“Il razzismo è ciò che permette che un’intera popolazione venga brutalmente sfruttata, in un sistema produttivo malato.”
La storia di Soumaila mette in luce tutto questo: sfruttamento sul lavoro, mafia e razzismo. Ci ricorda che non si tratta solo di parole ma di fatti che fanno male: di ingiustizie. Ingiustizie che si intrecciano insieme, e ci raccontano di un paese, l’Italia, in cui i diritti sono sempre meno accessibili, fino al punto di diventare troppo spesso privilegi.
Quelle ingiustizie che si attorcigliano assieme nella storia di Soumaila Sacko e nella storia della Piana di Gioia Tauro.
Una terra i cui abitanti subiscono da tempo immemore l’infamia delle ‘ndrine e la fatica di coltivare la terra come braccianti sfruttati. Una terra in cui il colore della pelle è diventato un elemento della gerarchia del lavoro e dove i braccianti africani hanno combattuto molte volte in questi anni contro il caporalato.
Oggi migliaia di persone sono scese in piazza perchè stanche della retorica razzista, che vorrebbe distogliere l’attenzione dalle istanze sociali, perchè indignate dall’ignoranza e arroganza che questo governo ha subito dimostrato di avere, perchè arrabbiate per l’ennesimo assassinio a sfondo razziale.
Hanno ammazzato ancora, uno sparo contro un nero.
Vorrebbero che ci abituassimo a questo macabro tiro a segno che fa da sfondo alla retorica razzista e ci ricorda che non si tratta solo di parole ma di fatti che fanno male: di ingiustizie. Le ingiustizie che si attorcigliano assieme nella storia di Soumalia Sacko e nella storia della Piana di Gioia Tauro.
Una terra i cui abitanti subiscono da tempo immemore l’infamia delle ‘ndrine e la fatica di coltivare la terra come braccianti sfruttati. Una terra in cui il colore della pelle è diventato un elemento della gerarchia del lavoro e dove i braccianti africani hanno combattuto molte volte in questi anni contro il caporalato.
Soumalia Sacko era un attivista sindacale, in mezzo ai campi, come tanti altri prima di lui in quelle terre.
La sua morte non ha provocato nessun commento del Ministro del Lavoro, né di quello dell’Interno.
D’altra parte non osiamo pensare quel che avrebbero potuto dire.
Chi soffia sul vento del razzismo, della guerra tra poveri, della restaurazione dei muri e delle frontiere é il mandante morale di ogni crimine a sfondo razziale.
Chi si ricorda di Soumalia Sacko siamo noi, tutti quelli che si ricordano di Jerry Maslo ucciso per punizione, Auro Bruno bruciato dentro a un centro sociale, Abba ucciso a sprangate e tutti coloro a cui hanno sparato negli ultimi anno perché neri e di tutti quelli che sono venuti dopo.
Non smetteremo mai di lottare affinché non accada mai più e per sconfiggere il razzismo lo sfruttamento, la mafia e tutte le ingiustizie che sempre sono intrecciate tra loro.
Non possiamo rimanere indifferenti.
Siamo e saremo sempre dalla parte di chi attraversa il Mediterraneo per cercare rifugio da guerre ed ingiustizie, dalla parte di chi é costretto a vivere all’interno di capanne fatte di lamiere per 2 euro all’ora.
Nessuno spazio a fascismo, razzismo e sessismo!
Sabato 9 giugno alle 15 da Palestro MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA per Soumaila Sacko.Non smetteremo mai di lottare affinché non accada mai più e per sconfiggere il razzismo lo sfruttamento, la mafia e tutte le ingiustizie che sempre sono intrecciate tra loro. Non possiamo rimanere indifferenti.”
Mercoledì 6 giugno ore 17.30 PRESIDIO SOTTO LA PREFETTURA :USB ha chiamato alla mobilitazione nazionale in solidarietà con lo sciopero dei braccianti e per denunciare il brutale omicidio a colpi di fucile di Soumalia, bracciante maliano a Gioia Tauro, attivo da anni nel sindacato per combattere le condizioni di schiavitù e caporalato subite dai migranti nel settore agricolo.
“A Salvini vogliamo dire che la pacchia è finita per lui, perché risponderemo. Per noi la pacchia non è mai esistita, per noi esiste il lavoro”. Così Aboubakar Soumahoro, dirigente del sindacato autonomo Usb, risponde al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che aveva dichiarato “Per i clandestini è finita la pacchia”.
L’intervista a Aurelio Monte di USB Reggio Calabria, l’intervento di Aboubakar Soumahoro esecutivo nazionale USB, le parole di Guido Lutrario esecutivo nazionale USB la rabbia dei braccianti
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