UN’ OPERA COLLETTIVA.
Decolonize the city
Vogliamo aprire un portale che mostri mondi e storie che non vengono rappresentate. Vogliamo aprire un processo di costruzione di memoria collettiva a partire dalla analisi e risignificazione dei simboli che nella nostra città sono necessari a giustificare o mascherare un passato razzista, sessista, assassino. Vogliamo raccontare – attraverso l’arte – le storie e la Storia che per troppo tempo non sono state esposte, scritte, viste e insegnate. Questa è una chiamata alle arti, per dare il via a una campagna artistica per decolonizzare la città.
Posa della statua di Thomas Sankara
ai giardini di Porta Venezia
” Thomas Sankara – decolonize the city”
Scultura di Mor Talla Sek – 2020
MATERIA E TECNICA
lamiera di metallo forgiata, saldata, patinata
DIMENSIONI
90 x 60 x 190 cm
PESO
75 kg
La realizzazione della testa è fatta di pezzi di lamiere di varie forme geometriche saldati insieme che sono andati poi a modellarsi su uno scheletro di manichino predisposto.
“Per l’imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa.
Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità.”
Thomas Sankara
Progetto Artistico di Mor Talla Sek
Seguendo temi della tradizone o di attualità, usando pennelli, pitture, ferri e legni recuperati, insomma con la tecnica mista, cerco di rendere la mia arte un’intermediaria tra i miei pensieri, la realtà nascosta e il pubblico.
Questo periodo in cui l’universo ha fatto un po’ di pausa, è forse per dirci di fermarci un attimo per pensare al passato, poter aggiustare il presente e preparare il futuro.
Nel passato tante persone sono statebelle e positive per le loro azioni, simboli ed eroi nazionali come Patrick Lumbumba, Kouame Krouma, Aline Sitoe Diatta, Samory Toure, senza dimenticare la figura più recente, Thomas Sankara. Oggi sono nostri riferimenti e seguendo le loro orme saranno domani simboli ed eroi non solo nazionali ma anche internazionali. La ragione per cui cerco, attraverso l’arte, di immortalare non solo la loro immagine ma anche i loro pensieri, azioni e ideologie, che non erano niente altro che la lotta contro l’ingiustizia verso l’umanità intera senza distinzione …
MOR TALLA SECK
scultore e pittore senegalese nato il 05/12/ 1976
lavora con materiali riciclati o naturali
Dopo avere frequentato il liceo di Thies, nel 1999 si diploma in arti grafiche presso l’Accademia di Belle Arti di Dakar, con una tesi su “Le chante des tenebre”, che esplorava il tema della possessione spiritica; nel frattempo ha sovrinteso i lavori di restauro artistico dell’Hotel Meridien President di Le Mamelles a Dakar.
Terminata l’Accademia, ha lavorato presso Pictoon, studio di cinema d’animazione, che produce per il mercato nazionale e internazionale.
Ha insegnato educazione artistica presso alcuni istituti di Dakar.
In Senegal ha esposto i suoi lavori presso: Galerie National de Dakar (2002), Museè Ifan de Dakar (1999), Centre Culturel Blaise Senghor a Dakar (2000), Centro culturale Leopold Sedar Senghor di Thies (2001), Exposition de la Biennal de Dakar (2004).
Dal 2002 ha le sue opere in esposizione permanente presso lo spazio culturale della Fondation Olivier di Dakar.
Nel 2007 ha frequentato il centro T.A.M. Centro di trattamento artistico dei metalli della fondazione Arnaldo Pomodoro di Pesaro e Urbino nelle Marche.
Inizia poi a lavorare ad un tema di importante tradizione africana per cui ha esposto per diverse mostre in Italia fino 2013: l’immigrazione. Con un lavoro intitolato “pensieri sospesi tra cielo terra e mare “ con la realizzazione di 368 sculture e tanti quadri in memoria dei dispersi Lampedusa.
STAMPA E GIORNALI
FOTOGRAFIE DELL’ INAUGURAZIONE