Al termine di una due giorni intensa e interessante in cui abbiamo parlato di Expo, alimentazione, sapere, reddito, abitare e moltissimi altri temi legati all’immediato futuro della nostra città, apriamo i giornali e ci troviamo costretti a leggere le ridicole ragioni del Rettore Gianluca Vago e del sindaco Giuliano Pisapia addotte per giustificare la chiusura straordinaria delle sedi di Festa del Perdono e Scienze Politiche nelle giornate di Venerdì, Sabato e Domenica.
Cominciamo dal Magnifico:
«Troppi gruppi violenti,per questo ho chiuso la Statale».
A chi si riferisce? Parlerà ancora forse di quei pazzi con le divise e i caschi blu che nel maggio di due anni fa irruppero nei corridoi e nei chiostri dell’Ateneo per inseguire e manganellare decine di studenti e devastare una libreria?? Forse, non ci vengono in mente altre spiegazioni plausibili…ma non li aveva chiamati lui?!?
Ancora, «Non è un’assemblea pacifica – ha sottolineato – è un incontro che iniziava venerdì pomeriggio e che proseguiva con un concerto di notte e sabato».
Il programma prevedeva per la giornata di Sabato whorkshop di approfondimento su diverse tematiche legate ad Expo e a seguito un’assemblea plenaria che ha visto la partecipazione di tantissimi collettivi, singoli, associazioni ecc… .La facoltà di Scienze Politiche è rimasta aperta tutto il venerdì, ma è stata chiusa proprio al Sabato, quindi, ogni scusa legata al concerto decade miseramente, mettendo crudamente a nudo quanto il problema fosse proprio l’assemblea e il suo contenuto: nella Statale di Expo con 4 banchieri di Intesa San Paolo (sponsor ufficiale dell’esposizione universale) nel consiglio di amministrazione non si parla di Expo.
Per di più aggiungiamo che le iniziative di Venerdì consistevano in uno spettacolo teatrale (forse il Rettore si è spaventato scambiando il titolo del romanzo di Steinbeck “Furore” per l’annuncio di qualche iniziativa..), in un dibattito sul tema dell’omofobia (ricordiamo che di Expo non si può parlare, ma quando i convegni li organizza la Regione di Roberto Maroni un distorto concetto di libertà d’espressione arriva a vedere il patrocinio di Expo coronare un convegno omofobo), e in un live musicale (non capiamo perchè la musica dovrebbe essere qualcosa di slegato dalla cultura).
In merito all’alibi “serata” troviamo assurdo che allora l’amministrazione incoraggi che in occasione del Salone del Mobile la Statale diventi un’enorme location anche serale per i guadagni privati di Interni e altri soggetti, oltre tutto senza nessun portato di interesse alla formazione di chi studia in Università.
“Loro sono antagonisti e anch’io farei la stessa cosa se fossi uno di loro, occuperei spazi perché mi presento come contropotere. Il problema è di chi si trova la responsabilità di gestire spazi pubblici per garantire a tutti la fruibilità degli spazi». Non perdiamo tempo a commentare l’exploit di politologia spiccia del Rettore (che non potrebbe mai essere nient’altro rispetto a ciò che è, visto lo sperpero delle risorse pubbliche come la spesa folle di migliaia di euro per gli arredi nuovi del Rettorato, gli spostamenti degli assegni di ricerca ad hoc per la propria compagna eccc…).
Ci limitiamo a far notare che forse si deve essere confuso, già che chiudere per due giorni le porte delle sedi di Festa del Perdono e Scienze Politiche in piena sessione d’esami non garantisce esattamente la fruibilità degli spazi, mentre le iniziative previste dal tardo pomeriggio di venerdì e per il sabato mattina non avrebbero ostacolato nessuna normale attività accademica.
Nemmeno la chiusura anticipata delle Biblioteche appena decisa favorisce del resto la fruibilità degli spazi; nemmeno l’inasprimento delle procedure per la richiesta di utilizzo degli spazi dell’Ateno garantisce la fruibilità degli spazi…tutte “Vaghe” idee di partecipazione.
Il fatto che un’apertura straordinaria di una sede universitaria sia interamente a carico economico del richiedente, implica inoltre che solo chi è ricco può utilizzare un Ateneo pubblico (visto tra l’altro le somme ingenti di cui si finisce a parlare), in cui peraltro già paga le tasse, e questo è pure un controsenso bello e buono.
Passiamo al Sindaco, Giuliano Pisapia:
“Non si può entrare in casa di altri o in sedi istituzionali senza farne domanda”.
Forse il Sindaco pensa sul serio che l’Università Statale di Milano sia la casa di Vago. Ironia della sorte: il sindaco record di sfratti e sgomberi “assegna” una casa da miliardi di metri quadri a Vago o non si sa bene chi altro, mentre lascia migliaia di persone senza un tetto.
Se la Statale è la casa di qualcuno è la casa di chi è costretto a pagare migliaia di euro all’anno per le rette, di chi deve correre e sgomitare (alla faccia della solidarietà) per un posto in biblioteca, di chi deve pagare tutti i giorni tra i 5 e i 10 euro per un pasto in mensa e non si deve azzardare a scaldare il pranzo portato da casa nel microonde comune.
Ritroviamo in questa affermazione del sindaco lo stesso concetto distorto del pubblico di quando dichiarò che “non si viola la casa dei Milanesi”, riferendosi al Comune commentando la presenza al suo interno di abitanti dei quartieri popolari. E chi sarebbero i Milanesi se non gli abitanti di Milano? E di chi dovrebbe essere casa una Università se non (almeno anche) dei suoi studenti?
Ma chi si immagina che siano questi “NO EXPO”, degli alieni a 4 teste arrivati da Marte?
No caro sindaco, molti di noi studenti siamo contro a Expo e alla sua logica di sviluppo predatorio e “IO NON STUDIO PER EXPO, non metterò a profitto il mio cervello per i profitti di pochi anzichè valore per i territori e i bisogni di chi li vive ” è la presa di posizione partigiana di molti di noi.
Insomma…tutti Paldini della libertà d’espressione, ma come avevamo detto subito, chiudono un Ateneo per impedire proprio un’assemblea…#
COLLETTIVO UNIVERSITARIO THE TAKE _ CUT
ASSEMBLEA TUTTI I MERCOLEDì H.17,30 IN STATALE, SPAZIO INFRACHIOSTRI.