L’emergenza di queste ore non è solo frutto della contingenza, ma un problema strutturale vecchio di almeno quattro decenni.
Ci ritroviamo a pagare ora le conseguenze della svolta neoliberista attuata a partire dagli anni ’70 in tutto il mondo. L’italia ha visto tagli alla sanità per oltre 37miliardi di Euro solo negli ultimi dieci anni. Gli ospedali privati prendono il posto di quelli pubblici, sfiorando quasi il 50% della sanità italiana. Vengono però pagati dallo Stato per le prestazioni che offrono, così i fondi destinati al privato superano quelli del pubblico, essendo il primo chiaramente più costoso.
>>Il Manifesto (6.04.2020)
Intervista a Nino Cartabellotta, il presidente della Fondazione Gimbe, il «Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze». Gimbe da anni studia e difende il sistema sanitario universale senza nasconderne le inefficienze. Leggi qui l’intervista!
“Il fallimento più clamoroso è stato, e continua ad essere, l’incapacità a proteggere adeguatamente professionisti e operatori sanitari
[…] -Quali lezioni dobbiamo trarne per il futuro della sanità? -Innanzitutto, la politica dovrà finalmente decidere se rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale: l’imponente definanziamento della sanità pubblica degli ultimi 10 anni e tutti gli strumenti di privatizzazione occulta hanno lasciato cicatrici molto profonde.”
>>Al-Jazeera (04.04.2020) ATTENZIONE articolo in lingua originale (inglese)
“E’ inaccettabile essere costretti a ripeterlo ancora una volta: L’Africa non è un laboratorio per i vostri test! Voglio assolutamente denunciare quelle oscene dichiarazioni svilenti, false e oltremodo razziste.” Sono le parole dell’ex calciatore della Costa d’Avorio, Didier Drogba.
Alcuni dottori francesi hanno dichiarato auspicabile lo studio dei vaccini per il CoVid-19 in Africa prima di iniettarlo ai cittadini europei. A noi la diagnosi per questi due medici sembra non abbia bisogno di alcun test: sono malati di razzismo.
>>Repubblica (3.04.2020)
Repubblica critica la “globalizzazione senza regole”, la vera malattia è l’ideologia liberale.
Un decennio dopo la prima crisi finanziaria planetaria, questa nuova onda d’urto multidimensionale scatenata da Covid19 porta al pettine tutti i nodi di una globalizzazione senza regole che si nutre della progressiva distruzione dell’ambiente, della precarietà del lavoro, di un virus assai peggiore di SARS-CoV2, il virus della disuguaglianza, della accumulazione scriteriata dei capitali. Un retaggio di macerie prodotte da un sistema economico e di governance che ha tradito la aspirazione ai diritti universali del dopoguerra.