LEZIONE IN PIAZZA del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi con Non Una Di Meno
In questi mesi di pandemia la scuola pubblica è collassata su se stessa.
Come student* ci siamo dovuti adattare a delle becere toppe cucite su 30 anni di tagli all’istruzione pubblica e che abbiamo vissuto in prima persona, costringendoci così a vivere un sistema di valutazione e formazione prettamente nozionistico e impersonale annullando ogni forma di socialità interpersonale e pensiero critico collettivo.
Il 17 febbraio alle ore 15.30 al parco della Guastalla ci sarà la prima delle lezioni in piazza verso l’8 MARZO. Siete tutt* invitati a partecipare alla discussione sui temi della #violenzasocial e delle ricadute della #pandemia in termini di violenza contro le donne dentro e fuori da scuola.

L’istituzione scuola si è quindi totalmente appoggiata alla dimensione domestica che come ben sappiamo non solo non è garanzia di sicurezza e tranquillità ma è per eccellenza il epicentro del patriarcato.
La #dad è un fallimento didattico, formativo ma soprattutto è una questione di classe; non tutte le persone possono permettersi economicamente più devices o una connessione appropriata e soprattutto come abbiamo visto durante il primo lockdown le #violenzedomestiche sono aumentate esponenzialmente, non solo per le donne ma anche per le studentesse e chi fa parte della comunità #lgbtqia+ .
Solo quest’anno ci sono 36mila di student* a rischio abbandono scolastico.
La scuola, per chi vive in situazioni di violenza domestica, è un momento di aria, di respiro, di confronto, di pensiero libero fuori da manipolazioni e abusi fisici e psicologici, è una possibilità di chiedere aiuto di raccontare e la sua assenza rende ancora più difficile sopportare la situazione.
Inoltre sicuramente uno studente con una famiglia a stampo machista con cui passa 24/24h senza nessuno stimolo opposto sarà ovviamente portato a quel tipo di pensiero e atteggiamento.
Per non parlare dell’aumento della #violenzaonline subita dalle studentesse, lasciare esclusivamente sul web l’intera vita degli student*, istruzione compresa, senza un minimo di informazione non può che portare questi risultati.
Pretendiamo formazione anche su questo! Su come prevenire e proteggersi dalle violenze online ma anche sensibilizzare e garantire una presa di coscienza sulle conseguenze penali e consapevoli del perpetrare questo tipo di violenza.
Pretendiamo ancora delle ore fisse annue obbligatorie di educazione sessuale e di genere che non sia binaria ed eteronormata ma #queer e che parli di piacere oltre che di prevenzione.
Chiediamo un rientro a scuola in sicurezza, non solo dal covid ma anche dalle violenze e discriminazioni di genere che studentesse e studenti sì sono trovat* a subire anche a distanza.
Adesso è il momento di immaginare e costruire la scuola pubblica come la vogliamo, una scuola transfemminista*
A partire dalla lezione in piazza vogliamo organizzare da qui all’8 marzo laboratori nelle scuole e lezioni in piazza insieme alla rete @Nonunadimeno_milano
Abbiamo intenzione di continuare questo periodo di lotta studentesca occupandoci in prima persona delle nostre scuole costruendole come le vorremmo.