La statua che non c’è.
Oggi sabato 24 ottobre abbiamo inaugurato la statua che non c’è. Il monumento alla rimozione del colonialismo, involontariamente realizzato da chi ha rimosso la statua di Sankara, ai giardini pubblici di Porta Venezia.
LA STATUA CHE NON C’E’: GUARDALA IN REALTA’ AUMENTATA.
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Domenica 18 Ottobre è stata installata ai Giardini Pubblici di Porta Venezia una statua dedicata a Thomas Sankara, rivoluzionario panafricanista, presidente del Burkina Faso, ucciso durante un colpo di stato per fermare la trasformazione egualitaria e anticoloniale del suo paese.
Il giorno successivo un qualche grigio burocrate, ha sequestrato la statua di Sankara, realizzando di fatto un’altra opera: la statua che non c’è rappresenta la rimozione coloniale.
Se è vero che “historia magistra vitae” allora una storia come quella del colonialismo non conviene raccontarla.
♦ Ci racconta le ragioni storiche della presunta “superiorità” occidentale: il saccheggio, la schiavitù, lo sterminio.
♦ Mette a nudo le cause profonde e ancora attuali della povertà di mezzo pianeta (indebitamento ingiusto, sfruttamento indiscriminato dei corpi e delle risorse).
♦ Racconta le oscurità e nefandezze sulle biografie di personaggi considerati illustri nella civilissima Europa.
♦ Sovverte la narrazione occidentale e coloniale del “Terzo Mondo da salvare” e ci ricorda la lotta dei popoli per la propria autodeterminazione.
La statua che non c’è, ai giardini di porta Venezia resterà a futura memoria della rimozione coloniale.
STATUA A THOMAS SANKARA: PRESENTAZIONE DELL’OPERA
Educate Yourself: guarda la gallery!
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STIAMO SCOLPENDO UN'ALTRA STATUA
Sabato torneremo ai Giardini Pubblici, perchè rivogliamo la statua di Thomas Sankara…
Vogliamo aprire un portale che mostri altri mondi, altre storie, che apra un processo di costruzione di memoria collettiva a partire dalla risignificazione dei simboli necessari a giustificare o mascherare un passato razzista, sessista, assassino. Questa è una chiamata alle arti, per dare il via a una campagna di detournment artistico per decolonizzare la città.