Anno nuovo, vita nuova. Magari!
Si preannuncia un nuovo anno di difficoltà economiche e anche le ultime blande misure di contenimento dell’emergenza abitativa vengono rimosse dal governo. Se per il 2014 il decreto “Milleproroghe” contemplava il blocco degli sfratti per finita locazione (figurarsi quelli per morosità incolpevole: neanche c’è da parlarne), per il 2015 non è stato confermato il blocco.
Significa che i già drammatici dati degli sfratti sono destinati a moltiplicarsi nel brevissimo periodo e che quindi la precarietà abitativa quest’anno arriverà a colpire una fetta sempre maggiore della nostra società. Queste migliaia di persone, che dovrebbero avere la possibilità di trovare una soluzione dell’Edilizia Residenziale Pubblica, rimarranno invece più probabilmente per strada ad arrangiarsi, visti i programmi di svendita delle case popolari che abbiamo visto crescere con il Piano Casa e in un autunno in cui chi amministra le città e i territori non si è fatto scrupolo di nascondere un approccio repressivo e di negazione di diritti rispetto all’emergenza abitativa.
Ma alla solitudine e alla disperazione che possono cogliere chi si ritrova in pochi anni a non avere più alcuna certezza, c’è un’alternativa: la solidarietà, il mutuo soccorso, la lotta dal basso per la casa e per il diritto ad un abitare degno.
All’assessore alla Casa del Comune di Milano che insieme agli assessori di Napoli e Roma ha preso parola in questi giorni chiedendo al governo il “blocco degli sfratti” rivolgiamo l’invito a passare dalle parole ai fatti: Lunedì mattina c’è la prima buona occasione per farlo.
Lunedì alle ore 7.30 ci vedremo in via degli Umiliati per il picchetto antisfratto di Hasna, una donna di 51 anni a cui è stato ridotto il contratto di lavoro da full-time a part-time e per questo non riesce più a pagare l’affitto, ma non ha altra soluzione anche perchè il Comune e Aler non hanno ancora valutato la sua domanda di emergenza abitativa. Hasna ha un’invalidità al 40% e inoltre ha contratto una forma d’asma proprio vivendo per tanti anni in quella casa che non rispetta alcune norme igienico-sanitarie. I movimenti di lotta per la casa saranno in presidio per evitare lo sfratto con la forza pubblica.