Venerdì 4 Febbraio, Studentesse e Studenti in piazza in tutta Italia, a Milano occupato il provveditorato
Oggi, insieme alle studentesse e agli studenti che in tutta Italia hanno manifestato, abbiamo occupato il provveditorato per far sentire la nostra voce e ancora una volta il loro sistema di scuola pubblca è sbagliato e dannoso.
Siamo contro l’alternanza scuola lavoro, il PCTO, e l’asservimento della scuola pubblica agli interessi dei privati e della macchina neoliberista. Vogliamo che la scuola ci insegni a pensare in modo critico e costruire il nostro presente in modo collettivo, non a ubbidire e normalizzare lo sfruttamento e le disuguaglianze.
Siamo contro il ritorno della maturità “normale”, perché non vogliamo la normalità, la normalità era ed è il problema. Non vogliamo una scuola che ci riduca solo ad un voto in centesimi dopo due anni di DAD e non-scuola, ma che ci faccia crescere la nostra persona e la nostra cultura.
VOGLIAMO UNA SCUOLA DIVERSA E I MEZZI PER COSTRUIRLA
Pretendiamo subito un cambiamento radicale che rimetta al centro le studentesse e gli studenti, e che la scuola torni ad essere un luogo di formazione e crescita per tutte e tutti. Pretendiamo una didattica diversa, che non sia più nozionistica e antiquata ma attuale, stimolante e che ci insegni il pensiero critico. Pretendiamo i fondi e i mezzi per attuare questo cambiamento.
Per questo oggi in tutta Italia siamo scese e scesi in piazza e continueremo a farlo finché le cose non cambieranno, e continueremo a costuire l’alternativa nelle scuole e nelle città, con manifestazioni, iniziative e occupazioni.
In tutta Italia studentesse e studenti in piazza
ROMA: Corteo Studentesco
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BOLOGNA: Corteo Studentesco
Leggi il comunicato stampa!
Blitz del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi al provveditorato di via Soderini
Contro il vostro modello di scuola, vogliamo una scuola diversa e i mezzi per costruirla
Oggi, venerdì 4 febbraio, il Coordinamento dei Collettivi Studenteschi ha occupato la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale di via Soderini per ribadire la contrarietà delle studentesse e degli studenti al PCTO, all’inserimento della seconda prova di maturità nonostante due anni non-scuola, e a un sistema scolastico basato sulla valutazione del singolo.
Vogliamo una formazione, non gareggiare a chi ha il voto più alto o essere sfruttat* lavorando gratis per creare il profitto di qualche privato.
La morte di Lorenzo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un sistema scolastico
distrutto. Lorenzo non doveva essere in un’azienda a lavorare gratis, doveva essere a
formarsi e crescere in una scuola degna di tale nome.
La scuola deve avere l’obiettivo di crescere persone pensanti, con gli strumenti culturali
necessari ad analizzare il mondo, non insegnarci solo lo sfruttamento ed il precariato.
Oggi questa formazione non ci viene garantita e quando scendiamo in piazza per chiedere diritti
la risposta è uguale in tutta Italia: solo manganellate e silenzio.
Ma non ci fermiamo. Continueremo a mobilitarci per cambiare la scuola, a partire dall’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, sintomo di un sistema scolastico classista, che divide le scuole in base al privilegio.
Siamo convint* che l’attuale sistema formativo sia antiquato e obsoleto, i programmi
scolastici sono fermi al dopoguerra e non affrontano i temi di attualità che ci permetterebbero di analizzare il mondo. Negli ultimi due anni la scuola è mancata all’appello, la pandemia ha fatto venire a galla problemi causati da 30 anni di tagli ai fondi e precarizzazione, e l’unica risposta è stata la Didattica a Distanza. Nonostante questo il
Ministero dell’Istruzione ha deciso di confermare l’esame di maturità, esaurendo cinque anni
di non-scuola a un voto in centesimi.
A scuola veniamo valutat* per tutto ciò che facciamo, riducendoci soltanto a numeri da incasellare in una categoria sociale che qualcun altro ha scelto per noi.
La scuola non deve avere come obiettivo la valutazione, ma la formazione della persona in una società che sia collettiva e solidale.
Per questo oggi abbiamo fatto sentire la nostra voce, e continueremo a farlo, a partire da questa settimana nelle scuole che occuperanno e venerdì 11 con una giornata di mobilitazione.
Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e Provincia