Da oltre 25 anni in Val Susa la lotta NOTAV blocca le speculazioni e le devastazioni del treno ad alta velocità.
In tutta italia si sono moltiplicate le iniziative di solidarietà, da nord a sud si è diffuso il contagio della Valle che scende in ogni città.
Il Tav infatti non è solo un treno e non è solo un buco in Val Susa: al pari di Expo è un modello di sviluppo e precisamente quello neoliberista, predatorio, saccheggiatore e liberticida.
La lotta NOTAV è fatta delle migliaia e migliaia di anziani, giovani, uomini, donne, studenti che la animano. Intere generazioni in lotta stanno costruendo un territorio resistente li in Val Susa, come pure in ogni quartiere popolare dove i comitati organizzano mutuo soccorso contro sfratti e sgomberi, nelle zone colpite da altre grandi opere dannose e inutili, nelle scuole e nelle università dove ci organizziamo insieme.
Le condanne di ieri a 47 di noi NO TAV sono una precisa scelta politica di intimidazione e paura. Hanno provato a spararla alta con le accuse di terrorismo ad altri 7 compagni e gli è andata male.
Ci riprovano ora, ma gli andrà male anche questa volta, perchè in quei boschi c’eravamo tutti e ci siamo tutti, nei quartieri ci siamo tutti, nelle strade ci siamo tutti.
Solidali e complici ai NOTAV condannati, #asaràdura!
CS CANTIERE
da notav.info:
>> No Tav e vendetta di stato: 140 anni di condanne
>> Le condanne non ci fermano: bloccata l’autostrada