Ambiente e Coronavirus, due tematiche strettamente connesse.
>>Internazionale (19.03.2020)
Le emissioni di gas serra sono direttamente legate alle attività produttive e ai trasporti, ed entrambe le cose sono state fortemente ridotte dalle limitazioni imposte ormai da tutte le principali economie del mondo per fermare la diffusione della pandemia. Tutte le recenti crisi economiche (gli shock petroliferi degli anni settanta, il crollo del blocco sovietico, la crisi finanziaria asiatica degli anni novanta) sono state accompagnate da riduzioni delle emissioni. Ogni volta, però, il calo è stato di breve durata, e la ripresa economica ha portato con sé un aumento delle emissioni.
>>Il Fatto Quotidiano (17.03.2020)
Coronavirus, lo studio: “Smog e polveri sottili hanno accelerato la diffusione di Sars Cov2” “L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”, afferma Leonardo Setti dell’Università di Bologna. Come conferma Gianluigi de Gennaro, dell’Università di Bari: “Le polveri stanno veicolando il virus. Fanno da carrier. Più ce ne sono, più si creano autostrade per i contagi” Perchè l’inquinamento da Pm10 può agevolare la diffusione del virus. Le correlazioni vengono al pettine: L’inquinamento, soprattutto quello atmosferico, potrebbe aver preparato il terreno al Coronavirus e alla sua diffusione.
>>Il sole 24 ore (17.03.2020)
Perchè l’inquinamento da Pm10 può agevolare la diffusione del virus. Le correlazioni vengono al pettine: L’inquinamento, soprattutto quello atmosferico, potrebbe aver preparato il terreno al Coronavirus e alla sua diffusione.
>>Corriere.it (16.03.2020)
Coronavirus: latitudine, smog e temperature, il “filo” che lega Italia e Wuhan Dalla Cina all’Iran fino ai focolai delle capitali europee, i ricercatori cercano correlazioni per capire i flussi. Il Peso dell’inquinamento: polveri sparite con il decreto
>>Forbes (11 e 16.03.2020) ATTENZIONE: Articoli in lingua originale (inglese)
(11.03.2020) Il Coronavirus-Lockdown potrebbe salvare più vite per la diminuzione dell’inquinamento che per la prevenzione dell’infezione. E’ cio che sostiene François Gemenne, direttore dell’Osservatorio Hugo, il quale studia le relazioni tra cambiamento climatico, migrazioni e global politics.
(16.03.2020) Aggiornamento sulla situazione in Cina: Il Coronavirus-Lockdown ha salvato circa 77mila vite in Cina grazie alla riduzione delle emissioni, uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Stanford ha riportato dati inaspettati, per saperne di più: clicca qui.
La pandemia dal punto di vista scientifico e storico:
>>L’intervista del manifesto a David Quammen: «Questo virus è più pericoloso di Ebola e Sars» (25.03.2020):
L’autore di “Spillover”, collaboratore di National Geographic e divulgatore scientifico di grande fama aveva “preannunciato” tramite ricerche scientifiche ciò che stiamo vivendo. In questo articolo ci aiuta a comprendere meglio dal punto di vista scientifico il Coronavirus , la sua genesi e il suo sviluppo.
“Un virus non è una creatura cellulare, è un tratto di materiale genetico all’interno di una capsula proteica e può riprodursi solo entrando all’interno di una creatura cellulare. Molte specie animali sono portatrici di forme di virus uniche. Ed eccoci qui come potenziale nuovo ospite. Così i virus ci infettano.
Così, quando noi umani interferiamo con i diversi ecosistemi, quando abbattiamo gli alberi e deforestiamo, scaviamo pozzi e miniere, catturiamo animali, li uccidiamo o li catturiamo vivi per venderli in un mercato, disturbiamo questi ecosistemi e scateniamo nuovi virus. Poi siamo così tanti – 7,7 miliardi di esseri umani sul pianeta che volano in aereo in ogni direzione, trasportano cibo e altri materiali – e se questi virus si evolvono in modo da potersi trasmettere da un essere umano all’altro, allora hanno vinto la lotteria. Questa è la causa alla radice dello spillover. […]
Come vede il mondo dopo il coronavirus? Dobbiamo fare degli aggiustamenti. Potrebbe essere che inizieremo a ridurre il nostro impatto in termini di clima, di tutti i combustibili fossili che bruciamo, in termini di distruzione della diversità biologica, di invasione dei diversi ecosistemi. Forse cominceremo ad avere un passo più attento e più leggero su questo pianeta. Questo è quello che spero, ed è l’unico bene che può venire da questa esperienza.”
>>The Atlantic: “Ecco come si concluderà la Pandemia” (25.03.2020) ATTENZIONE articolo in lingua originale (inglese):
“There are three possible endgames: one that’s very unlikely, one that’s very dangerous, and one that’s very long.”
[Ci sono tre finali possibili:
il primo non è per nulla auspicabile,
il secondo è davvero pericoloso
e il terzo è un processo molto lento.]
“Il terzo scenario è che il mondo pratichi un gioco prolungato di ”ammazza la talpa” con il virus, eliminando focolai qua e là fino a quando non diventa possibile produrre e distribuire un vaccino. Questa è l’opzione migliore, ma anche la più lunga e complicata.” Continua l’articolo [QUI]