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Sabato 23 Ottobre

#UPROOTTHESYSTEM

Un incontro con Franco Berardi “Bifo”, agitatore culturale, e Kali Akuno, attivista della Cooperation Jackson (USA) per immaginare insieme come sradicare un sistema i cui effetti, tra crisi energetica ed emergenza climatica, sono la dimostrazione che è necessario mettere in campo azioni che mettano il pianeta e chi lo abita davanti ai profitti di una manciata di super ricchi, del loro un sistema finanziario e delle loro guerre. 

 

ORE 17:30 @ CANTIERE

IN CANTIERE, VIALE MONTEROSA 84

MM1 / MM5 LOTTO

 

Continuano gli incontri della nostra #ClimateSchool con un approfondimento a partire dall’emergenza climatica: nel giorno della seconda giornata di sciopero globale per il clima “UpRoot The System”, un incontro per approfondire gli scenari globali e la relazione tra politiche finanziare, emergenza climatica e crisi energetica.

Negli ultimi appuntamenti ci siamo confrontati con attivisti e studiosi internazionali e locali, di cui raccogliamo alcuni spunti per introdurre la discussione di questo sabato:

Con Kali Akuno e Mitzi Joelle abbiamo approfondito come l’emergenza climatica e i conseguenti disastri naturali non abbiano confini: dalle alluvioni di quest’estate in germania agli UK Floods che nella scorsa settimana hanno colpito la Gran Bretagna (tanto che inizia a circolare l’idea di spostare la capitale da Londra in un luogo meno colpito dalle inondazioni. In particolare Kali Akuno ha suggerito l’idea che ciò che è accaduto durante il lockdown della prima ondata di pandemia sia la dimostrazione che è possibile fermare un ciclo di produzione e distribuzione su livello globale che è malato, e soprattutto, che fermandolo è possibile abbattere immediatamente le emissioni di CO2 con un effetto immediato sul pianeta. Nel presentarci il libro “A Planet To Win” poi Kate Aronoff, una delle autrici, ci ha ispirato con la visione di Radical Green New Deal, capace di “risvegliare” l’immaginazione e attivare persone a partire da una visione materialista che accompagna la necessità di mettere in campo politiche di transizione energetica a politiche che rimettano al centro il welfare, garantiscano un abitare sostenibile e un reddito per tutt*, tassando i ricchi e sottraendo le spese all’industria militare (che oltre a significare guerre e migliaia di morti rappresenta anche una delle industrie più pericolose dal punto di vista delle emissioni. Al suo fianco Dipesh Chakrabarty, autore di “Antropocene: la sfida del cambiamento climatico”,  ha spiegato che l’effetto dell’azione umana sul pianeta e i suoi ecosistemi ha assunto ormai una portata tale da determinare in modo attivo l’evoluzione geologica della terra e che questo ha ricadute immediate su tutto ciò che abita il pianeta, dai virus fino all’economia: i più frequenti salti di specie e la continua nascita di nuovi virus, come sottolineato prontamente da Lara già nei primi mesi della pandemia, sono conseguenza diretta dell’impatto umano sul pianeta così come la nuovissima e inevitabile crisi energetica ed economica.

Pochi giorni fa, con Andrea Fumagalli, abbiamo invece approfondito l’illusione che sta dietro alla Global Tax, una tassa che di fatto va nuovamente ad arricchire i paesi già ricchi e sottrarre risorse a quelli più poveri.

La civiltà umana si trova in estremo pericolo nel momento attuale, dopo quaranta anni di dominio neoliberale, di devastazione sistematica dell’ambiente planetario, di impoverimento sociale e decadimento delle infrastrutture della vita pubblicaBifo

Il panorama globale che si sta dispiegando intorno a noi è tutt’altro che rassicurante. La corsa per raggiungere troppo tardi l’obiettivo emissioni zero mostra le sue prevedibili conseguenze: le energie rinnovabili che abbiamo attualmente a disposizione non sono affatto sufficienti a colmare il bisogno energetico, i prezzi del gas naturale sono schizzati alle stelle, da settimane si parla di milioni di persone che nell’inverno in arrivo, dovranno scegliere tra il riscaldamento o il cibo, perchè non potranno permettersi entrambi. Il Vice Presidente della Commissione Europea avverte che “i nostri figli dovranno lottare x cibo e acqua”, l’OMS informa che ha costituito un gruppo di esperti che comincino a studiare la prossima Pandemia X, di cui non si sa la natura ma si sa che sicuramente arriverà.

L’Europa, pur di non dipendere dalle forniture di gas della Russia, rimette al centro del dibattito il nucleare e già dieci paesi dell’UE, Francia in testa, chiedono che venga inserito tra le energie rinnovabili (e non possiamo evitare di pensare che è anche la fonte energetica che più di tutte accontenta anche gli interessi delle industrie militari)… Le più grandi potenze mondiali, già piegate dalla pandemia, si mostrano ora in ginocchio di fronte alla crisi energetica eppure le migliaia di giovani che negli ultimi anni inondano le mobilitazioni per il clima in tutto il globo indicano a gran voce che la soluzione esiste, ma manca la volontà politica di attuarla. 

Come sostiene Dipesh Chakrabarty nessun discorso sulla libertà, a partire dall’Illuminismo, si mostra consapevole dell’agency geologica che gli umani, contemporaneamente allo sviluppo tecnologico, stavano acquisendo: gli umani sono agenti biologici, sia collettivamente che come individui. Lo sono sempre stati. Non c’è un momento nella storia umana in cui gli umani non sono stati agenti biologici. Ma possiamo diventare agenti geologici solo storicamente e collettivamente, vale a dire, quando abbiamo raggiunto il numero, e sviluppato le tecnologie che ci permettono di avere un impatto sul pianeta stesso.

Come possiamo pensare infatti ad una reale transizione energetica senza aver per davvero affrontato il tema delle fonti alternative di approvigionamento energetico? La crisi del gas naturale in atto in quste settimane ne è l’esempio lampante, il capitale ha provato infatti a mettere una pezza all’estrazione di petrolio pensando bene di ripiegare sul gas naturale che, nonostante l’impatto minore in termini di co2 rispetto al greggio, non cambia di niente l’agency geologica degli esseri umani e la loro tradizione estrattivista.

In questo senso le pezze messe dallo stesso sistema che ci sta portando dritti al baratro sono insufficienti e hanno successo unicamente in termini di speculazione finanziaria. Per provare a risolvere il problema è necessaria una reale traformazione dell’agire umano sul pianeta accompagnata da una vera e rivoluzionaria transizione energetica.

Chi paga il costo della transizione? E’ su questa domanda che si sviluppa la proposta del Green New Deal, recuperata dalle Istituzioni che fanno del Greenwashing la cifra della transizione ecologica  (ad esempio con il piano EU), ma raccolta e sviluppata anche da prospettive radicali (vedi A Planet to win Kate Aronoff ed altri, oppure Peoples Green New Deal di Max Aji). Sempre su questa domanda si sviluppa l’esperienza di Comunità autonome come Cooperation Jackson , realtà che si impegnano a costruire luoghi di resilienza e resistenza, in cui la prospettiva solidale e comune, fondamentale per sostenere e difendere l comunità durante la Pandemia, è immediatamente anche una prospettiva di sperimentazione di economia “altra”, capace di convivere con il pianeta.

Cosa sta accadendo? E’ possibile sradicare il sistema e destinare le risorse oggi impiegate per le industrie del petrolio, della guerra, per le banche, per arricchire i pochi soliti noti possano essere invece immediatamente investite in politiche PER SALVARE IL PIANETA E CHI LO ABITA? Ne parliamo con Bifo e Kali Akuno sabato alle ore 17.30 in Cantiere. Nel frattempo vi proponiamo alcuni contributi e i podcast degli ultimi approfondimenti della #ClimateSchool.

FOLLOW THE MONEY, TAX THE RICH!
con Andrea Fumagalli

A PLANET TO WIN #ChangeTheSystem        con Kate Aronoff e Dipesh Chakrabarty

IL CLIMA NON HA CONFINI IL PRIVILEGIO SI con Kali Akuno (USA) e Mitzi Joelle (Phi)

A SEGUIRE:

I nostri dibattiti sono occasione di autoformazione ma anche e soprattutto di biopolitica e socialità, che sono un genuino momento di confronto per continuare a cospirare insieme: durante e a seguito del dibattito è aperta la nostra Taverna Sociale dove è possibile sostenerci con uno spritz, l’aperitivo che più vi piace, o anche la cena. La serata infatti prosegue con musica e controcultura! 

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