Oggi i movimenti di lotta per la casa hanno ottenuto il rinvio per il 3 marzo dello sfratto di Hasna in via degli Umiliati, zona Ponte Lambro. Stamattina il Comitato Abitanti di San Siro e tanti solidali si sono trovati sotto casa di Hasna per bloccare il suo sfratto e difendere il suo diritto ad avere una vita degna.
Era la sesta uscita dell’ufficiale giudiziario ma ancora una volta la solidarietà ha vinto: Hasna, 51 anni e invalida al 40% a fronte di mesi di attesa non ha ancora ricevuto una risposta alla sua domanda d’emergenza per una casa popolare, ma oggi non è rimasta da sola.
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Un’emergenza abitativa a cui non si sta dando risposta e anzi si continua ad alimentare. A Milano ci sono 23mila famiglie in lista d’attesa e ogni anno crescono esponenzialmente gli sfratti per morosità incolpevole: famiglie che a causa della crisi e della perdita del reddito non riescono più a pagare gli affitti insostenibili che questa città offre.
Dall’altro lato ci sono più di 10mila case popolari vuote a causa della malagestione di Aler e Comune e del progetto di città che hanno in mente, oltre ad 81mila case private sfitte, la maggior parte di proprietà di palazzinari e grosse società immobiliari.
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Le soluzioni ci sarebbero: blocco degli sfratti generalizzato; passaggio da casa a casa attaverso i fondi che vengono sprecati nel business delle comunità e degli alberghi che in via emergenziale vengono messi temporaneamente a disposizione ad alcune famiglie sfrattate; recupero del patrimonio pubblico vuoto e assegnazione delle 10mila case vuote; sanatoria per chi ha occupato per necessità, che è parte dell’emergenza abitativa; requisizione degli immobili privati sfitti per darli agli sfrattati.
Invece il Piano Casa Lupi-Renzi rispecchia la volontà di vedere la questione abitativa come un meccanismo di profitto per pochi e di negazione di diritti per molti: infatti prevede la vendita di case popolari, la privazione per gli occupanti di utenze e residenza e spartisce briciole per false soluzioni.
All’assessore di Milano, che, insieme a quello di Roma e Napoli, nelle scorse settimane sui giornali ha chiesto al governo il blocco degli sfratti, diciamo a gran voce che non bastano le parole, ma bisogna passare ai fatti.
Oggi, come in questi ultimi anni, a bloccare sgomberi e sfratti e a difendere il diritto all’abitare sono i numerosi comitati e le reti solidali che dal basso che si mettono in gioco tutti i giorni nei territori.
Rilanciamo le prossime mobilitazioni di lotta per la casa e l’abitare, a partire dalla resistenza quotidiana sui territori, ma anche nelle giornate di coordinamento nazionale della lotta: il 31 gennaio 2015 sarà infatti il giorno centrale di una settimana di mobilitazioni in decine di città in tutta Italia.
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Calendario delle prossime mobilitazioni di Gennaio 2015:
*Lunedì 19 gennaio SFRATTO MUSTAFA Via Monte Palombino
*Martedì 20 gennaio SFRATTI
– HABDELSAMAD Via Lopez
– ATIKA Via degli Umiliati
– CLAUDIO Via Aretusa*Mercoledì 21 gennaio SFRATTO HAYANE Via Romilli
*Giovedì 22 gennaio SFRATTO ELGARBI Via Luini
*Martedì 27 gennaio SFRATTO HAFIDA Via Melzi (Magenta)
*Sabato 31 gennaio MOBILITAZIONE NAZIONALE