Nelle regioni contadine messicane l’acqua è un dono fondamentale della Natura, indispensabile per l’agricoltura e per la produzione della propria alimentazione sana e genuina, elementi indispensabili che fondano qualsiasi possibilità di autonomia, identità e sopravvivenza delle popolazioni e di un mondo in cui l’acqua, l’aria e la terra non sono mercanzie, ma entità sorelle – maggiori – con cui convivere. “IO non sono padrone della Natura, IO non sono parte della Natura. NOI siamo la NATURA”.
L’occupazione a oltranza dei cancelli della Bonafont è diventata “territorio liberato”, dall’estrattivismo e dal e al planton arrivano tutti i giorni artist*, student*, ricercator*, insegnanti e innumerevoli organizzazioni sociali femministe, ecologiste, impegnate nella difesa di altri territori, fiumi, montagne contro la stessa logica di sfruttamento e estrattivismo.
Agli attacchi di Bonafont e governo, che accusano i popoli originari di minacciare il posto di lavoro e lo stipendio degli operai dell’impresa, le comunità hanno risposto con una conferenza stampa congiunta con i sindacalisti della Bonafont, perché “cosa ce ne facciamo dello stipendio – peraltro poco – se non abbiamo acqua per vivere?”.
La Resistenza della regione pueblana ha già ottenuto diverse vittorie contro altri tentativi di impianto di megaprogetti che avrebbero comportato devastazione del territorio e divisione delle comunità. Contro Bonafont oggi serve la solidarietà di tutt*, attraverso la diffusione delle informazioni e la visibilizzazione delle istanze indigene, ma anche chiedendoci con più attenzione cosa stiamo consumando: questo yoghurt è Danone? Questa acqua in bottiglia da dove è rubata?
Aspettando l’arrivo della carovana Zapatista in Europa, costruiamo la solidarietà, la difesa del nostro Mondo Comune, di un “Mondo dove siano possibili molti Mondi”.
#Fuerabonafont
#BoycottDanone