3 Ottobre, Vaga General, segui la diretta su directa.cat
Catalogna, Spagna, Europa… che sia pace e liberazione, non paura, guerra, fascismo.
Nel pieno dell’Europa un referendum impedito dall’intervento di una forza di occupazione poliziesca.
Quello che sta succedendo in Catalogna assomiglia molto ad un colpo di stato, se non assomiglierà del tutto, sarà solo per la forza del popolo catalano nelle strade e nelle piazze e per la forza (per ora assai minore) della solidarietà da parte di tutti i cittadini spagnoli ed europei.
Mariano Rajoy e il suo Partito Popolare sono gli eredi di quella transizione morbida che i caudillo Francisco Franco aveva disegnato: onde evitare un radicale processo anti-fascista il regime ha passato lo scettro del potere, restaurato una monarchia estinta e imposto l’identità della “Spagna grande forte e unita” in tutto lo stato. E’ in nome di questa idea della Spagna che i gruppi fascisti, il PP e la Guardia Civil agiscono di concerto in tutto lo Stato.
L’Uninone Europea in coro sostiene Rajoy, preoccupata, come sempre, di non turbare gli equilibri conservatori dei governi nazionali, in modo che possano procedere obbedienti all’esecuzione dei dogmi neoliberisti. La chiamano democrazia, ma evidentemente non lo è.
Ha molte ragioni chi denuncia il vecchio trucco della della Patria. Anche le forze conservatrici del fronte indipendentista hanno giocato con il nazionalismo per tentare di schiacciare le tante istanze sociali emerse in Spagna dopo la crisi e a partire della grande mobilitazione del #15M. Tuttavia questa consapevolezza non impedisce a nessuno di vedere chiaramente chi è che con i propri corpi difende la democrazia, il diritto di decidere, persino di votare e chi la stia reprimendo a mano armata.
Se mai questa consapevolezza può indicare anche a noi l’urgenza di rispondere all’appello di chi dalla Catalogna de da tutto lo Stato Spagnolo sta chiedendo un “referendum pactado”, in cui tutti riconoscano i diritti dei catalani. L’urgenza di sostenere un processo di radicale trasformazione della Spagna reclamato a gran voce da chi vuole rompere la gabbia delle istituzioni disegnate dalla transizione franchista.
Per cambiare il corso della storia della Spagna e magari dell’Europa e respingere la minaccia della guerra fra le nazioni che è da sempre la principale nemica dell’umanità e della liberazione.
Vieni al presidio in Via Dante, davanti all’Istituto di cultura spagnola Cervantes Domenica 1 Ottobre alle 18.30!
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Alcuni spunti:
Da El Salto diario: 1) El Proceso y nosotras, la izquierda 2) La posibilidad de un pais federal y poliamoroso
Referendum Catalogna: Europa e intellettuali zitti, di Lello Voce
El Viejo truco de la Patria, Martin Caparros, New York Times