Il dato che arriva dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) è pesante: nei primi quattro mesi del 2017, 1.089 persone sono morte nel Mediterraneo cercando di raggiungere l’Europa. La rotta mediterranea, dunque, rimane una delle più letali per i migranti: questa è l’unica verità, e non “una polemica strumentale che nasconde le vere responsabilità di istituzioni e politiche,” dice il presidente di Medici senza frontiere , “che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell’affrontarla e nel fermare il massacro.”
“Ma davvero è così difficile capire che massimizzare il profitto dai dubbi del Procuratore di Catania (che tra l’altro ieri dopo essersi goduto un giorno di celebrità televisiva ha già cominciato a smussarsi e a bisbigliare che è stato “frainteso”) significa soprattutto buttare a mare (appunto) il lavoro umanitario di chi sulle nostre coste si occupa del salvataggio di vite?
Il giochino è semplice, quasi banale: bisogna riuscire a drenare voti a destra fingendosi “umani” e progressisti e qualsiasi minuscola possibilità di dare addosso allo straniero giocando di sponda è un’occasione imperdibile. È l’eterno gioco di chi in politica non prende posizioni nette per accattare voti da destra a sinistra. Come quelli che non pronunciano la parola antifascismo e il 25 aprile sfilano in blu questi indossano i panni dei paladini della legalità per rimestare nel fango e concedere un’idea di “mancato soccorso” in nome della legge. L’indagine di Catania, i documenti Frontex e le testimonianze degli operatori in realtà sono solo strumentali.
Qui siamo oltre: dal lucrare sui morti siamo passati al lucrare su chi salva i vivi.”
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