Mondo e migrazioni – Orientarsi nella nebbia
“There is no such thing as the ‘voiceless’. There are only the deliberately silenced, or the preferably unheard.“
–Arundhati Roy
La pandemia sta velocemente portando al collasso i sistemi sanitari di tutto il mondo, a partire infatti da Europa e Stati Uniti ci si è trovati completamente impreparati e in crisi sin dai primi momenti.
Nonostante gli ingenti tagli, la non-curanza e la privatizzazione che hanno caratterizzato la politica sanitaria degli stati europei e nord-americani negli ultimi 20/30 anni, questi rappresentano tutt’ora delle eccellenze a livello globale ma si ritrovano comunque senza vie di uscita davanti all’epidemia.
Il virus è democratico è vero, non fa distinzione tra gli individui, ma i sistemi sanitari invece la fanno e in questo senso, in tempi di Covid-19, la garanzia o meno di un certo tipo di welfare può fare ampiamente la differenza. Nel continente africano, nonostante le enormi differenze tra i vari paesi, la questione sanitaria è da sempre agli ultimi posti delle priorità politiche dei governi nazionali, figli tutt’ora succubi dell’Imperialismo occidentale, e spesso risulta completamente inesistente.
Il saccheggio di esseri umani e materie prime non ha mai avuto bisogno di un sistema sanitario, quel poco che c’è, invece, lotta quotidianamente contro crisi umanitrie, carenza di materiale essenziale e corruzione.
L’applicazione di misure di contenimento e rallentamento dell’epidemia inoltre sarebbero ben più difficli da applicare. Il distanziamento sociale e la distribuzione di mascherine e gel igenizzante sono strade difficilmente percorribili in posti dove i governi locali non sono in grado di soddisfare i più semplici bisogni della popolazione, dove agglomerati da milioni di individui assumono le sembianze di fatiscenti metropoli e dove centinaia di migliaia di persone sono cotrette ogni anno a migrare nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Lo scoppio di una pandemia nel continente potrebbe avere conseguenze devastanti andando ad aggiungrsi alla, purtroppo, lunghissima lista di malattie infettive che uccidono ogni anno migliaia e migliaia di africani come HIV e Tubercolosi.
Abbiamo racccolto qui vari testi che provano d affrontare il problema della diffusione del coronavurs in questi paesi cercando di analizzare l’attuale situazione e di provare a capire cosa succederà nel prossimo futuro.
Rispondo alle proposte di due scienziati francesi che vorrebbero testare i vaccini contro il corona virus in Africa. Sono un attivista africano e patriota, Sulay Jallow. Le proposte fatte dai due ricercatori rivelano da un lato la loro palese ignoranza sulla storia dell’attività e la della modalità di ricerca in Africa e dall’altro la loro disumanità nel mondo. Siamo nel 21 ° secolo e il progresso della scienza occupa un posto importante nelle relazioni internazionali. Tali osservazioni non sono degne di professionisti della medicina. La dichiarazione dei ricercatori tradisce il disprezzo per persone che assomigliano a loro. Le sperimentazioni sui vaccini vengono condotte in tutto il mondo ma rispettando le condizioni umane. Ovviamente i nostri ricercatori sono in ritardo per una storia che ha detto “vaccini al nord, cobailles al sud”. La comunità scientifica deve condannare queste parole che dovrebbero appartenere al passato , la Corte europea dei diritti umani e l’Organizzazione mondiale della sanità non possono non prendere parola, perché la pandemia del corona virus colpisce tutti e le parole di entrambi I ricercatori francesi sono provocatorie e razziste.
Valigia Blu sull’impatto del Covid-19 in Africa
A più di un mese e mezzo dal primo caso, secondo gli ultimi dati ufficiali, in Africa risultano oltre 10mila infetti (con quasi 500 morti e 989 guariti) in 52 Stati su 54. Ma il timore è che quelli non tracciati siano molti di più.
ISPI sulla situazione africana
Cases of COVID-19 in Africa represent a tiny fraction of those in other countries, but countries in the region are still taking strong action to slow the spread of the virus: closing borders, imposing curfews, closing schools, and more. These actions – along with those that other countries take to slow the spread, such as factory closings in China – have economic consequences in addition to health consequences.
Internazionale – L’africa si prepara all’arrivo de Covid-19
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha invitato l’Africa a “svegliarsi” davanti alla minaccia del coronavirus. Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, originario dell’Etiopia, ha usato un tono emotivo e coinvolto: “L’Africa deve svegliarsi, il mio continente deve svegliarsi”, ha dichiarato.