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Lettera alla Rai

Oggetto: #cambieRAI
Carissima RAI – Radiotelevisione italiana S.p.A.
Siamo cittadinə di questo Paese, siamo contribuenti di un servizio pubblico sempre meno rappresentativo e rispettoso della società plurale di cui siamo parte.
Ti scriviamo per ricordare a te e ai tuoi dirigenti che ogni giorno scegliete chi essere davanti a milioni di persone con il vostro palinsesto e a noi, pare, abbiate dimenticato quale grande responsabilità comporti.

Sei pubblica. In qualità di società che gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo in esclusiva, dovresti rappresentare un’istituzione in grado di fare informazione, promuovere cultura e spettacolo in modo plurale ed inclusivo, poiché sei sostenuta dal canone che tuttə paghiamo.
Sei informazione e educazione. Milioni di persone, attraverso i tuoi canali, traggono la propria conoscenza del mondo che, spesso, rappresenti con stereotipi e luoghi comuni, senza restituire la complessità della società contemporanea.
Sei intrattenimento e cultura. Hai il potere di entrare nelle case di milioni di persone che vogliono divertirsi ed è inaccettabile che questo venga fatto veicolando messaggi razzisti e violenti.
L’informazione che produci non racconta di noi, della società in cui viviamo e di cui siamo parte. Al contrario, proponi troppo spesso modelli razzisti, sessisti, etnocentrici, cattocentrici ed eteronormati, costruendo un grottesco e fittizio palcoscenico della realtà, come nel caso
di trasmissioni quali “Tale e Quale Show”.
Quando acconsenti con leggerezza, e strumentalizzi pretestuosamente l’abitudine di presentatori e concorrenti di dipingersi la faccia di nero per imitare alcuni personaggi non bianchi (“blackface”), umili e offendi migliaia di persone che ti guardano e per cui la pelle
nera non è intrattenimento, né avanspettacolo, né celebrazione, né solidarietà, ma parte
integrante della vita di tutti i giorni.
Se non obietti quando un ospite utilizza il termine ne*ro/ne*ra per associarlo ad uno standard di bruttezza, come nel più recente caso di Valeria Fabrizi, o quando lo stesso termine viene usato per sminuire chi non è bianco, insulti pubblicamente parte della popolazione che vive nel tuo stesso Paese, normalizzando epiteti razzisti e messaggi violenti. Parole che pesano come macigni e che affondano le proprie radici in una storia
coloniale ed eurocentrica negata e non sufficientemente approfondita.
Questi non sono “scivoloni”, né tantomeno casi isolati: sono esempi di come il razzismo sistemico venga costantemente alimentato in Italia. Siamo ancora costrettə ad assistere a episodi di razzismo tanto gravi quanto le reazioni che suscitano: ilarità, indifferenza, dissimulazione, o negazione. Nel 2021 e’ intollerabile promuovere questo tipo di informazione e intrattenimento, sapendo che migliaia di persone possono interiorizzare e
replicare i tuoi messaggi.
Cara RAI, ci rivolgiamo proprio a te, in modo che queste riflessioni arrivino ai numerosi soggetti che devono agire un deciso e necessario cambiamento nelle forme e nei contenuti del palinsesto, senza espedienti facili, avendo il coraggio di prendere una posizione chiara, a
cui seguano scelte concrete. Chiedere scusa non basta più.

Cara RAI, sei dotata di un codice etico che afferma, testualmente, di voler garantire:
“Un elevato livello qualitativo della programmazione informativa caratterizzata da una visione europea e internazionale, dal pluralismo, dalla completezza, dall’imparzialità, dall’obiettività, dal rispetto della dignità umana, dalla deontologia professionale, dalla garanzia del contraddittorio adeguato, effettivo e leale al fine di garantire l’informazione, l’apprendimento e lo sviluppo del senso critico, civile ed etico della collettività nazionale(…)”.
Con i tuoi contenuti infrangi costantemente questo codice e offendi una moltitudine di utenti, contribuenti, ma, in primo luogo, persone.
Questo appello non è rivolto solo a te, ma a tutti i media italiani, non solo mainstream, ai vari gruppi editoriali e rispettivi dirigenti. Normalizzare un linguaggio razzista, ridurre le persone non bianche in oggetti di scherno, mere statistiche o quote di cui fare mostra all’occorrenza, significa perpetuare forme di violenza. E’ ora di aprire un confronto franco con la società reale. Non vogliamo essere vittime silenziose ne’ silenziate, strumentalizzate o sbandierate come trofeo di una fantomatica “inclusività”.
Vogliamo essere parte di una narrazione e di un linguaggio in cui rifletterci davvero, e a cui poter contribuire con le competenze che evidentemente mancano. Siamo a disposizione per iniziare a ragionarne insieme.

#cambieRAI, il nostro è un augurio, con la consapevolezza di essere il futuro.

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eventi

Statale Senza Confini – Il nostro fuorisalone

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Vogliamo far sentire la nostra voce e attraversare questi spazi rivendicandoci un sapere critico.
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Ci vediamo mercoledì 9 aprile per una giornata di iniziative!

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Presentazione di Femminismo Bastardo con Maria Galindo

Lettura collettiva di estratti di Femminismo Bastardo a cura del Gruppo di studio Decoloniale. Giovedì 13 febbraio - h. 16:00 - UniMi via Festa del Perdono 7 🔺A partire da alcuni estratti del libro “Femminismo Bastardo” di M.Galindo rifletteremo sulle prospettive di...

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Domenica 26 gennaio A CENA AL CANTIERE, benefit per le spese legali! Iniziamo il nuovo anno con il ritorno delle cene per le spese legali preparando alcuni classici della cucina popolare rivisitati da noi per voi. Le cene domenicali del Cantiere sono un luogo dove...

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Domenica 22 dicembre dalle 20.00 CENONE DI NATALE al Cantiere per chiudere in buona compagnia questo anno di lotta e solidarietà. Ci stringiamo ancora una volta per condividere desideri e sogni, lotte e rabbia, per prepararci all’anno che verrà! Una cena a sostegno...

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Al lavoro! Il nuovo governo si è già messo al lavoro.  Oh, finalmente. Certo, perchè con tutti i problemi che abbiamo in questo Paese, non c'era da perdere tempo. C'è la guerra e la bomba atomica viene seriamente presa sul serio dai potenti della guerra. C'è una crisi...

SPECIALE STOP WAR: Di fronte ad ogni guerra la parola NO e l’azione Ribelle

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Già da quest’estate manifestazioni e proteste contro il Green pass si sono verificate in molte città d’Italia.A nostro parere la contrapposizione tra libertà individuale e la libertà coniugata con la solidarietà e la responsabilità sociale è il discrimine attraverso...

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No Profit On Pandemic!

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Contro le passioni tristi, le sardine urtano il populismo

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