La Camera ha approvato il decreto Minniti-Orlando con 240 voti a favore, 176 voti contrari e 12 astenuti. Il governo Gentiloni ha blindato il decreto ponendo la mozione di fiducia, che è stata approvata con larga maggioranza l’11 aprile. Il decreto, presentato dall’esecutivo lo scorso febbraio, era già stato approvato dal senato, sempre con un voto di fiducia, il 29 marzo. Il termine per trasformare il decreto in legge sarebbe scaduto la prossima settimana, ma con la fiducia le opposizioni non sono potute intervenire sul testo della legge né proporre emendamenti e questo ha accelerato l’approvazione della misura.
I punti principali del decreto sono quattro: l’abolizione del secondo grado di giudizio per i richiedenti asilo che hanno fatto ricorso contro un diniego, l’abolizione dell’udienza, l’estensione della rete dei centri di detenzione per i migranti irregolari e l’introduzione del lavoro volontario per i migranti. Si arriva quindi all’istituzione di “tribunali speciali per l’immigrazione”, si torna ai CIE, o CPR che dir si voglia, in modo da facilitare l’espulsione dei migranti.
L’ennesima forma di ricatto a cui i migranti sono costretti dal momento in cui decidono di lasciare la propria terra, che sia per causa di una guerra o a causa della devastazione di territori che diventano invivibili, nella maggior parte dei casi per responsabilità dei paesi occidentali che fanno della guerra e dell’esproprio di risorse un business.
La migrazione non è un’emergenza, l’emergenza sono le guerre in tutto il mondo, il decuplicare dell’export di armi, e tra i maggiori responsabili c’è proprio la Fortezza Europa, che continua a chiudersi in se stessa ed alzare barriere, incapace di mettere in piedi un sistema di accoglienza che garantisca alle persone di vivere dignitosamente.
E allora arriva la legge Minniti-Orlando: l’ennesimo passo verso la negazione di diritti e dignità. Dopo accordi con Paesi che evidentemente non rispettano i diritti umani come la Libia o il Niger, a facilitare i rimpatri arrivano strutture detentive e tribunali speciali; questo è l’obiettivo di un governo che, nel 2017, spende 2,6 milioni all’ora in armamenti.
Dopo la Turco-Napolitano e la Bossi-Fini questa nuova legge è un altro passo verso un razzismo istituzionale che va avanti da anni, e che noi continuiamo a rifiutare, costruendo comunità meticce, territori resistenti, praticando mutuo soccorso e solidarietà dal basso, l’unico antidoto alla guerra tra poveri che chi sta seduto in poltrona continua ad alimentare.
Rifiutiamo la legge Minniti-Orlando!
Rifiutiamo espulsioni e rimpatri forzati
Rifiutiamo strutture-ghetto e detentive
Rifiutiamo la distinzione tra migranti economici e rifugiati
Rifiutiamo i patti bilaterali con i Paesi da cui provengono i migranti
Rifiutiamo ogni guerra o devastazione dei territori.
Vogliamo libertà di movimento per tutte e tutti, perchè le persone possano scegliere dove e come costruire il proprio futuro.
Vogliamo un’accoglienza dignitosa per tutte e tutti, perchè le persone possano autogestire la propria vita.
Gridiamo a gran voce che “NESSUNA PERSONA E’ ILLEGALE – NO ONE IS ILLEGAL”, e lo dice tutta la città meticcia che ogni giorno lotta per i diritti di tutte e tutti.