ERDOGAN EL VIOLADOR ERES TU!
La Turchia si ritira dalla Convenzione di Istanbul: presidio a Milano
#CIVOGLIAMOVIVE

La turchia si ritira dalla convenzione di Instanbul: presidio a Milano
La Turchia, il primo paese firmatario della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, si è ritirata dalla stessa Convenzione la notte tra il 19 e il 20 marzo con un decreto esecutivo firmato da Erdogan.
In un paese dove dall’inizio del 2021 sono state uccise più di 70 donne, il governo abbandona una convenzione che lo vincolerebbe alla prevenzione e al contrasto della violenza maschile sulle donne e di genere.
Il governo turco ha giustificato il ritiro affermando che la Convenzione di Istanbul sarebbe un attacco ai valori tradizionali della famiglia e del matrimonio, che incoraggerebbe le donne ad assumere stili di vita più liberi e che questo le metterebbe in pericolo. Inoltre, rispettare la Convenzione porterebbe alla diffusione dell’ideologia gender, spingendo all’omosessualità e minacciando così la continuità della specie umana.
Nei fatti, questo grave provvedimento legittima la violenza maschile come ordinaria pratica sociale “tradizionale” e afferma la necessità di reprimere la libertà sessuale, concepita come minaccia per un ordine autoritario di cui la famiglia eterosessuale è un pilastro fondamentale.
La guerra alle donne di Erdogan prosegue. Ma in Turchia le donne non accettano la cultura dello stupro e continueranno a resistere e a lottare, difendendosi da questa mentalità. Nelle piazze e nelle strade delle città dove le donne hanno manifestato risuona ancora lo slogan “CI DIFENDIAMO NOI!”.
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Questo è un grave precedente internazionale che ci ricorda anche quanto anche in Italia manchi per la piena attuazione della Convenzione: molte forme di violenza da quella sul web, alle molestie sul lavoro, alla violenza economica vengono sempre sottovalutate.
Non viene mai presa seriamente in considerazione un’adeguata forma di risarcimento per atti di violenza, che rispettino i percorsi di fuoriuscita dalla violenza e la libera scelta delle donne*. Ancora oggi chi sopravvive la violenza è descritta soltanto come soggetto passivo invece che come protagonista della sua vita e soggetto che gode di diritti. La prevenzione è inesistente.
- Per tutt* le sorelle che mancano tra noi, per la vicinanza che sentiamo per chi è sopravvissuta, per chi viene opppress_ per il suo genere in Turchia e nel mondo, per chi si ribella:
Siamo dalla parte delle combattenti YPJ e della Resistenza del popolo curdo. - Siamo con l’HDP, il partito del popolo, che Erdogan tenta di dichiarare incostituzionale per il suo sostegno alla lotta femminista e a quella curda.
- Siamo solidali delle donne arrestate l’8 marzo per aver «offeso» Recep Tayyip Erdogan con lo slogan «Tayyip scappa scappa scappa, arrivano le donne!»
- Siamo al fianco delle donne e delle persone Lgbtq che in tutta la Turchia stanno scendendo in piazza per la Convenzione di Istanbul e per la libertà



Arabic
لضحايا و ناجين/ت هذه الانواع من العنف
ما زال يشار الى الناجين/ت من العنف القائم على النوع الاجتماعي كمواضيع سلبية متلقية للعنف بدلا من توضيح كونهم اشخاص لهم حقوق.
English
An appropriate form of compensation for acts of violence, which respect the dignity of survivors, is never seriously considered.
- We are on the side of the YPJ fighters and the Resistance of the Kurdish people.
- We are with the HDP, the People’s Party, which Erdogan is trying to declare unconstitutional due to it’s support for the feminist and Kurdish struggles.
- We empathise with the women arrested on the 8th of March for ‘offending’ Recep Tayyip Erdogan with the slogan ‘Tayyip escapes, women are coming!’
- We stand by the lgbtq community, to women and all the people who are taking to the streets throughout Turkey defending the Istanbul Convention and freedom
- We also demand in Italy the full implementation of the Istanbul Convention, which is still in force only on paper in many aspects.
Français
- Nous sommes aux côtés des combattants de l’YPJ et de la Résistance du peuple kurde.
- Nous sommes aux côtés du HDP, le parti du peuple, qu’Erdoğan tente de déclarer inconstitutionnel pour son soutien à la lutte féministe et kurde.
- Nous sommes solidaires des femmes arrêtées le 8 mars pour avoir “offensé” Recep Tayyip Erdoğan avec le slogan “Tayyip fuyez, fuyez, les femmes arrivent!”.
- Nous sommes aux côtés des femmes et des personnes LGBTQIA+ qui, dans toute la Turquie, descendent dans la rue pour la Convention d’Istanbul et la liberté.
- Nous exigeons également en Italie la pleine application de la Convention d’Istanbul, qui n’est encore en vigueur que sur le papier à bien des égards.