Questa mattina era previsto lo sfratto di una famiglia di anziani, Orea, la madre, di 94 anni invalida al 100% e Daniele, il figlio di 68 anni, affetto da morbo di Parkinson, in via Lepontina 8.
Daniele era venuto un paio di settimane fa ai nostri sportelli, completamente in panico all’idea di poter finire in mezzo ad una strada senza una soluzione. Ci ha raccontato di essere stato più volte dai servizi sociali, senza però aver mai ottenuto una presa in carico.
Abbiamo subito fatto il bando di casa popolare, da cui è risultato avere un punteggio altissimo, che ci ha dato buone speranze di ottenere una casa popolare per Daniele e Orea.
Questa mattina ci aspettavamo una posizione immediata di buon senso da parte della proprietà e della forza pubblica, invece inizialmente abbiamo avuto davanti solo la fredda volontà di procedere con lo sfratto.
Il medico, chiamato dalla proprietà, dopo aver visitato Orea, a letto in evidente agitazione, ha sentenziato la “trasportabilità della sfrattanda”, che quindi dava all’ufficiale giudiziario e alla forza pubblica il via per lo sfratto. Orea è stata definita “trasportabile”, come qualunque pacco, oggetto, non degno di tutela.
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Lei invece dignità ne ha da vendere, tant’è che non si fa intimorire e ribadisce la sua volontà di rimanere in casa fino a quando non ci sia una migliore soluzione, resistendo.
Poco dopo, mentre noi, divisi tra i solidali sotto casa e qualcuno di noi dentro l’appartamento, è arrivata la celere in tenuta antisommossa, che subito ha alzato la tensione provando ad allontanare i solidali davanti all’ingresso.
Di fronte alla resistenza di Orea e Daniele e dei solidali, la proprietà e la forza pubblica hanno accettato la proposta di un rinvio per poter permettere la presa in carico dei servizi sociali.
Lo sfratto è stato rinviato al 29 novembre, data entro la quale chiederemo all’ Assessorato ai Servizi Sociali di occuparsi di questa situazione.
Milano è una città che sempre più tutela gli interessi di pochi per garantire rendita e profitto, abbandonando chi la abita e non si può più permettere di viverci.
Abbiamo imparato che la nostra forza è la solidarietà e la resistenza, perché vogliamo una città che garantisca diritti e vita degna per tutti e tutte!
Abbiamo imparato di essere dalla parte giusta, non quella di chi specula e tutela gli interessi di pochi, perché le soluzioni ci sono!
Mentre marciscono 10mila case popolari vuote è inaccettabile che si continuino ad eseguire sfratti!
Assegnare gli alloggi vuoti! Bloccare sfratti e sgomberi!
Bloccare la vendita del patrimonio pubblico!
Riutilizzare il vuoto per l’emergenza abitativa!