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Domenica 24 gennaio 2017 il presidente peruviano, Pedro Pablo Kuczynski (PPK), ha concesso “l’indulto umanitario” all’ex dittatore Alberto Fujimori, condannato a 25 anni di reclusione per corruzione e crimini contro l’umanità.
In migliaia sono scesi la sera stessa nelle strade di Lima per protestare contro questo indulto mascherato, per chiedere che venga ritirato.
Formalmente questo indulto arriva per le condizioni di salute di Fujimori, ma risponde politicamente ad un ennesimo patto corrotto di scambio all’interno della politica peruviana: Kuczynski pochi giorni si è “salvato” dall’impeachment, per aver ricevuto pagamenti illegali dal gigante edile brasiliano Odebrecht, grazie ad un accordo con il partito dei figli di Fujimori.
Fujimori è stato condannato per corruzione e crimini di guerra, è colpevole del massacro di centinaia di persone parte dei movimenti sociali, della sterilizzazione forzata più di 200.000 donne. E’ responsabile della privatizzazione e della corruzione che hanno distrutto l’economia peruviana, svendendo il paese al neoliberismo.
Questo sfacciato atto arriva in un momento in cui in Perù anni di corruzione stanno venendo a galla, con il caso Odebrecht che coinvolge non solo Kuczynski, ma anche gli ex presidenti Alejandro Toledo (rifugiatosi negli USA, con un mandato di cattura pendente) e Alan Garcia, oltre alla figlia dell’ex dittatore e a capo del partito Fuerza Popular Keiko Fujimori, tutti per cospicue tangenti in cambio di concessioni per grandi opere.
Questa situazione però ha anche svegliato moltissimi giovani e non solo che stanno da settimane invadendo le strade di numerose città del Perù.
Mobilitazioni che al grido di “Que se vayan todos” hanno già costretto vari Ministri alle dimissioni e che stanno mettendo in crisi il governo di PPK, oltre ad aver portato organizzazioni nazionali ed internazionali per i diritti umani ad esprimersi.
Giovedì 11 gennaio è stata lanciata una mobilitazione internazionale contro l’indulto per l’ex dittatore Alberto Fujimori .
Anche a Milano è stato organizzato un presidio solidale, in Piazza San Carlo (MM1 San Babila), dalle h 18 in cui ribadire che l’indulto è un insulto verso la memoria di un paese che ha sofferto una guerra interna ed è stato depredato dalla corruzione capeggiata da Fujimori .
#indultoesinsulto
#quesevayantodos
Qui un contributo : https://www.dinamopress.it/news/20984/
Questo l’appello per la mobilitazione del 11 gennaio a Milano :
Uniti contra la corruzione, l’impunità e l’indulto!
Le destre al governo dimostrano ancora una volta che non rispettano le istituzioni democratiche, che tra di loro si proteggono cercando l’impunità
L’indulto all’ex dittatore Alberto Fujimori non è un atto di grazia ad un detenuto in un grave stato di salute, ne tanto meno in punto di morte, è il prodotto di un patto corrotto tra Pedro Pablo Kuczynski PPK, attuale presidente, e una frangia del fumijimorismo, con l’obiettivo di non far cadere il governo a causa dell’impeachment per aver ricevuto pagamenti illegali dal gigante edile brasiliano Odebrecht.
Non ci sarà pace, democrazia ne giustizia fin quando non si rispetti la memoria del pais, el dolor de los familiare delle vittime dei crimini contro l’umanità commessi da Fujimori e Montesinos, fin quando non si siano pentiti dei loro atti e non abbiano collaborato nelle ricerche dei “desaparecidos”.
Non ci sarà nessun futuro per il Perù se i corrotti non completeranno le loro condanne e pagheranno i risarcimenti.
Non ci può essere futuro senza memoria!
El inminente indulto al convicto Alberto Fujimori no sería un acto de gracia a un reo en grave situación de salud, ni mucho menos en situación de muerte, sería producto del negociado entre PPK Pedro Pablo Kuczynski, actual presidente, y un sector del fujimorismo, a cambio de que no caiga el gobierno a causa de los pagamentos ilicitos recibidos por PPK por parte de Odebrecht.
No habrá paz, ni democracia ni justicia cuando no se respeta el dolor de los familiares víctimas de las atrocidades de Fujimori y Montesinos, cuando éstos no han pedido perdón a sus víctimas y no han colaborado con la búsqueda de los desaparecidos, no habrá ningún futuro para nuestro país si los corruptos no cumplen sus condenas y obligaciones, y cuando se pretende borrar la memoria del pueblo sobre estos crímenes.
No puede haber futuro sin memoria!
El indulto es insulto!
Que se vayan todos!