Oggi a Milano in migliaia abbiamo costruito un 25 Aprile di memoria e liberazione.
[ngg_images source=”galleries” container_ids=”368″ display_type=”photocrati-nextgen_basic_thumbnails” override_thumbnail_settings=”0″ thumbnail_width=”120″ thumbnail_height=”90″ thumbnail_crop=”1″ images_per_page=”6″ number_of_columns=”0″ ajax_pagination=”0″ show_all_in_lightbox=”0″ use_imagebrowser_effect=”0″ show_slideshow_link=”1″ slideshow_link_text=”Guarda le foto della giornata” order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]
Fin dalla mattina tantissime le iniziative in diversi quartieri e zone della città: da San Siro a Niguarda, fino al Campo della Gloria dove abbiamo portato fiori ai partigiani e alle partigiane per rivivere la memoria della resistenza con uno sguardo al presente e non lasciarla preda di nostalgiche rappresentazioni del ventennio.
Da Palestro poi, nel pomeriggio, una marea colorata e meticcia ha inondato con determinazione le strade della città, consapevole che una vera Liberazione si costruisce tutti i giorni a partire dalle scuole, dalle università, dai quartieri e dalle lotte sui territori. Gli studenti e gli abitanti del quartiere, hanno animato il corteo con tanti messaggi contro ogni guerra, razzismo e fascismo, tante le persone che hanno voluto diffondere “L’UNICA RAZZA E’ QUELLA UMANA”: un messaggio ben chiaro, anche per chi sta al governo della regione Lombardia e pensa ancora nel 2018 di poter parlare di “razza bianca” senza fare i conti con la realtà: Milano è una città meticcia e antirazzista.
Un’altra voce ha rimbombato nelle vie della città: STOP WAR NOT PEOPLE – FERMARE LE GUERRE NON LE PERSONE, sappiamo verso chi puntare il dito contro chi alimenta le guerre per vendere armi e fare accordi con i peggiori dittatori, rifiutandosi poi di dare diritti a chi arriva qui con la speranza di avere un futuro degno.
Un messaggio di solidarietà ai popoli che proprio in territori di guerra resistono, come a Gaza o ad Afrin, esempi per le lotte di tutto il mondo.
Siamo entrati in Piazza Duomo rivolgendo un pensiero particolare ad Abba, ucciso quasi 10 anni fa per il colore della sua pelle. Porteremo avanti la sua memoria e quella di tutte le vittime di razzismo, una memoria viva, costruita ogni giorno, nelle lotte e nelle comunità resistenti
Per un 25 Aprile di liberazione!
ore 10 appuntamento al Micene per il CORTEO DI QUARTIERE a San Siro e giro per le lapidi in ricordo della Resistenza. Per dire con forza che nei nostri quartieri non c’è spazio per razzismo e fascismo, perché tutti i giorni dal basso costruiamo una comunità solidale e meticcia.
ore 10. 30 appuntamento al Cimitero Maggiore per l’iniziativa “Porta un fiore ad un partigiano”
ore 14 appuntamento MM1 Palestro CORTEO CITTADINO spezzone della Milano antifascista, antirazzista, meticcia e solidale.
ore 18.30 appuntamento Arco della Pace per l’undicesima edizione di “Partigiani in ogni quartiere”
L’UNICA RAZZA E’ QUELLA UMANA! MILANO ANTIFASCISTA, ANTIRAZZISTA, METICCIA E SOLIDALE.
Il 25 Aprile del 1945 l’Italia fu liberata dalla dittatura nazifascista grazie alla lotta di centinaia di migliaia di persone che scelsero di dire no al fascismo, no alla negazione dei diritti e no all’uccisione di milioni di persone in nome della supremazia della “razza ariana”: i Partigiani, le Partigiane, le persone comuni scelsero di resistere e di lottare con ogni mezzo necessario per porre fine alla guerra e per liberarsi dal regime fascista.
Oggi, a 80 anni dalla emanazione delle leggi razziali e a 73 anni dalla Liberazione, c’è ancora bisogno di essere Partigian*, c’è ancora bisogno di ribadire con forza che l’unica razza esistente è quella umana.
Continua a leggere il testo della Milano antifascista, antirazzista, meticcia e solidale.
Non c’è futuro senza memoria, per questo è importante ricordare che tutto ciò che è stato l’Olocausto, la terribile macchina della “soluzione finale” e il genocidio di milioni di persone (ebrei, rom, oppositori politici, donne “libere”, omosessuali, portatori di handicap), non è successo da un giorno all’altro, ma è stato il terribile finale di vent’anni di un crescendo di politiche xenofobe, di una folle propaganda che ha generato un capro espiatorio, dell’eliminazione di diritti e di repressione, giorno dopo giorno.
La memoria deve essere uno strumento per agire nel presente e cambiare il futuro, per questo non possiamo rimanere indifferenti di fronte a quello che sta accadendo da anni nel Mar Mediterraneo: un “mare spinato”, un cimitero senza lapidi ne nomi, nel quale è in corso da anni un genocidio. ,
Il razzismo è parte strutturale di questo sistema economico e si manifesta nelle sue politiche: dalla Bossi-Fini per arrivare all’ultima legge sulla migrazione, la Minniti-Orlando che istituisce “tribunali speciali” per i richiedenti asilo, aumenta i finanziamenti ai lager in Libia e stringe accordi sulla pelle dei migranti.
L’Unione Europea che ha finanziato per 6 miliardi Erdogan al fine di bloccare i migranti in viaggio verso la Grecia, per la maggior parte siriani in fuga dalla guerra. Quei 6 miliardi di euro potrebbero essere usati per salvare vite, finanziare il welfare e migliorare l’esistenza di tutt*. Invece sono stati la moneta di scambio, che ha permesso di perpetrare il genocidio del popolo kurdo, il massacro di Afrin, che ha generato altre centinaia di migliaia di sfollati e morti, centinaia di arresti di chi manifesta contro la guerra. Silenzio e indifferenza verso questi “confini di morte”: dal Mediterraneo a Gaza, ai tanti territori devastati da conflitti generati dagli interessi economici delle cosiddette potenze occidentali.
La dilagante retorica razzista portata avanti dalla Lega di Salvini e supportata dai media main stream, non solo addita il migrante come colpevole della crisi, ma criminalizza anche la solidarietà di chi, come le ONG, cerca di salvare quelle vite di cui l’Europa e l’Italia finanziano la morte, facendo dell’export di armi un business che ammonta a circa 2,6 milioni all’ora, stringendo accordi con Paesi terzi e facendo fare a loro il “lavoro sporco”, o devastando territori in tutto il mondo.
Scelte politiche precise che hanno generato uno spostamento a destra della totalità delle istituzioni, di fronte a cui nessuno si è tirato indietro.
Ribadiamo a gran voce che la solidarietà non è un crimine, ma un atto di coraggio.
Milano è una città meticcia e solidale, i razzisti se ne dovranno fare una ragione.
Lo ha dimostrato il 20 Maggio: 100.000 persone sono scese in piazza con il messaggio forte e chiaro di “Nessuna Persona E’ Illegale”, hanno ribadito il rifiuto di ogni razzismo, da quello istituzionale del Partito Democratico a quello della Lega, e inondato la città di colori, culture e storie differenti, che sono una ricchezza e non un motivo di conflitto.
Lo ha dimostrato il 10 Febbraio dopo i fatti di Macerata, gridando a gran voce che Milano ripudia fascismo, razzismo e sessismo.
Milano è antifascista, antirazzista, meticcia e solidale, e lo dimostriamo ogni giorno nelle scuole, nelle università, nelle strade, nei quartieri e nelle periferie, nelle comunità che costruiamo come movimenti, collettivi, associazioni e singoli cittadini, lavorando con le persone, trovando soluzioni reali e garantendoci diritti con la lotta.
Il prossimo 25 aprile chiediamo che tutte/i coloro che condividono questo appello, affianchino alle loro bandiere lo slogan “L’unica razza è quella umana”.
