Oggi avremmo voluto prendere parola al forum delle politiche sociali: con la scusa che la sala fosse piena, non ci è stato permesso di parlare all’intera platea. Avremmo voluto congratularci per quella che, a parole, ci era sembrata una buona idea: “Milano come Barcellona”, come dichiarato dall’assessore alle Politiche Sociali Majorino due giorni fa.
E’ stata annunciata per il 20 maggio una grande manifestazione a Milano, che sia in grado di replicare quella di Barcellona, che aveva parole d’ordine forti e chiare: “Nessuno è illegale. Vogliamo accogliere”.
Si parla di oltre 200.000 persone che hanno deciso di scendere in piazza per rivendicare i diritti dei migranti, chiedendo al governo spagnolo un cambiamento di rotta, che corrisponda ad un’accoglienza dignitosa e all’abbattimento delle frontiere. Nelle prime file del corteo la sindaca di Barcellona Ada Colau.
Siamo felici che l’assessore abbia ripreso l’appello di Ada Colau, ma per essere una vera città dell’accoglienza, Milano dovrebbe non “dichiarare” ma FARE!!
Purtroppo nello stesso momento in cui ci veniva negato l’ingresso, il Sindaco Sala entrava all’incontro senza neanche rispondere alle nostre domande o voltarsi verso tutti i cittadini che chiedevano di entrare al Forum. Sicuramente non è questa la strada giusta per fare a Milano “come Barcellona”.
Poco dopo l’assessore alle politiche sociali Majorino ha dimostrato che il (comunque troppo poco) coraggio sta solo nelle parole e ulteriore conferma del fatto che “Milano come Barcellona” per loro è soltanto uno slogan, è il rifiuto del Comune di Milano di dissociarsi dall’accordo Italia-Libia e dal decreto legge Minniti, ma d’altronde si tratta pur sempre del PD.
Noi invece vogliamo una manifestazione contro le politiche del governo che ha appena approvato il nuovo decreto legge Minniti sull’immigrazione: contro istituzione di tribunali speciali per l’immigrazione, contro le espulsioni e i rimpatri forzati per i quali sono stati stanziati 19 milioni di euro, contro l’estensione a tutte le Regioni dei CIE.
Una manifestazione contro l’accoglienza in strutture-ghetto e per un’accoglienza diffusa e dignitosa. Una manifestazione che denunci l’accordo che l’Italia ha firmato con la Libia, un paese che non è firmatario della Convenzione di Ginevra, e che non riconosce il diritto d’asilo. Una manifestazione contro le continue violazioni dei diritti che avvengono quotidianamente negli hotspots italiani e nei centri.
Ci aspettiamo che il Comune di Milano, parli di una manifestazione che non riconosca il concetto di clandestinità e fermi le deportazioni, che venga data la possibilità per le persone di autogestire la propria vita, libere di scegliere dove e come vivere.
Milano come Barcellona?!? Così non ci sembra proprio.