> Il Corteo cittadino! REDDITO DI AUTODETERMINAZIONE contro la violenza sulle donne, per la liberazione di tutte e tutti!
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> LA MAREA STUDENTESCA
Oggi per le strade di Milano si sono riversate migliaia di studentesse e di studenti contro la violenza e gli stereotipi di genere, il sessismo e il binarismo.
Il corteo è partito da largo Cairoli, pochi metri oltre la piazza è stato scritto con una rullata di vernice “1/3”: una su tre sono le donne che subiscono molestie sessuali nel corso della loro vita.
Proseguendo il corteo si è fermato al Grande Hotel per portare solidarietà alle lavoratrici in sciopero pagate a cottimo e sfruttate con compiti che non rientrano nelle loro mansioni.
Per denunciare il fatto abbiamo appeso la matrioska, simbolo della rete non una di meno, e degli attrezzi da pulizia dipinti di rosa.
In Montenapoleone, quadrilatero della moda, gli studenti hanno sanzionato questo distretto del guadagno e del decoro con uno striscione con scritto “Lo stereotipo è fuori moda”, ribadendo la nostra contrarietà alla percezione distorta di corpo che viene trasmessa dai negozi, dalle pubblicità e dai media.
Al Palazzo dell’informazione abbiamo rovesciato della carta straccia per condannare la continua strumentalizzazione dei corpi da parte dei media e la narrazione tossica della violenza.
Lungo la strada abbiamo colpito la sede di Pinko, negozio colpevole di aver utilizzato varie volte manichini di taglie disumane: i disturbi alimentari sono problemi seri che spesso le pubblicità contribuiscono ad aggravare.
Abbiamo poi sanzionato un negozio di pellicce, per sottolineare il nostro dissenso verso chi mette il profitto davanti ogni forma di vita. Vogliamo essere liberi corpi in libera terra; ci ribelliamo ad un sistema che imposta gerarchie creando distinzione tra corpi: da chi ha accesso ai diritti, a chi va bene in sala parto o in passerella, a chi viene considerato solo carne da macello o pelo da pelliccia.
“Orgogliosi e Indecorosi” è il messaggio sullo striscione che abbiamo appeso all’angolo con la prefettura, dove il corteo ha lanciato uova colorate e scarpe col tacco come fece Sylvia Rivera, donna transgender di colore che lanciò una scarpa contro la polizia nel corso di una retata in nome del decoro nel quartiere gay di stonewall, dando inizio al movimento lgbtqia+ .
Le scuole devono essere il primo luogo di contrasto alla violenza di genere, nonostante questo troppo spesso viene vietato di discutere di tematiche legate riguardanti quest’argomento e vengono diffusi atteggiamenti omofobi e sessisti; per questo abbiamo attacchinato sui muri del liceo scientifico Leonardo da Vinci un cartello con scritto “vogliamo distruggere la cultura della violenza attraverso la formazione”.
Un’attenzione particolare l’ha avuto l’intervento delle maestre che hanno espresso il loro dissenso verso l’imminente licenziamento di metà dell’organico della scuola primaria.
“Ieri precarie, oggi licenziate!” Lo slogan urlato a gran voce da tutto il corteo.
L’8 Marzo 2018 non è solo un giorno di lotta, ma anche una data storica: infatti mentre il corteo passava davanti al Tribunale, all’interno delle sue aule si stava svolgendo il primo processo contro la chiesa e la pedofilia dei preti.
Alla ringhiera del Tribunale abbiamo appeso delle mutande con l’impronta di una mano che rappresentano le vittime di violenze pedofile da parte della chiesa.
FUORI I PRETI DALLE NOSTRE MUTANDE!
Cav Mangiagalli
In conclusione il corteo ha sanzionato il Cav Mangiagalli che promette un’aiuto economico alle donne persuadendole a non abortire. Mentre veniva calato uno striscione con scritto “OBIEZIONE RESPINTA!”, Renzo e Lucia sono intervenut* con il Comitato degli Abitanti San Siro per parlare della loro esperienza.
Il corteo è terminato nel parco Guastalla dove le lavoratrici del Grand Hotel e le attiviste di Ri-Maflow hanno organizzato un pranzo sociale.
Hanno aderito: