Oggi 25 Settembre gli studenti di Milano insieme ai professori e genitori sono scesi in piazza per gridare a gran voce: SENZA SCUOLA NON C’È FUTURO!
Dopo mesi di lockdown ed un’estate passata nell’inquietudine, le piazze si sono riempite di nuovo, pronte a manifestare ancora la necessità di tornare a scuola, tornare in presenza e in sicurezza senza più didattica online, è soprattutto in una scuola migliore.
La didattica online ha tagliato i ponti dei rapporti sociali, indispensabili per la crescita, ha inasprito le disuguaglianze già esistenti nelle scuole e ha segnato il divario tra scuole di serie A e scuole di serie B intensificando l’abbandono scolastico.
La speranza rinasce dal basso, dalla costruzione giorno per giorno di realtà alternative.
Il corteo di oggi lo abbiamo concluso infatti portando in piazza Duomo delle lezioni su argomenti che per assurdo non vengono trattati nelle scuole come: l’educazione sessuale, l’educazione ecologica, la storia del colonialismo e della segregazione razziale, argomenti che vogliamo da subito come fondamenti dell’istruzione e rappresentano l’oblio in cui la scuola italiana si trova.
Oggi abbiamo trovato in piazza con noi persone dalla consapevolezza collettiva sul fatto che questa NON PUÒ ESSERE LA NOSTRA SCUOLA questo non può essere il nostro FUTURO, il covid assieme a tutto ciò che è accaduto non è IL PROBLEMA ma è UN SINTOMO DEL PROBLEMA.
Siamo gli studenti ribelli e torneremo in piazza il 9 ottobre per lo sciopero climatico di Fridays For Future, per rivendicare ancora il nostro futuro!
#NOSCHOOLNOFUTURE #RISEUP4FUTURE #PRIORITAALLASCUOLA
Oggi abbiamo trovato la consapevolezza collettiva sul fatto che questa NON PUÒ ESSERE LA SCUOLA CHE VOGLIAMO, questo non può essere il nostro FUTURO. Siamo studenti ribelli per un mondo migliore e torneremo in piazza il 9 ottobre per lo sciopero climatico per rivendicare ancora una volta il nostro futuro!
LETTERA AI PROFESSORI
Car* Prof,
Sono ormai passati sette mesi dalla chiusura delle scuole a causa della pandemia da COVID-19.
La fase 1 l’abbiamo passata tutt* chius* in casa e per noi “mondo della scuola” ha significato didattica a distanza. Durante la fase 2 ci era concesso andare a correre, fare qualche giro in bicicletta e poco altro. Nella fase 3 ha riaperto tutto. Tutto, tranne le scuole. Perché noi “mondo della scuola” siamo l’ultima ruota del carro, oramai da troppi anni. Ripartenza sì, ma per chi? Riparte il profitto dei soliti pochi, in barba a tutto il resto della popolazione, senza pensare alla formazione di quelli che saranno i futuri cittadini di questo paese.
Sulla riapertura, tutti hanno detto molte cose, ma nella migliore delle ipotesi tutte tese a salvaguardare le briciole che concedevano prima, un’ottica miope per un Paese che conta uno dei più alti tassi di dispersione scolastica, chi ridarà i suoi 15 anni o i suoi 8 anni a Mohamed, Marco, Sofia o Jasmine? Qualcuno ci ridarà questi mesi o forse qualcuno pagherà per aver ritenuto più importante la produzione di f35 che la nostra formazione?