I giornali dicono che venerdi mattina fossimo circa centomila studenti nelle piazze di tutta Italia per il No Salvini Day.
Non ci siamo contati uno per uno ma si, eravamo tantissimi.
Già dalla mattina Salvini, incapace di rispondere a una generazione giovane, futuro del nostro paese, che contestava le sue politiche fatte di odio, intolleranza e ignoranza, ha deciso di rispondere facendo sue queste accuse, riducendo la presa di parola di moltissimi giovani a una bandiera bruciata e un manichino appeso (che poi cosa sono di fronte alla violenza di lasciar morire migliaia di persone nel Mediterraneo?).
Paladino della battaglia contro odio e ignoranza, il “Capitano” (come si fa chiamare dai suoi followers), è andato oltre: ha preso di mira una ragazza minorenne ritratta in una foto con un cartello che citava una canzone, e l’ha pubblicata su Facebook invitando i suoi seguaci a procedere con la gogna mediatica:
Un’eccezione? No la regola! Di episodi del genere infatti Salvini è professionista, e non è un caso che tali meccanismi di utilizzo dei social per spargere fake news e incitare alla violenza siano stati la benzina con cui anche Trump e Bolsonaro hanno messo in piedi la loro propaganda.
Risutato?
Più di 9000 commenti che augurano alla ragazza di “fare la fine di Desirèe”, di “andare a prostituirsi”, di “essere stuprata”. Grazie a questa propaganda, Salvini è responsabile di essere il mandante di una violenza che non si ferma a quella verbale, ma da mesi si esprime in aggressioni vere e proprie. Dichiara di essere contrario alla violenza sulle donne, quando poi è il primo a “dare in pasto” ai social una studentessa, rendendola soggetta alla stessa violenza contro cui, a chiacchiere, si è schierato.
Il ministro che ha fatto dell’ignoranza e del razzismo le sue parole d’ordine accusa gli studenti di essere fomentatori d’odio, mentre le sue leggi, le sue politiche e le sue dichiarazioni dimostrano il contrario.
Complici e solidali con la ragazza colpita
Siamo tutt* antifascist*
COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI STUDENTESCHI DI MILANO E PROVINCIA
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” A. Gramsci
P.S.
Suggeriamo al Matteone nazionale di non perdere tempo a fare post su Facebook, ma di occuparlo andando alla ricerca dei 49 milioni di euro che si è intascato dai rimborsi elettorali alla Lega Nord e, una volta trovati (ci auguriamo in modo celere), di restituirli subito.
IL POST IN SOLIDARIETà ALLA RAGAZZA COLPITA