Questa mattina a Magenta, in via Melzi 90, era previsto lo sfratto di Hafida e la sua famiglia.
Da un anno e mezzo non riescono a pagare più l’affitto, nonostante gli sforzi fatti per più di un anno dopo la perdita del lavoro di Hafida.
Magenta è uno degli innumerevoli Comuni dell’Hinterland Milanese in cui l’emergenza abitativa avanza e colpisce sempre più duramente, con pochissimi fondi destinati a gestire il bisogno abitativo.
All’arrivo dell’ufficiale giudiziario erano già presenti due volanti e una camionetta dei carabinieri, ma dall’altra parte un presidio di solidali, che nonostante la distanza, hanno deciso di non lasciare sola Hafida.
Il comitato non ha voluto accettare una soluzione emergenziale come quella di una comunità per lei e i suoi figli, che avrebbe significato l’ennesimo dispendio economico in una falsa soluzione: abbiamo preteso ed ottenuto, anche grazie alla solidarietà di un consigliere comunale, che ha deciso di unirsi al picchetto antisfratto, un ulteriore rinvio per permettere di provare con le istituzioni di Magenta e Milano a trovare una soluzione dignitosa, un passaggio da casa a casa.
Lo sfratto è stato rinviato al 25 Marzo.
Purtroppo questo è uno degli innumerevoli casi che negli ultimi anni siamo stati costretti ad affrontare, mettendo davanti i nostri corpi per difendere la dignità e il diritto ad avere un tetto sopra la testa di centinaia di famiglie, consapevoli che le soluzioni ci sono e possono essere attuate. Purtroppo siamo pure consapevoli che è la volontà politica che manca, la volontà di arginare i profitti e soddisfare i bisogni.
Nei mesi scorsi abbiamo dovuto assistere ad una campagna mediatica che è andata ad attaccare chi, in stato di necessità, è stato costretto ad occupare, andando a parlare di degrado generato dai migranti e dai poveri. Abbiamo denunciato che il vero crimine è tenere vuote 10mila case popolari, creare un buco di bilancio da 400milioni di € e che chi ha occupato lo ha fatto perché non vi era altra soluzione. Abbiamo chiesto con forza una soluzione per gli occupanti, una sanatoria, e che venissero assegnate quelle case a chi è in emergenza, senza casa e sfrattati.
Pensiamo che la pratica della riappropriazione, il riprendersi uno spazio vuoto e dargli vita, sia un esempio di autorecupero, da cui bisognerebbe prendere spunto per far si che le oltre 81mila case private sfitte e le centinaia di edifici anche pubblici vuoti vengano recuperati!
Invece la logica del profitto continua ad essere quella che regola il tema abitativo, il governo Renzi, con il Piano Casa di Lupi, ha sancito in definitiva la volontà di non investire più in Edilizia Residenziale Popolare: l’art 3 permette di svendere il patrimonio pubblico, sia quello vuoto che quello assegnato, e se l’inquilino non intende o non può comprare, viene spostato e l’immobile venduto comunque. Tutto questo ci sembra assurdo di fronte ad un così forte bisogno di case popolari.
Invece la logica del profitto continua ad essere quella che regola il tema abitativo, il governo Renzi, con il Piano Casa di Lupi, ha sancito in definitiva la volontà di non investire più in Edilizia Residenziale Popolare: l’art 3 permette di svendere il patrimonio pubblico, sia quello vuoto che quello assegnato, e se l’inquilino non intende o non può comprare, viene spostato e l’immobile venduto comunque. Tutto questo ci sembra assurdo di fronte ad un così forte bisogno di case popolari.
Come da anni i comitati di lotta denunciano, ora è sempre più chiaro il progetto di gentrification che sta smembrando lentamente i quartieri popolari. Lasciare vuote migliaia di case, gestire in maniera clientelare e mafiosa il patrimonio pubblico, abbandonare i quartieri a se stessi, sfasciare il tessuto sociale ( svuotando il territorio di negozi, artigiani, spazi di socialità) per legittimare lo smantellamento dei quartieri popolari e la dismissione lenta ma costante del patrimonio pubblico.
A San Siro vediamo il tentativo di perpetrare questo processo, le strade e i locali commerciali si stanno svuotando, perché vengono tenuti altissimi i prezzi degli affitti.
Come abitanti di questo quartiere però decidiamo di non lasciarlo solo!
Lotteremo fianco a fianco, occupanti, assegnatari, solidali, per difendere il territorio in cui viviamo!
Perchè i territori sono di chi li vive!
Sabato 31 gennaio sarà una giornata di lotta a livello nazionale, ci saranno mobilitazioni in molte città, e a Milano cortei ed iniziative diffuse nei quartieri.
Come abitanti di questo quartiere però decidiamo di non lasciarlo solo!
Lotteremo fianco a fianco, occupanti, assegnatari, solidali, per difendere il territorio in cui viviamo!
Perchè i territori sono di chi li vive!
Sabato 31 gennaio sarà una giornata di lotta a livello nazionale, ci saranno mobilitazioni in molte città, e a Milano cortei ed iniziative diffuse nei quartieri.
Per questo Sabato 31 gennaio daremo vita alla Marcia della dignità per le strade di San Siro – Appuntamento ore 15.30 in Piazza Selinunte
#nopianocasa #stopsfratti #stopsgomberi
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