DOMENICA 19 GIUGNO 2016
DALLE 15 ALLE 20 / STAZIONE CENTRALE
UNA GIORNATA PER COSTRUIRE ASSIEME ACCOGLIENZA DAL BASSO, SOLIDARIETA’ METICCIA E STRUTTURE DI MUTUO SOCCORSO, ALLA VIGILIA DI UN’ESTATE IN CUI GLI SBARCHI E LE MIGRAZIONI CI CHIAMANO A RIMBOCCARCI LE MANICHE.
contro il business degli appalti mafiosi,
contro ogni forma di razzismo, contro le politiche di guerra
PROGRAMMA IN COSTRUZIONE:
* pre appuntamento h.10,30
@ Cantiere (via Monterosa 84) per andare insieme a consegnare i vestiti e i generi di prima necessità ai migranti e rifugiati direttamente al centro di accoglienza, in un momento di socialità e conoscenza reciproca by CCS
* dalle 15 in Centrale:
– free jam session //porta il tuo strumento e suona 😉
– street live bands: freemen, arlenes, dugonghi senza dio, faro de muti
– dj set: mandala, eli jazz, rebel mic
– jam hip hop by nomama crew: sista, ira, tono, lampadoss, nomama & more!
– torneo di calcetto a 5 (iscrizioni al campo)
– campi da volley
– dimostrazioni sportive a cura delle palestre popolari
– punto di raccolta e scambio di vestiti by c_rise & cut
– cucina e tavolate solidali e popolari
– giochi per bambini by banda dei pirati
– teatro di strada
– info point dei comitati per il diritto all’abitare di san siro e lambrate, del Naga, di SosErm, del Tavolo Antifascista di zona 8, della rete Milano Senza Frontiere, di Cambio Passo, della Rete in difesa del popolo Mapuche e molti altri
– noborderstales! raccolta partecipata di storie migranti
* h.17,30: laboratorio di geografia critica: le realtà migranti raccontano la vita e i movimenti dei loro paesi! by ccs
*h.18,30: ASSEMBLEA pubblica: “Accoglienza, tra business e pratiche possibili dal basso”
Le immagini dei barconi carichi di centinaia di uomini, donne e bambini che si ribaltano tragicamente al largo delle nostre coste non sono di certo un fatto nuovo, ma con l’arrivo dell’estate e del bel tempo i tentativi di traversata e di sbarco si intensificano e con essi crescono sia le catastrofi umanitarie sia i numeri di chi, invece, ce la fa.
Chi supera gli ostacoli del mare, delle frontiere e dei confini in fuga da guerre e miserie si trova nelle nostre città come in un limbo, senza documenti e senza diritti, incastrato in legislazioni europee che condannano a lasciare le impronte per la richiesta dello status di rifugiato nel primo paese in cui si arriva, senza contare che la stragrande maggioranza dei paesi da cui provengono le persone in fuga dalla fame non sono considerati sufficientemente pericolosi dai nostri politici per esercitare il proprio diritto di asilo.
Il business dell’accoglienza, fatta della mafia degli appalti e della mancanza di servizi e spazi, incastra come una trappola chi si trova in tende o strutture fatiscenti ad aspettare un documento che chissà se e quando arriverà, costantemente in balia dei populismi bipartisan che vedono criminali in camicia verde e nera inneggiare ai forni e alle camere a gas arrivare perfino ad attaccare le strutture per i richiedenti asilo o anche partiti come il PD annunciare di voler dedicare il sito di Expo all’accoglienza salvo poi rimangiarsi tutto il giorno dopo.
La trovata migliore del governo Renzi per far fronte alle prossime ondate è l’indicazione arrivata nelle città tramite i prefetti di svuotare i centri già attivi: sono in sovrannumero? Semplice, dentro solo il 10% considerato rifugiato, chi è scappato da casa propria solo per “ragioni umanitarie” potrà finire in mezzo alla strada (peraltro alimentando il problema dei senza dimora). Sarebbe quasi superfluo sottolineare l’ipocrisia del PD milanese nel fare campagna elettorale incolpando la prefettura…come se non fosse un organo controllato da un governo del loro stesso partito.
Alla vigilia delle elezioni comunali non ci facciamo molte illusioni, chiunque governerà Milano difficilmente sarà ostile ai poteri forti degli appalti malavitosi, clientelari e corrotti, difficilmente si porrà dalla parte della libertà di migrare, della volontà di costruire una città a misura dei bisogni di chi la vive e la attraversa, del diritto all’abitare, della necessità di ricevere cure mediche, istruzione e servizi dignitosi.
Siamo convinti che alle porte di un’estate che si preannuncia difficile tanto per i “milanesi” che faranno fatica a fuggire dal cemento per colpa della precarietà sempre più sfrenata e dalla povertà di anno in anno crescente, quanto per le centinaia di persone che già ci sono e che arriveranno a Milano, costruire dal basso strutture di accoglienza, solidarietà e mutuo soccorso sia l’unica possibilità di dignità.
L’appello è alle realtà, ai comitati, alle associazioni, agli sportelli, alle scuole di lingua, ai collettivi e alle tante e tanti che danno un volto alla Milano meticcia e antirazzista: rimbocchiamoci le maniche!
Una prima occasione potrà essere quella di domenica 19 giugno, per dare un messaggio chiaro a chiunque siederà a palazzo Marino e per riempire di contenuto e pratiche la giornata altrimenti puramente retorica dedicata alla “giornata mondiale del rifugiato”, in occasione della quale non abbiamo intenzione di stare a sentire le promesse da marinaio e le lacrime da coccodrillo di chi dal globale al locale semina guerre e razzismo tutti i restanti 364 giorni.
Raccoglieremo e consegneremo vestiti e generi di prima necessità, ci siederemo tutti assieme alle tavolate imbandite con un pranzo solidale, ci riuniremo in assemblea per confrontarci sul business dell’accoglienza e sulle pratiche mutualistiche che possiamo mettere in campo, organizzeremo lezioni di italiano per migranti e di lingue per tutti, ci conosceremo e ci divertiremo con i tornei sportivi in piazza e saremo lieti di costruire una giornata meticcia con tutte le altre proposte che verranno portate.