio corpo anche in azioni di solidarietà concreta.

Marcia per la pace a Leopoli nel pomeriggio

Stop the war now! Una marcia contro la guerra attraversa Leopoli, come segno tangibile della solidarietà tra popoli e di una diplomazia dal basso che non ha intenzione di voltare pagina e lasciare nel silenzio chi resiste alla guerra.

Questa mattina all’alba di domenica 3 aprile la missione #SafePassage in Ucraina è ripartita verso l’Italia.

AL CONFINE IL CONVOGLIO BLOCCATO: “NON VOGLIONO FAR PASSARE UN CITTADINO ITALO-UCRAINO”

Di ritorno da Leopoli nell’ambito della carovana per la pace #StopTheWarNow che ha manifestato contro la guerra e portato aiuti umanitari in zona di guerra, il nostro convoglio è bloccato al confine ucraino-polacco dalle autorità militari ucraine. I van trasportano cittadini in fuga dalla guerra che vengono da diverse città dell’#Ucraina, per trasportarli in un luogo sicuro.

 

Tra i volontari anche un cittadino con doppio passaporto italiano e ucraino, residente in Italia da oltre 30 anni. “Le autorità ucraine si rifiutano di far passare la frontiera al nostro volontario – spiega Elena, capomissione di Mediterranea Saving Humans – si tratta di una persona che ha doppio passaporto ed un documento ufficiale dell’Ambasciata Italiana in Ucraina certifica la sua doppia nazionalità e la sua residenza nel nostro paese da oltre 30 anni.
Si tratta di un atteggiamento inammissibile da parte delle autorità ucraine, innanzitutto perché rivolta a chi da diverse settimane sta portando aiuti alla popolazione civile ucraina, ed inoltre perché si rifiutano di riconoscere un documento ufficiale del governo italiano. Il trattamento riservato al nostro volontario è molto diverso da quello che hanno avuto i cittadini israeliani con doppio passaporto, che sono sempre stati fatti passare semza problemi”.
Il convoglio è attualmente bloccato al varco di Korczowa tra Ucraina e Polonia, sul caso sta lavorando l’unità di crisi della Farnesina che immediatamente ha iniziato a seguire il caso insieme all’ambasciatore italiano a Leopoli. Il convoglio complessivamente trasporta 24 profughi di guerra diretti in Italia provenienti da diverse città sotto assedio, tra cui Mariupol e Donetsk, e sono diretti a Milano, Napoli ed in Veneto.

Dopo una estenuante attesa al confine,  per Volodymyr, cittadino italo-ucraino, da trent’anni residente in Veneto, volontario di Mediterranea Saving Humans, arrivato a Leopoli due giorni prima dell’aggressione russa per i funerali del padre, bloccato da questa mattina dalle Guardie di Frontiera al valico di Korczowa, non è stata trovata ancora alcuna soluzione.

Mentre la carovana è riusciata a far entrare in Polonia tutti i profughi, donne e minori che viaggiavano insieme, un gruppo di attivisti resterà in Ucraina al fianco di Volodymyr, finché la situazione non si sarà risolta.

“Possiamo contare sulla piena collaborazione dell’Ambasciata Italiana a Leopoli, ma a questo punto serve un deciso intervento del nostro Governo a protezione di un suo cittadino, impegnato in attività umanitaria.” dicono dalla carovana.

Dopo un lunghissimo viaggio lunedì 6 aprile la carovana #SafePassage è finalmente rientrata in Italia, il nostro equipaggio arriverà questa sera a SMS Spazio di Mutuo Soccorso.

Anche con questa missione, abbiamo continuato a costruire un corridoio umanitario dal basso, dando passaggi sicuri, antirazzisti e transfemministi, a chi scappa dalla guerra e attraversa le frontiere della fortezza Europa.

Intanto anche Volodymir è finalmente libero di tornare in Italia!

Dopo ventiquattro di incertezze e tensioni la sua situazione, simile a quella di molti altri, è stata definitivamente chiarita. “Vogliamo pubblicamente ringraziare – scrive Mediterranea Saving Humans – la diplomazia italiana, a partire in particolare dall’Ambasciata d’Italia a Leopoli, che ha seguito passo dopo passo il caso giocando un ruolo determinante nella sua positiva soluzione, fino all’Unità di Crisi e ai vertici della Farnesina a Roma. Ma anche le Autorità Ucraine che, ad ogni livello, a Roma, Kiev, Leopoli e in frontiera hanno collaborato fattivamente.”

“Mentre guardiamo sgomenti all’atroce e vigliacco massacro operato dalle forze armate russe a Bucha e raccogliamo le drammatiche testimonianze di donne e bambini in fuga da città come Mariupol e Kharkiv, che sono adesso in salvo con noi – prosegue l’organizzazione di soccorso della società civile italiana – torniamo consapevoli del piccolo contributo dato negli ultimi giorni alla necessaria lotta contro la guerra. Grazie alla coraggiosa iniziativa assunta da decine di associazioni cattoliche e laiche, a partire dalla Papa Giovanni XXIII, abbiamo potuto portare la nostra testimonianza di pace nelle strade di Leopoli, consegnando aiuti umanitari sempre più necessari alla popolazione civile ucraina e mettendo in salvo altre decine di profughi dalla guerra.”

“Siamo consapevoli della sproporzione delle forze di fronte alla mostruosità di quanto sta accadendo, – conclude Mediterranea- ma non ci fermeremo e non ci arrenderemo: non vogliamo lasciare indietro nessuno, in terra come in mare. Quel Mediterraneo dove altri profughi continuano a perdere la vita, e verso il quale la nostra nave Mare Jonio salperà nei prossimi giorni.”