Coronavirus, sciopero immediato all’hub di Piacenza di Amazon
Per i sindacati non viene applicato il Protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19: “Non conoscono dignità”
In Italia le persone ammalate di Covid 19 sono, secondo i dati diffusi nel tardo pomeriggio di lunedì 16 marzo, 23.073, con un incremento rispetto a domenica di 2.470, leggermente inferiore al giorno precedente (+2.853). 414 i guariti, più di lunedì 17 marzo. Le vittime sono invece ancora molte: 2.158, +349 in sole 24 ore.
Il 60% dei casi è in Lombardia, con 14.649 positivi al coronavirus. Ancora più alto, il 65%, il dato dei decessi: sono 1.420, 202 in più rispetto a domenica. I positivi sono 1.377 in più, un dato inferiore a quello di domenica, in linea con quello degli altri giorni, mentre il dato dei ricoverati è a 1.273. In terapia intensiva sono ricoverate 823 persone, 66 in più rispetto a domenica: “siamo quasi a zero posti”, ha detto l’assessore regionale Gallera.
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Il Governo dispone il blocco degli sfratti e la sospensione dei mutui per la prima casa!
Ieri 17 marzo è stato approvato il Decreto del Presidente del Consiglio sulle “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Nel provvedimento sono contenute due delle misure che riguardano il tema dell’abitare: il blocco degli sfratti fino 30 giugno 2020 e la sospensione del pagamento dei mutui per nove mesi.
Nessuna iniziativa viene contemplata riguardante le famiglie che si troveranno in difficoltà a pagare i canoni di affitto, i servizi e le utenze, a seguito dell’emergenza coronavirus che vedrà la perdita di posti di lavoro e di reddito familiare.
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Appello per la sanatoria dei migranti irregolari ai tempi del Covid-19
Gli effetti positivi sarebbero molteplici
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Coronavirus: dati, misure e informazioni utili. Guida alle fonti ufficiali e affidabili
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Emergenza Corona Virus, i tagli alla sanità che non bisognava fare
Mentre le cronache raccontano del personale sanitario allo stremo, occorre ricordare che la sanità pubblica nazionale ha perso, tra il 2009 e il 2017, più di 46 mila unità di personale dipendente. Oltre 8.000 medici e più di 13 mila infermieri, secondo la Ragioneria di Stato. Cifre che da sole possono far comprendere come gli ospedali e i pronto soccorso, già sotto pressione al nord, potrebbero non essere in grado di reggere la diffusione dell’epidemia. Specie nelle regioni del centro e del sud, ancora meno attrezzate e con minore personale. Come denunciato dal presidente dell’Associazione Medici Dirigenti, (Anaoo), le strutture ospedaliere hanno perso, infatti, 70 mila posti letto, solo negli ultimi 10 anni.